REALTA' NEL MONDO ARGENTINA |
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ITALIANO |
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Chi sono i Piquederos? ---- Desaparecidos... Perchè...? |
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CHI
SONO I PIQUETEROS?
L'aumento della disoccupazione e la
perdita di potere della moneta argentina generati dalla profonda crisi
economica, hanno causato un forte incremento della povertà nella
popolazione; ciò ha portato a una progressiva perdita di fiducia nelle
istituzioni e nei partiti politici tradizionali, favorendo la nascita e
la crescita di gruppi di opposizione che hanno dato voce e visibilità a
settori della popolazione altrimenti esclusi dalla vita politica. La
protesta di questi gruppi, conosciuti come "Piqueteros" è
talvolta sfociata in episodi violenti, deprecabili e naturalmente da
condannare, ma che sono stati in un certo qual modo
"provocati" anche dalla incapacità della politica di dare
risposte adeguate a questa drammatica situazione. Il movimento dei
Piqueteros nasce nel 1995 nel sud dell'Argentina come forma di protesta
contro il taglio di posti di lavoro nel settore degli idrocarburi; ma è
negli ultimi anni che è fortemente cresciuto a causa della gravissima
crisi economica del paese che ha portato la disoccupazione al 22%, al
collasso del settore bancario, a una perdita del potere di acquisto
della moneta argentina ( -35% nei soli primi 5 mesi del 2002 ) e
costretto il 45% della popolazione sotto la soglia di povertà. Per capire il sorgere e lo sviluppo dei movimenti dei disoccupati degli ultimi anni in Argentina, per comprendere le nuove forme di lotte, las puebladas, i nuovi attori sociali e politici, è necessario rivedere le trasformazioni strutturali di più di venticinque anni di neoliberismo. Dai primi anni novanta il mondo lavorativo ha sofferto un grande stravolgimento, perdite delle conquiste storiche dei lavoratori, crescita dello sfruttamento. A fianco a tutto ciò, un livello di espulsione di lavoratori in eccedenze, che ha fatto diventare i disoccupati, non più un “esercito di riserva”, ma in “popolazioni eccedenti “, milioni di persone che non hanno accesso ai diritti fondamentali per esistere (sopravvivere) . La classe politica e le strutture sindacali tradizionali sono stati complici del processo di consegna ed esclusione. Come
risposta , prima nelle altre province e poi nella capitale e nella
provincia di Buenos Aires, si sono sviluppati metodi di resistenza
sociale che hanno dato vita a nuove espressioni di protagonismo
popolare. Qualcuno si ferma a pensare chi sono e che cosa sono in realtà i piqueteros? Prima di tutto, basterebbe ricordare che sono ESSERI UMANI che hanno
diritto come tutti ad una vita dignitosa. E che questa possibilità
GLIEL'HANNO TOLTA le canaglie che si arricchirono grazie allo
sfruttamento del sacrificio altrui. I piqueteros
sono PERSONE, hanno famiglia, hanno figli, amano, sognano, e hanno
necessità basilari e altre ancora. Bene, queste necessità NON SONO SODDISFATTE, e non per colpa loro.
Il
Movimento Piquetero MTD |
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LE TESTIMONIANZE DEI PIQUETEROS |
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La nostra lotta e le nostre attività politico-sociali si basano su tre
elementari aspetti del vivere umano: LAVORO; DIGNITA’; CAMBIO SOCIALE. |
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Oggi in America Latina, ci vogliono convincere che possano esistere governi buoni che vogliono salvarci dall'imperialismo, inalberando le bandiere populiste di un capitalismo più umano. Non ci interessano presidenti e governi che si mettono d'accordo fra loro, che trattano con le nostre vite. Ci fidiamo solo delle nostre forze e non abbiamo nessuna intenzione di regalare la nostra potenzialità. | ||
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La privatizzazione delle risorse petrolifere argentine e la loro consegna alle aziende private straniere ha significato per queste ultime il conseguimento di ingenti fortune; ma per centinaia di migliaia di famiglie argentine questi provvedimenti hanno provocato miseria e disoccupazione. | ||
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I continui blocchi stradali in cui consiste la linea dura dei piqueteros esprimono il rifiuto della politica e delle istituzioni corrotte responsabili della povertà dell'Argentina. Il governo sta facendo una forte pressione per persuadere l'opinione pubblica che i piqueteros sono potenzialmente violenti e dunque non hanno il diritto di protestare. | ||
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Piquiteros con un cartello… allusivo allo spionaggio del Governo |
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Piquiteros nella Piazza di Maggio, di fronte al Consiglio comunale di Buenos Aires |
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DESAPARECIDOS Perchè...? |
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Tra il 1976 e il
1983 in Argentina scomparvero 30 mila cittadini: oppositori politici,
intellettuali, studenti, sindacalisti, lavoratori, religiosi e persino
bambini. Tutte queste persone furono illegalmente sequestrate,
torturate, uccise e fatte sparire nel nulla. |
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In Argentina la repressione venne condotta in modo organizzato. I militari al potere non ripeterono gli errori di Pinochet, che subito dopo il colpo di stato riunì migliaia di oppositori nello stadio di Santiago del Cile: le immagini di un campo di calcio trasformato in enorme lager a cielo aperto fecero il giro del mondo e provocarono una forte reazione dell'opinione pubblica internazionale. In verità la dittatura di Pinochet non fu nemmeno una delle più crudeli: in Paraguay Stroessner fece anche cose peggiori ma rimase al potere trenta anni e il suo nome è praticamente sconosciuto al grande pubblico. | ||
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Il fatto è che
molto spesso anche le grandi firme giornalistiche presentano i dittatori
come Videla o Pinochet come dei perversi, bestie assetate di sangue. E'
una cosa sbagliatissima, non bisogna fermarsi all'apparenza. E' vero che
ad esempio il generale Galtieri (capo della giunta militare argentina
dal 1980) era davvero un ubriacone e un depravato, ma non è la cosa
essenziale. Dietro Galtieri, dietro Videla, non c'era perversione, ma
dei progetti ben chiari, strutturati. Le ragioni vere non stanno
nella crudeltà dei singoli individui, stanno negli interessi economici.
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Trent'anni fa in
America Latina vi erano Paesi che godevano di una forte autonomia e di
solide economie. In particolare l'Argentina era un paese forte, dotato
di uno stato sociale avanzato (l'analfabetismo, ad esempio, era stato
debellato un secolo prima) e di enormi risorse naturali tutte, in mano
pubblica: petrolio, carbone, petrolchimico, energia elettrica, senza
contare tutto il sistema dei trasporti e delle ferrovie. |
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Il
piano di riforma della giunta militare che andò al potere nel 1976
mirava alla disintegrazione dell'economia nazionale nell'ottica di un
progetto di privatizzazioni che avrebbero favorito non gli interessi
nazionali, ma quelli di investitori privati stranieri e delle grandi
compagnie multinazionali. La repressione fu funzionale a questo progetto
e mirò a eliminare preventivamente ogni possibile opposizione. La
necessità di combattere il terrorismo, addotta dai militari durante i
processi come ragione principale della repressione, fu soltanto un
pretesto, poiché la guerriglia era in Argentina un fenomeno
assolutamente limitato: secondo le fonti della CIA le organizzazioni
armate potevano contare al massimo su 350 combattenti. In effetti, cosa
possono contare 350 persone in un Paese di 30 milioni di abitanti:
praticamente niente! Quindi queste organizzazioni guerrigliere non erano
poi così pericolose per il potere. In sostanza, venne colpita duramente
tutta una fascia generazionale, in particolare certe professioni, per
impedire preventivamente ogni sviluppo delle organizzazioni popolari. Si
trattò quindi di un piano politico basato su un progetto di controllo
economico. |
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Gli oppositori erano sequestrati a casa loro, a scuola o sul luogo di lavoro da una "patota" di militari in borghese. Il sequestrato veniva incappucciato e gettato sul pavimento dell'auto. Poi la tortura. Lo strumento usato era la picana elettrica, uno strumento molto semplice, facile da costruire, che può funzionare con la corrente a 220 volt o con una batteria come quella di un'automobile. |
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Consiste in
un autotrasformatore, reperibile in qualsiasi negozio di materiale
elettrico, in cui entrano i pochi volt della batteria o i 220 della rete
elettrica e dall'altra parte escono 6, 8, 10 mila, 15 mila volt.
All'uscita vi è un manico e due elettrodi separati sulla punta, usati
per bruciare la pelle e la carne. Vengono utilizzati nella vagina, sui
testicoli, sul pene, sui seni, sulle gengive e sugli occhi. E' uno dei metodi applicati in modo massiccio anche perché poteva essere usata già sull'automobile immediatamente dopo il sequestro: |
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Dal
momento in cui avveniva il sequestro la persona restava totalmente
isolata dal mondo esterno. Depositata in uno dei numerosi campi di
concentramento o in luoghi intermedi di detenzione dove veniva
sottoposta a torture infernali. |
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In
questo modo migliaia e migliaia di persone diedero forma alla
fantasmatica categoria dei desaparecidos. Nessun interrogativo trovò
una risposta: la polizia non aveva visto nulla, il governo faceva finta
di non capire di che cosa si stesse parlando, la Chiesa non si
pronunciava, gli elenchi delle carceri non registravano le loro
detenzioni, i magistrati non intervenivano. Intorno ai desaparecidos si
era alzato un muro di silenzio. |
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Ma
perché una dittatura con una forza militare schiacciante ha scelto come
strategia quella di far scomparire oltre 30.000 oppositori? Perché dopo
la tortura e l'inumana prigionia queste persone non hanno avuto almeno
il diritto a una condanna a morte? Perché non sono stati sepolti, perché
la distruzione dei corpi? Perché desaparecidos? |
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Non
c'è risposta che possa spiegare questa premeditata violazione di ogni
diritto della persona. Di fronte a queste atrocità ogni logica decade,
diventa inumana, e quando una logica diventa inumana non è più logica. |
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Obiettivo strategico del progetto militare era la distruzione del passato. Perché se non esistesse il passato, in quella particolare forma di esistenza che è il non esserlo già, non esisterebbe nemmeno il presente e al futuro mancherebbe la possibilità di proiettarsi. Ma il passato non scompare mai, resta, non passa mai perché è già passato. |
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In Argentina la repressione è stata condotta in modo scientifico, studiando le reazioni delle persone: le sessioni di tortura venivano seguite da un medico per evitare che i detenuti morissero prima di confessare, mentre i metodi di interrogatorio applicavano le indicazioni di un'équipe di psicologi. E' accertata anche la presenza di cappellani militari che assistevano alla tortura. | ||
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Dal
1976 al 1983 in Argentina funzionarono 340 campi di detenzione
clandestina, equamente ripartiti tra esercito e marina militare, che
avevano stabilito di dividersi i compiti: la sinistra marxista veniva
repressa dall'esercito, mentre la marina si occupava della sinistra
peronista e dei montoneros, rinchiusi in campi di detenzione più
piccoli, come il famigerato "Olimpo". Il campo di concentramento più grande era quello Campo de Mayo, una caserma enorme, gestita dall'esercito: si sa addirittura che qui erano conservati i corpi imbalsamati di tre capi guerriglieri, con i loro abiti e le armi originali. Questo museo dell'orrore, allestito dentro la caserma è stato fatto sparire dai militari al ritorno della democrazia, ed ancora oggi si ignora che fine abbiano fatto i "reperti" esposti. |
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A volte i militari facevano in modo di far ritrovare dei cadaveri irriconoscibili o addirittura liberavano qualche prigioniero allo scopo di far trapelare qualche notizia e creare nella società un clima di terrore. |
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In
Argentina si scompariva due volte, prima da vivi e poi da morti. Si stima che tra il ‘76 e l’83 furono annientate circa 30000 persone.
30.2%
operai Quello
che fu compiuto in Argentina è stato un Genocidio ideologico. |
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