CONVEGNO

"LA  CALABRIA  E  I  TERREMOTI"

Parghelia  8 - 9  Settembre  2005

Sala Convegni del Centro Studi Storici e Sociali

 
 
 
 
 
 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 
.

.

.

.

.

Apertura dei lavori del Convegno di Studi - Saluto del Sindaco di Parghelia, Arch. Vincenzo Calzona

 

Cliccare qui per ascoltare l'audio

 

A nome dell’amministrazione comunale di Parghelia  porgo il benvenuto a tutti.

Saluto e ringrazio  i relatori che hanno accettato il nostro invito sottoponendosi ad un  viaggio in alcuni casi   non breve.

Saluto e ringrazio per la loro presenza :

Il senatore  Nuccio Iovine

Il senatore  Franco Bevilacqua

L’onorevole Michele Ranieli

Il vicepresidente Barbieri

L’assessore provinciale al turismo Pasquale Orfano’

Il sindaco di Tropea

I sindaci di Zambrone   e Joppolo 

Le autorita’ civili , militari e religiose,  

Cento anni dopo il tragico sisma L’amministrazione comunale di Parghelia  ha voluto che  si ricordasse uno dei momenti più tragici della storia di questa cittadina.

L’8 settembre del 1905, quando,  come ricordano le testimonianze dell’epoca   alle 2,45    per 43 secondi la terra tremò accompagnata da un forte boato seguito dai rumori dei muri che crollavano come  ricorda un sopravvissuto “fra tuoni e rombi spaventosi giù da ogni lato  pietre mattoni, pezzi di muro, tavole, tegole, travi, vetri, quadri, bottiglie, lumi e quanto altro vi può essere in una casa”.

Fu la  prima di una serie di scosse che avrebbero  distrutto l’intero abitato,  causando lo stravolgimento totale del luogo urbano  cosi come  si era stratificato nel corso dei secoli,     annullando in un attimo il paesaggio urbano, ogni luogo vissuto, l’identificazione stessa dell’uomo  con il  costruito, annullando in un attimo   ogni caratteristica distintiva dello spazio vissuto, distruggendo  le abitazioni abitazione che  non significa solo rifugio  ma  implica che gli spazi dove la vita si svolge siano luoghi.

L’uomo abita quando riesce ad orientarsi in un ambiente  ed ad identificarsi con esso.

Fin dall’antichità il genius loci , lo spirito del luogo e’ stato considerato  come quella realtà concreta che l’uomo affronta nella vita quotidiana.

La nostra esistenza quotidiana e’ fatta per dirla con  Norberg Schulz.di “fenomeni concreti : gente, animali, fiori, alberi, e foreste   terra   e acqua ma anche strade, piazze, legno, pietre,  porte, finestre   di tutto ciò che costituisce il luogo che e’ parte integrante dell’esistenza “.  

Tutto ciò in un attimo a Parghelia non ci fu più , i luoghi mutarono la gente si disperse per le campagne ,  senza tenere conto delle situazioni  precedenti la popolazione fu in seguito collocata in 3 nuclei di baracche lontani tra loro ,  la società subì un processo di frammentazione e deframmentazione  velocissima che si ripercuotè sulla vita quotidiana di ognuno che troppo velocemente dovette sostituire tutti i sui riferimenti  spaziali e la storia si  ripetè poco più di 20 anni dopo quando con la costruzione del nuovo paese l’assegnazione degli alloggi venne fatta senza tenere conto dei nuovi rapporti sociali e spaziali che si erano venuti a determinare.

Le case assegnate secondo criteri di sorteggio, i lotti di terreno assegnati anch’essi secondo criteri di sorteggio , salvo riservare quelli sulla strada principale alle famiglie più abbienti, aumentarono il senso di non appartenenza ed approfondirono  il solco della divisione di classe già fortemente allargata dal  terremoto e dal regime fascista all’epoca al  potere.

In una società quindi  caratterizzata da una forte divisione di classe ; ma anche divisa da secoli tra mestieri come era la Parghelia di allora  , tutto questo provocò un forte disorientamento della possibilità di   comprensione del  luogo in specie nelle classi inferiori e l’assenza della possibilità di sentirsi a casa essendo la casa il luogo dove si e’ vissuti.

L’unico punto individuabile come luogo , come genius loci fu la chiesa della Madonna di Portosalvo, essa identificò a lungo ed ancora identifica in ogni pargheliese, anche lontano, lo spirito del luogo .

Solo Il lento passare degli anni ha ricreato quell’identità unica , quel senso del luogo, appunto il  genius loci ,

La costruzione dei monumenti, come quello inaugurato oggi  , punti fermi nel paesaggio urbano ,   punti fermi  per la memoria rafforzano il senso dell’appartenenza di questo luogo che e’ di nuovo Parghelia. 

Mostre e   Convegni di studi   come questo di oggi,  contribuiscono ancora a rafforzare la memori a collettiva una memoria del  passato quindi ,   come dicevo stamani,  attenta alla sua storia più importante, che vuole ricordare le sue grandezze nel commercio nell’architettura nella letteratura nelle arti in genere, i suoi uomini illustri  ma non   dimentica  le classi più  umili  che con il loro lavoro ed il loro sangue hanno fatto la storia.

Un memoria  del  passato che serve per guardare   con determinazione con forza  con speranza al futuro e soprattutto con la consapevolezza della  potenzialità di questa nostra terra,  per costruire qui un  futuro migliore anche per  nostri figli, perchè non debbano più andare via..

Oggi noi ,     ricordiamo quel terribile episodio e quanti quel giorno ed i giorni successivi si prodigarono  per soccorrere i feriti e per la pietosa opera di ricerca dei morti. 

Ricordiamo con senso di riconoscenza i primi soccorsi, il pane mandato nei primi giorni  dalla vicina Tropea, l’opera del dodicesimo  reggimento fanteria dell’esercito italiano , il contributo della  Città di Milano, e quanti anche negli anni successivi contribuirono  affinché Parghelia rinascesse.

Ringrazio quanti hanno contribuito all’organizzazione di questo avvenimento

Per primo il presidente del Centro studi storici e sociali il professore Luciano Meligrana ,  e lo voglio ringraziare non solo per il lavoro fatto per  questo convegno ma per tutto  quanto altro sta facendo.

Grazie  al professore Vito Teti, dell’Università della Calabria che ha offerto con  entusiasmo la sua collaborazione  e quella del dipartimento di antropologie e letterature del mediterraneo – dipartimento di filologia dell’università della Calabria,  con l’augurio che sia la prima  di una lunga serie.

Grazie  a Pietro Scordamaglia  per il suo  lungo e paziente  lavoro che ha portato alla realizzazione della mostra fotografica.

E A quanti a vario livello ci hanno affiancato per la preparazione di questo evento, a Don Giuseppe Florio, arciprete di Parghelia, alla Pro loco , all’associazione Cinemassieme

Ai dipendenti Comunali che hanno davvero  lavorato molto  per la riuscita del convegno. 

Il nostro ringraziamento poi  va   Alla Regione Calabria,  al Presidente Loiero      ed all’assessore regionale alla cultura Sandro Principe

Grazie  al Presidente Loiero  anche  per lo spettacolo di stasera del “Parto delle nuvole pesanti” “un flusso inarrestabile di energia e poesia, che da vita a melodie nuove su strumenti antichi” ed  a  Lullo Sergi , per l’aiuto datoci per l’organizzazione del concerto stesso

Al Presidente dell’Amministrazione provinciale , Gaetano Bruni

Al sindaco di Zungri che ha gentilmente  concesso in prestito la parte della mostra permanente sul terremoto relativa alle pagine dei giornali ed alle cronache dell’epoca

Agli operatori turistici   sempre  sensibili alle nostre iniziative

Gli Hotel Sabbie Bianche, Paraelios, Panta Rei, Santa Lucia,  la Pizzuta e Tirreno  , il ristorante Carpe Diem e l’American Bar

Infine volgiamo il nostro ricordo ai nostri concittadini   morti nella sciagura  , le cronache dell’epoca parlano di circa 70 morti

I registri comunali riportano  55 nomi di   deceduti  alle ore 3,05 del 8.9 .1905

Grazie a tutti presenti ed auguri di buon lavoro.

 

 

.

.

.

.

.

 
.

.

.

.

.

Un minuto di silenzio per ricordare le vittime del tragico evento del 1905

.

.

.

.

.

Vito Teti

Università della Calabria

Antropologia del Territorio.

Rovine, melanconia e mentalità

.

.

.

.

.

 
.

.

.

.

.

Giovanni Sole

Le scosse e il tempo di Saturno

.

.

.

.

.

 

Luigi M. Lombardi Satriani

Università "La Sapienza" di Roma

La catastrofe della ragione e il senso del divino

.

.

.

.

.

 
.

.

.

.

.

Luciano Meligrana

Presidente del Centro Studi Storici e Sociali

Il terremoto dell'8 settembre 1905 a Parghelia e nel Vibonese

.

.

.

.

.

Giuseppe Fonseca

Istituto Italiano per gli Studi Filosofici

La sublime catastrofe

.

.

.

.

.

Collaboratrice di Francesco Pugliese

.

.

.

.

.

Maggiorino Iusi

Università della Calabria

Il terremoto del 1638 nel Cosentino attraverso le fonti notarili

.

.

.

.

.

Emanuela Guidoboni

Sismologa storica, SGA - Storia Geofisica Ambiente, Bologna

I terremoti della Calabria: una riflessione sul lungo periodo