sintesi

               IO CREDO IN COLUI CHE HA FATTO IL MONDO  di  ANTONINO ZICHICHI

Breve critica alla scuola: di Piero Calzona.

"La FISICA, cos’è? Per molti ragazzi che vanno a scuola e studiano Fisica è una materia odiosa, astrusa, difficile, incomprensibile. Solo a pochi piace, Perché? Cerchiamo di capire le ragioni del disinteresse di questa disciplina cosi affascinante. L’autore di un bellissimo libro inserito nella bibliografia: IL CERVELLO PLASTICO ( Ian Robertson ), in un capitolo descrive come i programmi scolastici “ standard “ molte volte possono produrre degli effetti negativi sugli alunni, perché, non tutti gli alunni sono in grado di percepire i meccanismi necessari per elaborare concetti di non poca difficoltà. E’ vero questo? Direi di si. Come si insegna la fisica nelle scuole italiane, è un esempio lampante di come tanti alunni si allontanano da questa disciplina perché “ capiscono ben poco “.

Io ho studiato fisica per molti anni e posso assicurare che non è difficile confermare il parere di questa moltitudine di ragazzi. A scuola si studia fisica solamente con le sole formule matematiche,  molte volte astruse,  senza minimamente spiegare il fenomeno che a mio avviso dovrebbe essere la parte più importante per rendere questa disciplina affascinante. Spiegare prima il fenomeno e poi passare alla teoria matematica, come spiegazione teorica del problema, dovrebbe essere la soluzione migliore per far capire agli alunni le meraviglie di questa natura. Ho fatto questa breve critica alla scuola perché oggi con la divulgazione scientifica, molte delle cose che non si sono capite a scuola con l’aiuto di libri dedicati, la fisica è alla portata di tutti, evidentemente anche perché il libro divulgativo è più semplice, ha poche formule e racconta la natura in maniera fenomenica."

Dobbiamo essere orgogliosi, noi italiani, di avere dei personaggi come Antonino Zichichi che in tutta la sua vita oltre che essere un grande scienziato è stato uno dei primi divulgatori scientifici, è stato colui che ha portato in tutte le case attraverso interventi televisivi, conferenze, incontri, il vero messaggio non solo scientifico, ma anche filosofico di questa disciplina.

Chi è Antonino Zichichi?  Intanto è un uomo di straordinaria sensibilità che purtroppo non tutti gli scienziati hanno, e, poi è uno Fisico di fama mondiale. E’ autore di studi e ricerche sulle strutture e sulle forze e sulle forze fondamentali della natura, alcune delle quali hanno aperto nuove strade nella fisica subnucleare delle alte energie. E stato protagonista della scoperta dell’antimateria nucleare: l’invenzione delle ricerche pionieristiche che hanno portato alla scoperta della Terza Colonna nella struttura delle particelle fondamentali: la scoperta nelle forze che agiscono tra quark e gluoni. Ordinario di Fisica superiore all’Università di Bologna, ha fondato e dirige il Centro di cultura scientifica Ettore Majorana di Erice dove partecipano circa 56.000 scienziati di tutto il mondo, per risolvere i problemi del pianeta. (Vedi: Scienza ed emergenze planetarie ) di Antonino Zichichi,  (BIBLIOGRAFIA). 

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In questo libro di notevole spessore culturale e scientifico cerca di sviluppare il problema tra scienze e fede: è opinione comune che le leggi dell’universo scoperte dalla scienza siano in conflitto con quelle imperscrutabili di Dio.

La contrapposizione tra fede e scienza rappresenta uno dei dilemmi più laceranti del nostro tempo.

Antonino Zichichi smentisce tale contrapposizione e la ribalta: “ Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l’esistenza di Dio”.  

Ripercorrendo le grandi scoperte della scienza galileana moderna, illustrandone con estrema chiarezza l’impulso innovatore, Zichichi dimostra come fede e scienza non siano in alcun modo in contrasto l’una con l’altra, e come possano essere doni distinti di Dio, espressioni delle due componenti di cui tutti siamo fatti: il trascendente e l’immanente.

Le conquiste della scienza non oscurano le leggi divine, ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l’ammirazione per il meraviglioso spettacolo del cosmo, che va dal cuore del protone ai confini dell’universo.  

Si fa credere a tutti che Scienza e Fede siano nemiche. Che scienza e tecnica siano la stessa cosa. Che lo scientismo sia nato ne cuore della scienza. Che la logica matematica abbia scoperto tutto e se la matematica non scopre il Teorema di Dio è perché Dio non esiste. Che sull’evoluzione biologica della specie umana non ci siano problemi di alcun tipo, ma certezze scientifiche. Che siamo figli del caos, essendo questa l’ultima frontiera della scienza.

 

La verità secondo Zichichi è ben diversa.

Scienza e Fede sono in comunione, non in antitesi. Uso della Scienza ( è questo il significato di tecnica) non è più Scienza. Né la Matematica né la Scienza possono scoprire Dio per il semplice fatto che entrambe queste conquiste dell’intelletto umano operano nell’Immanente e non potrebbero mai scalfire il Trascendente. Né la Matematica né la Scienza hanno capito tutto. Non è vero che l’evoluzione biologica della specie umana sia basata su certezze scientifiche. Essa non è ancora nemmeno entrata nell’edificio  della scienza rigorosa dei fenomeni riproducibili. Non è vero che esiste il Caos, essendo il Caos deterministico la negazione del Caos.

 

Ragione e Fede sono in comunione non in antitesi.

Ragione e Fede non sono in antitesi, Esse sono entrambe doni di Dio. Colui che ha fatto il  mondo ci ha dato un privilegio unico: quello della Ragione. Usando la Ragione nella sfera immanentistica, l’uomo scopre la Logica Matematica e la Scienza. Usandola nella sfera della nostra esistenza trascendentale, l’uomo scopre la Teologia.

Non c’è contrasto tra Fede e Ragione, ce lo dice – ed è incredibile – l’Immanente. La Logica Matematica non ha mai scoperto un teorema che negasse l’esistenza di Dio. E non c’è una sola scoperta scientifica che possa portare alla negazione di Dio. Se la ragione nell’Immanente avesse portato alla negazione di Dio, allora i suoi risultati sarebbero in antitesi con la Ragione nel Trascendente. Infatti la Ragione nel Trascendente porta alla Teologia che scopre la Fede. Fede e Ragione sono in alleanza e portano a Dio.

 

Le contraddizioni dell’Ateismo.

L’Ateismo è una costruzione logica contraddittoria. Essa infatti parte dalla negazione del Trascendente e affida tutta la sua credibilità al rigore logico nell’Immantente. Questo rigore logico nell’Immanente vuol dire Matematica e Scienza. Né l’una né l’altra riescono a dimostrare che Dio non esiste. L’ateo afferma di poter credere in Dio per rigore logico. D’altronde l’ateo conosce un solo tipo di rigore logico: quello che opera nell’Immanente. Ma il rigore logico nell’Immanente non riesce a dimostrare che Dio non esiste. Ecco l’Antinomia dell’Ateismo.

 

Lo scientismo ha sbagliato cinque volte.

Lo Scientismo confonde Scienza e Tecnica (uso della Scienza) come se fossero la stessa cosa.

Lo Scientismo non nasce nel cuore della Scienza anzi è la negazione di essa. Lo scientismo ha sempre preteso che la Scienza fosse, più volte, arrivata a capire tutto. Se cosi fosse stato, la Scienza non avrebbe potuto realizzare gli enormi progressi che ha raggiunto nella comprensione della logica di Colui che ha fatto il mondo. Per ben cinque volte la Scienza ha saputo dimostrare che la pretesa dello Scientismo era una pura illusione. E ancora oggi è così.

 

Scoprire una verità scientifica è come mettersi a colloquio con il Creatore.

La Scienza esalta la persona umana come poche altre attività nell’immanente. Scoprire una nuova struttura Logica Matematica, riuscire a dimostrare un teorema che nessuno per secoli era riuscito a dimostrare ( esempio, Teorema di Fermat : trecentocinquant’anni per arrivare a dimostrarlo) esalta l’intelletto che lavora nell’Immanente, ma non ha alcun riscontro diretto con l’opera del Creatore. Riuscire a fare un esperimento di stampo galileano e scoprire una verità scientifica corrisponde a saper porre una domanda e ad avere la risposta giusta da Colui che ha fatto il mondo. E’ come mettersi a colloquio con il creatore. La Scienza è sorgente di valori che sono in comunione, non in antitesi, con la Fede.

 

La Grande Alleanza tra Scienza e Fede nel Terzo Millennio.

Nel Terzo Millennio è necessario una cultura scientifica che sia in sintonia con la Fede affinché si possano affrontare e risolvere le Emergenze Planetarie. Esse sono state causate, nel secondo millennio, da una cultura mistificatrice che ha agito da supporto irresponsabile alla violenza politica che ha imperversato senza limiti, permettendo che enormi risorse venissero bruciate sul tavolo della corsa agli armamenti, con un pianeta imbottito di bombe e violentato nelle sue caratteristiche vitali dalla industrializzazione selvaggia. La Grande Alleanza tra Scienza e Fede è l’unica sorgente di speranza per tutti, credenti e non credenti, affinché le Emergenze Planetarie possano essere affrontate e risolte nel Terzo Millennio.

   

I VALORI DELLA SCIENZA 

Rivoluzione.

Incominciamo con il concetto di rivoluzione. La cultura dominante ama ripetere, in occasione di qualche scoperta scientifica, che è stata fatta una vera rivoluzione.

La rivoluzione scientifica non produce né morti né feriti. A rivoluzione avvenuta, tutti sono più ricchi di prima. Sarebbe corretto parlare di costruzione, più che rivoluzione. In scienza non si rinnega mai il passato: lo si migliora, lo si integra. E’ come se, nella scalata di una grande montagna si scoprisse che quella vetta, che sembrava l’ultima, permette di vedere panorami mai prima osservati e, come se non bastasse, di scoprire che c’è un’altra vetta, ancora più alta. In verità il termine rivoluzione scientifica non corrisponde al vero. Lo ha imposto la cultura dominante al fine di far credere che, dopo tutto, il rigore scientifico passava per la strada obbligata della rivoluzione, intesa nella comune accezione di rivolta, con massacri e orrori, di ogni tipo. Niente di più falso.

 

Razzismo.

Uno scienziato non può dire: << Non posso credere in questa nuova scoperta scientifica perché l’ha  fatta un uomo la cui pelle ha un colore diverso dalla mia >>. La scienza è un’attività intellettuale che respinge il razzismo in modo totale.

 

Universalità.

L’uomo è da sempre alla ricerca di valori universali. La Scienza dimostra che esistono leggi universali. Le Forze Deboli che producono fenomeni misurabili nei laboratori sono le stesse di quelle che fanno funzionare il sole. La luce che produce un fiammifero è analoga a  quella prodotta dalle stelle. La Forza di Gravità, che fa una pietra dall’alto verso il basso e che ci tiene legati alla terra, è la stessa di quella che sovrintende alla formazione del nostro Sistema Solare e delle Galassie.

 

Esaltazione dell’individuo.

La Scienza esalta l’individuo e il suo lavoro. Il valore di uno scienziato non è imposto dalla forza dei carri armati, ma dalla sua intelligenza e dal suo lavoro di ricerca. E questo senza venire meno al tributo corale. Non è concepibile Albert Einstein senza Max planck, James Maxwell, Isaac Newton e Galileo Galilei. Tutti scienziati, giganti della Scienza: tutti credenti.

 

Stimolo intellettuale.

La scienza stimola l’uomo a sempre nuove conquiste. Non ci si arresta mai dall’estendere e dal migliorare le nostre conoscenze. Una ideologia viene invece presentata come se fosse l’ultimo traguardo di una conquista intellettuale. E blocca l’uomo per secoli e secoli su frontiere fatte di speculazioni astratte, che presto diventano dogmi. La Scienza accetta i dogmi del Trascendente. Essa però respinge i dogmi dell’Immanente.

 

Verità

Uno scienziato che raccontasse menzogne, sarebbe escluso dal contesto scientifico. Per la Scienza, una cosa vera deve essere riproducibile. Lo scienziato, quando arriva a capire qualcosa, o a fare una scoperta, deve spiegare in tutti i dettagli come ha fatto a ottenere quel risultato. Chiunque, ovunque, e in qualsiasi istante, qualunque sia il colore della sua pelle, deve essere in grado di riprodurre quella verità scientifica. La mistificazione e la menzogna sono estranee all’attività scientifica.

 

Riflessione sui fatti.

La Scienza educa a riflettere, a non affrettarsi in conclusioni prive di verifiche su tutto ciò cui una scoperta può portare nei settori noti della struttura fondamentale del Creato. La Scienza educa a giudicare in modo obbiettivo, non emotivo. Essa affida ai fatti, alle prove sperimentali riproducibili, il battesimo della legittimità scientifica galileana. Non alle parole e alle formule astratte. Non ha senso dire che una teoria è matematicamente bella o brutta. Essa può essere vera o falsa. Accade poi, quasi sempre, che alla fine di una ricerca, quando in un campo ben determinato si è finalmente capito tutto, la formulazione matematica risulti sempre più elegante del previsto.

 

Bontà e tolleranza.

La Scienza insegna bontà e tolleranza intellettuali. Gli estremi non debbono essere combattuti, ma capiti. Cose apparentemente agli antipodi, possono risultare entrambe necessarie per la descrizione dei fenomeni fondamentali della natura, Valga per tutti un esempio: la proprietà di onda e particella. La luce, per tanto tempo, venne considerata un fenomeno corpuscolare. Poi, ondulatorio. E le due descrizioni sembravano mutuamente esclusive. Invece la luce è, al tempo stesso, e onda e particella. Per arrivare a capire ci sono voluti diversi secoli. La dualità onda-particella vele non solo per la luce, ma per tutte le particelle, Questa dualità è una delle conquiste più importanti nella storia del pensiero scientifico.

 

Lotta ai pregiudizi.

La Scienza combatte i pregiudizi senza mai smettere: anche se ci vogliono secoli per smantellarli. La grande differenza fra Fisica Classica e Fisica Moderna sta nel fatto che una quantità piccolissima ( la cosiddetta Costante di Planck ) veniva considerata esattamente zero. Un’altra quantità grandissima ( la velocità della luce ) veniva considerata infinita. Trecento anni per smantellare due pregiudizi.

 

Generosità.

La Scienza ha anche importanti aspetti di generosità. Spiegare agli altri il risultato di una scoperta è cosa che arricchisce lo scienziato e chi lo ascolta. La Scienza insegna che esiste una forma, assolutamente perfetta, di generosità e di amore per il prossimo. Chi si priva di un pezzo di pane fa un’opera di bene, ma indubbiamente soffre se di pane ne ha poco. Chi dà quello che sa non prende nulla, pur potendo arrivare a dare tutto quello che ha.

 

Libertà di pensiero.

La libertà di pensiero è di importanza vitale per la Scienza. E in questo si inserisce il rispetto per la per quella forma di materia vivente chiamata uomo: quindi il rispetto della sua dignità. Tra tutte le forme di materia vivente noi siamo infatti l’unica cui è stato dato il privilegio di capire la Logica da Lui seguita per creare la realtà in cui viviamo e di cui siamo fatti. Questo privilegio unico è fonte della più alta dignità cui si possa aspirare: quella di essere fatti a immagine e somiglianza del Creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Per leggere il Libro della Natura, scritto dal Creatore, bisogna essere liberi da qualsiasi pregiudizio. L’unica guida essendo ciò che risponde Colui che ha fatto il mondo quando gli poniamo un quesito. La libertà intellettuale per porre un quesito a Colui che ha fatto il mondo deve essere totale.

 

La teoria dell’Evoluzione Biologica della specie umana.

Diciamo subito che la Teoria dell’Evoluzione Biologica della specie umana non è Scienza galileana. Essa pretende di andare molto al di là dei fatti accertati.

Questi ci dicono che:

1)      la terra esiste da circa cinque miliardi di anni;

2)      gli organismi semplici cellulari risalgono a quasi tre miliardi e mezzo di anni;

3)      gli organismi multicellulari esistono da circa settecento milioni di anni;

4)      i vertebrati, da quattrocento milioni di anni;

5)      i mammiferi, da duecento milioni di anni.

Si arriva cosi ai primati: settanta milioni di anni fa. La famiglia ominoidea inizia con la scimmia primitiva Dryopithecus: circa venti milioni di anni fa. E si sdoppia in un ramo ( Pongidoe ), che porta agli scimpanzé, ai gorilla, agli orangutanghi. E nell’altro ramo ( Hominidae ), che dovrebbe portare a noi, attraverso la sequenza Homo Habilis    ( età della pietra ), Homo Erectus ( età del fuoco ), Homo Sapiens Neanderthalensis, fino all’Homo Sapiens, che porta a noi. Questa catena ha però tanti anelli mancanti e ha bisogno di ricorrere a uno sviluppo miracoloso del cervello, occorso circa due milioni di anni fa.

Arrivati all’Homo Sapiens Neanderthalensis ( centomila anni fa circa ) con un cervello di volume superiore al nostro, la teoria dell’Evoluzione Biologica della specie umana ci dice che, quarantamila anni fa circa, l’Homo Sapiens Neanderthalensis si estingue in modo inspiegabile. E compare in fine, in modo altrettanto inspiegabile, ventimila anni fa circa, l’Homo Sapiens Sapiens. Cioè noi.

Una teoria con anelli mancanti, sviluppi miracolosi, inspiegabili estinzioni, improvvise scomparse non è Scienza galileana. Essa può, al massimo, essere un tentativo interessante per stabilire una correlazione temporale diretta tra osservazioni di fatti ovviamente non riproducibili, obbiettivamente frammentari e necessariamente bisognosi di ulteriori repliche. 

 

BIBLIOGRAFIA