sintesi

                              IL MISTERO DELLA COSCIENZA  di  JOHN SEARLE

 

John Searle è professore di filosofia all’Università della California, Berkeley.

In questo libro come al solito troviamo le solite domande:

Che cos’è la coscienza? Cosa intendiamo quando diciamo “ IO “? Cosa vuol dire essere una persona?

Con la mia espressione “ solite domande “ non voglio sminuire tutto quello che questi grandi filosofi con le loro ricerche cercano di fare chiarezza su uno dei più grandi problemi dell’uomo:

dare una risposta definitiva alla nostra coscienza, ma è più forte di me, esprimere il mio personale giudizio, sul fatto che a tutti i costi e con qualsiasi mezzo, che sia di natura scientifica o filosofica, l’uomo, indaga su qualcosa che è più grande della sue possibilità intellettuali e culturali.

La filosofia, da quando l’uomo ha la consapevolezza di se, da circa diecimila anni fino ad oggi, ha fatto sempre delle ipotesi su quello che doveva essere la risposta, ogni volta definitiva, e, poi ci si accorgeva che non era mai quella giusta. Anche in questo libro molto importante per la sua particolarità di indagine, visto che l’autore prende in considerazione molte ipotesi dai più grandi pensatori, come: Francis Crick, Gerald Edelman, Roger Penrose, Daniel Dennett, David Chalmers, Israel Rosenfield, vediamo un conflitto di pensieri diversi. Dai più materialisti e riduzionisti come Francis Crick e Daniel Dennett, ai tentativi più morbidi di individuare il mistero della coscienza con processi scientifici rivoluzionari, di  Roger Penrose.

Non è il caso di descrivere in questa sintesi i particolari argomenti trattati dall’autore in maniera molto analitica,  voglio prendere in considerazione l’argomento in forma più globale.

John Searle affronta questi interrogativi attaccando radicalmente l’idea che la nostra mente possa essere considerata alla stregua del programma di un computer, come affermano i sostenitori più accesi dell’intelligenza artificiale. Ci sono modi della comprensione umana che sfuggono al programma più sofisticato, e il nostro cervello è una struttura ben più complessa di qualsiasi calcolatore. Quando si parla di coscienza si fa riferimento a qualcosa che deve rientrare  a tutti i costi nel nostro mondo razionale, quindi si parla di processi biologici, fisiologici, fisici, chimici, neurologici, questo perché è nella natura dell’uomo indagare nell’immanente, oltre i processi puramente razionali non si può andare, ci sono i limiti della ragione umana.

In questa mia ricerca ho cercato nei vari libri letti nell’arco di circa 25 anni, partendo dalla fisica, alla chimica, fisiologia, biologia, neuroscienze, matematica, etologia, ed altro ancora, ma non sono riuscito ad avere risposte convincenti sulla vera natura della nostra coscienza, con questo non significa che ci sarà qualche volta una risposta più chiara, ma la domanda che mi pongo dopo questi lunghi anni di indagine è questa: la risposta della nostra esistenza va ricercata solamente nella scienza? O la fede in un Dio trascendente potrebbe essere l’alternativa al nostro interrogativo?

Anche qui la risposta non è cosi semplice, c’è qualcuno che dice: o ci credi o non ci credi, io non sono di questo avviso, la fede va’ costruita giorno per giorno, con l’indagine, con la verifica, con la volontà  e con l’aiuto di chi sta vicino.  

 

BIBLIOGRAFIA