RAZIONALE E IRRAZIONALE

 viaggio tra falsità e necessità culturali: ( superstizione – mito – rito – sacro )

 

LA SCIENZA

La scienza è un modo per ottenere conoscenze di base a osservazioni obbiettive. Per osservazioni obbiettive si intendono osservazioni fatte in modo tale che persone con percezione normale, possano giungere allo stesso risultato. L’oggettività è la sola caratteristica che contraddistingue ciò che è la scienza da ciò che non lo è. La scienza tratta fenomeni che sono a disposizione di tutti: non può trattare fenomeni che possono essere osservati da una persona sola o da poche. Un altro elemento caratteristico del mondo scientifico, a differenza di altri sistemi di conoscenza quali la religione o il senso comune, è il costante mettere in dubbio le proprie idee: non esistono idee sacre o intoccabili; nuove scoperte, che devono poter essere verificabili e ripetibili da chiunque, possono portare a modificare le concezioni precedentemente ritenute vere.

L’approccio scientifico si basa su alcuni presupposti:

A)    La realtà del mondo: gli oggetti dello studio scientifico esistono indipendentemente dal fatto di essere percepiti da noi;

B)    La razionalità del mondo: con ciò si intende la possibilità di comprendere il mondo tramite il pensiero logico-razionale. Se esso fosse irrazionale sarebbe inutile cercare di comprenderlo con qualsiasi altro mezzo.

C)    La regolarità: Il mondo segue le stesse leggi in ogni tempo e luogo.

D)    La causalità: L’idea che ciascun evento abbia una causa.

E)    La scoperta: L’idea che sia possibile scoprire il funzionamento del mondo.

F)     La scienza come aiuto all’umanità: Bisogna stare attenti a non confondere la scienza con la tecnica; la scienza si propone di scoprire le leggi della natura per il benessere dell’uomo e per allontanare tutte quelle falsità che sono state dettate dall’ignoranza di queste leggi. La tecnica è l’applicazione della scienza a volte dannosa per il genere umano, non per desiderio degli scienziati, ma per fini politici, bellici ed economici, quindi lontano dagli obbiettivi puramente scientifici.

MAPPA 

LE PSEUDOSCIENZE

Le pseudoscienze sono quelle teorie, se non addirittura vere e proprie discipline, che in apparenza sembrano possedere i canoni della scientificità, ma che, ad un esame più attento, si rivelano invece profondamente diverse dalla vera scienza.

Le pseudoscienze possono nascere sia all’esterno che all’interno degli ambienti scientifici ufficiali.  

Quelle che nascono all’esterno sono vere e proprie discipline autonome e si contrappongono alla scienza ufficiale, a volte criticandola perché non considera certi fenomeni o certi aspetti della realtà: ( i poteri della mente, le forze psichiche, energie e fluidi misteriosi, ecc. ), a volte accusandola di arroganza e di incomprensioni nei loro confronti.  

Quelle che nascono all’interno della stessa scienza di solito consistono in singole teorie, relative a discipline ufficiali esistenti, e, trattandosi di “deviazioni” interne alla stessa scienza, vengono indicate con il nome generico di “scienze patologiche”, nascono in genere da persone che si considerano scienziati, ma che in realtà come tutti gli esseri umani sono animati da aspirazioni, desideri, sentimenti ed emozioni, per alcuni, il desiderio di affermazione personale viene prima del desiderio di verità e conoscenza.

In casi simili è possibile che la competitività, l’orgoglio e anche la superficialità possano sfociare in veri e propri abbagli scientifici, in casi simili, il chimico statunitense Irving Langmuir parla appunto di “scienza patologica”, ovvero di pseudoscienza che si verifica all’interno del mondo scientifico.

Talvolta alcuni scienziati possono arrivare a rendersi colpevoli di vera e propria frode intenzionale. Esempi se ne contano a decine, alcuni dei quali li abbiamo trattati nel capitolo “ cos’è la vita “, scienziati che hanno la pretesa di scoprire cos’è la coscienza, scienziati che attraverso una disciplina come la sociobiologia e l’eugenetica cercano di porre l’uomo alla stregua  di oggetti da supermercato.  

Con la clonazione  e la modificazione genetica questi pseudoscienziati si sono addentrati nei labirinti della biologia senza sapere a quali risultati vanno incontro.  

Questa osservazione deriva dal fatto che la natura nella sua evoluzione degli esseri viventi, quindi nelle modificazioni genetiche, ha impiegato milioni di anni.

MA CHI SONO QUESTI PSEUDOSCIENZIATI:

I cultori delle discipline pseudoscientifiche curiosamente posseggono tutti delle caratteristiche comuni che li distinguono dai veri scienziati.

1)     Solitamente vantano titoli rilasciati da fantomatiche istituzioni, ma raramente possiedono regolari titoli di studio.

2)     Disprezzano il mondo scientifico che, a loro dire mostrerebbe una pregiudiziale chiusura.

3)     Denunciano continue congiure ai loro danni da non meglio identificati “centri di potere”.

4)     Citano spesso esempi in cui illustri scienziati sono stati incompresi dalla comunità scientifica dell’epoca.

5)     Non diffondono le loro scoperte tramite i normali canali usati dalla scienza,    ( riviste specializzate, congressi, ecc. ), ma preferiscono rivolgersi ai grossi mezzi di comunicazione ( TV, giornali popolari ).

6)     Il loro linguaggio è pieno di termini scientifici, al fine di apparire persone competenti, ma e privo del rigore che caratterizza la vera scienza.

7)     Rifiutano di sottoporre le proprie affermazioni a controlli scientifiche, preferendo di portare in loro favore le testimonianze dei loro seguaci.

8)     Spesso affermano che chi è particolarmente sensibile può verificare le loro affermazioni; in altre parole, solo pochi prescelti avrebbero questa fortuna, probabilmente persone che di scienze hanno veramente poca esperienza e poche nozioni.

 

ENTRIAMO NEL MONDO DELLE PSEUDOSCIENZE E DEL PARANORMALE  

Stiamo entrando dunque in un mondo dove non regna più la razionalità, la sperimentazione secondo il modello che ci ha insegnato Galileo Galilei e cioè la riproducibilità del fenomeno, ma siamo nel mondo dell’irrazionale un mondo dove esistono o si vuole far credere che esistono dei fenomeni, ma non si possono dimostrare con la scienza, possiamo definire questo mondo, il mondo dello straordinario, il mondo dell’irrazionale.  

QUALI E QUANTI SONO LE PSEUDOSCIENZE ?

Vediamo adesso di fare un elenco delle principali pseudoscienze, cercheremo poi di esaminarne qualcuna per avere un’idea abbastanza chiara di questi fenomeni che stanno dilagando a macchia d’olio nella cosiddetta cultura dominante, in un’epoca che invece dovremmo avere tutte le carte in regola per riconoscere le cose vere da quelle false. Faremo anche uso di un glossario di termini del paranormale in modo da avere un quadro completo, per avere cosi una visione più chiara di questi grandi fenomeni pseudoscientifici.

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Arti Divinatorie

Il lungo elenco sulle arti divinatorie è stato inserito a titolo di provocazione, per evidenziare come ancora oggi diecine e diecine di queste pratiche pseudoscientifiche hanno letteralmente invaso il mondo dei creduloni e di tutte quelle persone che non si fidano della vera scienza come unico mezzo per sconfiggere questo falso fenomeno.  

A

ACHILLEOMANZIA
Antichissima pratica divinatoria cinese che si avvale di steli di Achillea Ptarmica, in cinese Che, da cui deriva il nome originario Che Pou. Si usava per predire avvenimenti pubblici. E' utilizzata ancora oggi come base del I King, o Libro dei Mutamenti. Dividendo successivamente 50 steli, se ne ottengono 6 da cui si ricava un esagramma dei sei tratti interi o spezzati sovrapposti da interpretarsi secondo le regole dell'I King. Gli esagrammi possibili, o Koua, sono 64.

 

ACUTOMANZIA
Mantica di origine recente, forse originata nel Settecento, che si pratica mediante spilli o aghi. Si possono gettare sette spilli chiari e uno nero, spezzato in due, su di un tavolo e interpretare le figure che risultano. Oppure si gettano in acqua tredici aghi asciutti: il responso è favorevole se gli aghi galleggiando rimangono separati, sfavorevole se tendono a unirsi. Si possono anche mettere 24 aghi in un mucchio entro un circolo e disperderli colpendoli con una pallina: vengono interpretate le posizioni assunte dagli aghi spinti fuori dal cerchio.

 

AEROMANZIA
Antica divinazione che si praticava osservando le increspature provocate dal vento sulla superficie dell'acqua contenuta in un bacile di rame.

 

AGALMATOMANZIA
(Dal greco àgalma = statua) Mantica originaria dell'Egitto, praticata osservando i movimenti, reali o illusori, di una statua o ascoltando le parole da essa proferite.

 

AIGOMANZIA
(Dal greco aigia = capra) Divinazione originaria di Delfo, in Grecia, si praticava lasciando cadere sul vello o in un orecchio di una capra destinata al sacrificio alcune gocce di acqua ed osservando le reazioni dell'animale.

 

ALETTRIOMANZIA
(Dal greco alèctor = gallo) Divinazione praticata in Grecia per mezzo di un gallo. Si tracciava  per terra un cerchio dividendolo in 24 spazi nei quali scrivevano le lettere dell'alfabeto, ponendo su ognuna un chicco di frumento. Si metteva poi il gallo entro il circolo e si prendeva nota delle lettere corrispondenti ai grani beccati, formando con esse, anche mediante anagrammi, delle parole che davano risposta alle domande fatte.

 

ALEUROMANZIA
(Dal greco àleuron = frumento) Divinazione praticata per mezzo di farina di frumento. E' stata praticata da moltissimi popoli in modi diversi. Nel Medioevo si praticava nascondendo in mucchi di farina foglietti sparsi a caso, su cui erano scritti i responsi.

 

ALOMANZIA
(Dal greco als = sale) Divinazione praticata tramite il sale. Vengono osservati i modi con cui si scioglie nell'acqua o come crepita nel fuoco. Altre volte se ne mette un pizzico sulla mano di un malato e, a seconda de lla disposizione che assumono i granuli, si traggono divinazioni mediche.

 

AMNIOMANZIA
Divinazione praticata esaminando l'amnio. Secondo tale divinazione se i bambini "nascono con la camicia", ossia con la testa o il corpo coperti dall'amnio, saranno fortunati per tutta la vita, mentre le bambine diventeranno suore. Alcuni popoli traggono auspici anche dal colore dell'amnio.

 

AMNOSCOPIA
(Dal greco amnòs = agnello) Divinazione praticata mediante l'osservazione delle viscere di un agnello.

 

ANAGRAMMATOMANZIA
Divinazione praticata facendo l'anagramma di un nome proprio o di una parola o di una frase che si riferiscono a qualche evento, per ricavarne presagi o consigli. E' una divinazione moderna.

 

ANEMOMANZIA
(dal greco anemos=vento) Presso i Greci e i Romani così era chiamata una forma di divinazione che si praticava tramite osservazione del vento. Si considerava la sua azione sulle foglie staccate da un albero, o sul fogliame, o su campanelli che il suo soffio faceva suonare.

 

ANTROPOMANZIA
Sacrificio umano fatto per divinare il futuro. La testimonanzia più antica di tale pratica è contenuta nella Bibbia (Re, II, 23, 10), dove si legge che gli Ebrei sacrificavano per questo motivi i loro figli a Moloch. Ma in molte altre civiltà era praticata una divinazione del genere, presso i Romani ad esempio, anche se raramente, si leggevano le viscere di uomini sacrificati appositamente, così come si faceva con gli animali, sembra addirittura che esistesse un ordine specifico di Aruspici. I Lusitani, secondo Strabone praticavano quasta mantica, come anche, secondo Crome (Storia della Polonia, VII), gli Sciti e i Tartari. Lo storico arabo Ibn Khaldun (XIV secolo) parla di prigionieri fatti sventrare da alcuni tiranni che volevano così conoscere il proprio futuro.

 

APANTOMANZIA
(dal greco apante=dappertutto) Pratica di prevedere il futuro tramite l'analisi di un qualsiasi avvenimento. Molto diffusa, secondo la tradizione popolare bisogna considerare il primo fatto della giornata, stabilendo alcuni schemi: per esempio, la civetta, un gatto nero, oppure una gallina bianca sono sintomo di disgrazia, mentre un cane bianco ed un bambino biondo indicano buoba sorte.

 

ARACNOMANZIA
Divinazione che si pratica tramite l'osservazione del movimento di uno o più ragni. Molto diffusa, in pratica un pò dappertutto, è praticata con sistemi diversi. Uno per tutti consiste nel chiudere un ragno in una scatola insieme a diversi foglietti su cui sono scritti numeri o parole. Il mattino successivo i foglietti rovesciati daranno la risposta.

 

ARITMOMANZIA
(dal greco arithmos) Antica forma di divinazione ottenuta tramite i numeri. Era utilizzata dai Cinesi, dai Caldei, dagli Ebrei, dai Greci e dai Romani.
L'aritmomanzia si fonda sul valore numerico delle lettere nell'ordine alfabetico: vale a dire A=1, B=2, C=3 e così via. Ad esempio nel nome Cristian si ha 3 + 18 + 9 + 19 + 20 + 9 + 1 + 14 =93; 9 + 3=12; 1+2=3. Il 3 quindi è il numero di questo nome. Quanto al significato dei numeri e alla loro interpretazione i criteri variano a seconda delle teorie numerologiche e delle tradizioni.

 

ASSINOMANZIA
(dal greco axine=scure) Forma di divinazione per mezzo di una scure. Di origine orientale, era conosciuta e praticata anche dai Greci: si lanciava una scure contro un tronco e se ne interpretavano le vibrazioni. Nel Medioevo si praticava qualcosa di molto simile per cercare tesori e/o persone scomparse: si collocava la scure in verticale sul terreno, o in bilico sul ferro, ci si danzava intorno fin quando la scure non cadeva e il manico indicava la direzione da seguire.

 

ASTRAGALOMANZIA
Divinazione per mezzo degli astragali, ossi del tarso, in seguito sostituiti dai dadi. Si gettavano a caso osservando poi le figure che ne risultavano. Più tardi si scrissero su di essi le lettere dell'alfabeto traendone parole, oppure si interpretarono i numeri dei dadi facendoli corrispondere alle lettere dell'alfabeto.

 

B

BATRACOMANZIA
(dal greco batrachos=rana) Pratica per prevedere le condizioni climatiche, fondata sull'osservazione del comportamento di una rana o di un rospo.

BELOMANZIA
(dal greco belos=frecce) Divinazione per mezzo di frecce. Fu molto diffusa, praticata dai Greci, dagli Ebrei, dai Caldei, dagli Sciti, dagli Arabi, dai Turchi, dai Persiani, dai Germani.

 

BIBLIOMANZIA
(dal greco biblios=libro) Divinazione ottenuta per mezzo di un libro sacro. Praticata nel mondo cristiano, ovviamente con la Bibbia, soprattutto nel Medioevo, anche se costantemente avversata dalla Chiesa. Si apriva il libro a caso inserendo fra le pagine un ago d'oro, e si leggeva il versetto che iniziava la pagina a destra.

 

BOSTRICOMANZIA
(dal greco bostrychòs) Divinazione ottenuta per mezzo dell'osservazione dei riccioli di un bambino agitati dal vento.

 

BOTANOMANZIA
(dal greco botanè=erba) Divinazione praticata per mezzo di vegetali. Si utilizzavano, e si utilizzano tutt'oggi, metodi alquanto diversi tra loro.

BROCOMANZIA
(dal greco brochè) Divinazione per mezzo della pioggia.

 

BRONTOMANZIA
(dal greco brontè=tuono) Divinazione per mezzo del tuono. Praticata dai Greci, dagli Etruschi, dai Romani e dai Caldei, si basava sull'interpretazione dei tuoni e fulmini, a seconda della zona del cielo in cui cadevano o anche del fatto se scendevano dal cielo o salissero dalla terra.

 

C

CAFFEOMANZIA
Divinazione ottenuta tramite l'osservazione dei fondi di caffè. In Occidente tale mantica risale al XVII e si basa essenzialmente sul trattato di Tomaso Tamponelli. Il caffè, macinato e boliito, si lascia raffreddare in una tazza. Si beve senza agitare e poi si rovescia la tazza su un piatto facendola ruotare più volte. Le figure formate dai fondi rimasti nella tazza serviranno per interpretare il presente. Con quelle dei fondi caduti sul piatto verrà interpretato il futuro.

 

CAPNOMANZIA
(dal greco capnòs=fumo) Divinazione praticata per mezzo dell'osservazione del fumo. In principio si interpretava il fumo proveniente dalle vittime bruciate. Nel Medioevo si bruciavano invece erbe o semi, in particolar modo quelli di sesamo, papavero e verbena.

 

CAROMANZIA
(dal greco càros=sonno profondo) E' così chiamata qualsiasi tipo di divinazione ottenuta in stato di sonno, ipnosi o trance.

 

CARTOMANZIA
Divinazione praticata mediante le carte da gioco. Tale mantica risale, sembrerebbe, al 1770 quando un fabbricante di parrrucche, Alliette, pubblicò, sotto lo pseudonimo-anagramma di Etteilla, un opuscolo sul come fare le carte con un gioco di picchetto. Si distinguono due tipi di divinazioni: quella con le carte comuni e quella con i Tarocchi.
La prima può essere eseguita in tre maniere diverse: il metodo simbolico con 32 carte (asso, sette, otto, nove, dieci, fante, donna, re, dei quattro semi); il metodo italiano (praticato con le stesse carte); quello francese con 52 carte.

 

CATOPTROMANZIA
(dal greco càtoptron) Divinazione praticata per mezzo degli specchi. Si praticava con metodi diversi e con specchi diversi (bianchi per le donne, neri per gli uomini).

 

CEFALOMANZIA
(dal greco kefalè=testa) Divinazione praticata con la testa di un asino o di un giustiziato, che veniva arrostita per trarne dei responsi.

 

CEROMANZIA
Divinazione fatta con cera fusa che viene gettata lentamente nell'acqua per ottenere figure che dovranno poi essere interpretate.

 

CHELONIOMANZIA
(dal greco chelonè=tartaruga) Antichissima divinazione cinese ottenuta osservando le screpolature provocate dal fuoco nel guscio di una tartaruga.

 

CHIAMBOLIA
(dal greco kyamos=fava e bolè=lancio) Divinazione ottenuta lanciando fave bianche e nere. Usata soprattutto dai Greci.

 

CHIROMANZIA
(dal greco cheir=mano) Divinazione per mezzo dell'osservazione della mano. I principali dati di osservazione sono i monti, le linee, le figure, i segni.
I monti sono 7 rigonfiamenti che si trovano alla radice delle dita e lungo il margine esterno: a cominciare dal monte di Venere, sotto il pollice, troviamo il monte di Giove sotto l'indice e via via, quelli di Saturno, del Sole e di Mercurio, a cui seguono, lungo il margine, quelli di Marte e della Luna.
Le linee principali sono quattro: la linea della vita, che ha inizio sotto il monte di Giove e contorna il monte di Venere, essa rappresenta la durata dell'esistenza dell'individuo e la salute; la linea del cuore, che inizia tra l'indice e il medio e volge verso il monte di Mercurio, rappresenta gli amori e gli affetti dell'individuo; la linea di testa, fra le prime due, rappresenta l'intelligenza e la salute mentale; la linea di fortuna, che le taglia perpendicolarmente scendendo dalla base del medio, rappresenta gli accadimenti e le difficoltà che l'individuo incontrerà nella sua vita.
Vi sono poi quattro linee secondarie: il braccialetto, attorno al polso, una o più linee; la via lattea, dalla linea di fortuna al monte di Mercurio; la linea del Sole, dalla linea del cuore al monte del Sole; la cintura di Venere, a semicerchio dal monte di Saturno al monte del Sole.
Le figure derivano dall'incrocio delle linee e sono tre: il grende triangolo, formato dalle linee di vita, di testa e di fortuna; il piccolo triangolo, tra la via lattea, la linea di fortuna e la linea di testa; il quadrangolo, compreso tra la linea di cuore, di testa, di fortuna e la via lattea.
I segni sono dieci figure geometriche irregolari che vanno sotto il nome di stelle, quadrati, punti, isole, triangoli, croci, rami, cerchi, catene e griglie.
I criteri maggiori sono la lunghezza, la solidità, il colore e il calore.
L'esame della mano, per risultare efficace, deve essere fatto ad individui che abbiano superato il decimo anno di vita.
Il principale trattato su cui si basa tale mantica è quello di J.A. Rampalle, La chiromantie naturelle (1653).

 

CHITONOMANZIA
(dal greco chitòn=tunica) Divinazione ottenuta dall'osservazione del modo in cui ci si veste. Nell'Antica Roma lo sbagliarsi nell'indossare un capo era considerato cattivo presagio. Ancora oggi, nella tradizione popolare, indossare una maglia alla rovescia indica lieta sorpresa, mentre infilarsi i calzini alla rovescia guadagno.

 

CINOMANZIA
(dal greco cyon=cane) Divinazione basata sull'osservazione del comportamento dei cani. E' molto antiche, se ne è trovata testimonianza infatti anche su alcune tavolette babilonesi. Secondo la tradizione popolare il cane che ulula alla Luna è presagio di morte.

 

CLEDONOMANZIA
(dal greco clèdon=nome augurale) Divinazione ottenuta traendo responsi da parole udite casualmente. Ad esempio, se, per strada, udiamo un passante che dice "certamente" mentre ci chiediamo se una nostra speranza si attuerà, sarà un buon auspicio.

 

CLEIDOMANZIA
(dal greco clèis=chiave) Divinazione per mezzo di una chiave. Nel Medioevo questo metodo era utilizzato per scoprire il colpevole di un qualche delitto. Si poneva la chiave sulla Bibbia, e se, pronunciando il nome della persona sospettata la chiave si muoveva, allora essa era colpevole.

 

CLEROMANZIA
(dal greco clèros=sorte) Con tale nome vengono indicate tutte quelle forme di divinazione che si avvalgono di oggetti (dadi, spilli, pietre, ecc.) tirati a sorte.

 

COCCHIGOMANZIA
(dal greco còccyx=cuculo) Divinazione praticata per mezzo del canto del cuculo. Ancora oggi nelle campagne è possibile trovare qualcuno che lòa pratica.

 

CODONOMANZIA
(dal greco codòn=campana) Divinazione per mezzo dell'interpretazione del suono delle campane. Di solito se si sente suonare più campane è di buon auspicio, udire una campana solitaria, invece, è cattivo presagio.

 

CORACOMANZIA
(dal greco còrax=corvo) Divinazione praticata per mezzo dell'osservazione del volo o del comportamento dei corvi. Praticata soprattutto presso gli Etruschi.

 

COSCINOMANZIA
(dal greco còskinon=setaccio) Divinazione praticata per mezzo dell'osservazione dei movimenti di un setaccio, posto in equilibrio sulla punta di due forbici.

 

CRISTALLOMANZIA
Una delle forme più diffuse di Catopromanzia, praticata con sfere di cristallo o coppe e bicchieri pieni di acqua. Le immagini di eventi passati, presenti e futuri appaiono sulla superficie della sfera e sono visibili solo dall'indovino.

 

CUBOMANZIA
Forma di astragalomanzia praticata con dadi a sei facce numerate. Era praticata dai Greci e dai Romani.

 

D

DATTILOMANZIA
Divinazione praticata con un anello, chiamata così perchè inventata da n indovino frigio di nome Dattilo. Si faceva dondolare un anello appeso ad un filo su di una bacinella intorno a cui erano scritte le lettere dell'alfabeto: l'anello oscillando, indicava alcune lettere che venivano composte in parole.

 

DATTILOSCOPIA
Divinazione esposta da Jean Belot nel XVII secolo e basata sull'analisi delle dita, ognuna delle quali corrisponde ad un pianeta, mentre le falangi corrispondono ad un segno dello zodiaco. Può essere considerata un completamento della Chiromanzia.

 

DEMONOMANZIA
E' cosi chiamata qualsiasi mantica che richieda l'intervento di entità soprannaturali, e in particolare, malefiche.

 

DENDROMANZIA
(dal greco dendron=albero) Divinazione praticata per mezzo dell'osservazione degli alberi. Si considerano l'aspetto, lo stormire del fogliame, ecc.

 

E

EMPIROMANZIA
(dal greco en=in e pyr=fuoco) Divinazione praticata gettando nel fuoco varie sostanze e osservando le reazioni della fiamma. E' da distinguere dalla piromanzia, che al contrario si basa sulla semplice osservazione del fuoco.

 

EPATOSCOPIA
(dal greco èpar, èpatos=fegato) Forma di divinazione antichissima praticata osservando attentamente il fegato. Nacque in Mesopotamia nel 2000 a.C., ma venne praticata anche dagli Etruschi, dai Greci e dai Romani. I Babilonesi utilizzavano modelli di argilla, mentre gli Etruschi modelli di bronzo.

 

ESTISPICIO
Con tale nome si indica qualsiasi mantica basata sull'esame delle viscere delle vittime sacrificate agli dèi (fegato, stomaco, milza, cuore, polmoni, intestini e reni). Nata probabilmente a Babilonia.

 

F

FABANOMANZIA
(dal latino faba=fava) Divinazione praticata lanciando fave. Nel medioevo era utilizzata anche come rituale magico per cacciare i cattivi spiriti dalla casa.

 

FILLOMANZIA
(dal greco phyllon=foglia) Divinazione praticata per mezzo dell'osservazione delle foglie. Si ascoltava il loro stormire, si osservava il fumo quando venivano bruciate. Era utilizzata soprattutto per problemi di amore.

 

G

GAROSMANZIA
Divinazione praticata per mezzo dell'osservazione di vasi pieni d'acqua in torno ai quali si collocavano dei ceri accesi.

 

GASTROMANZIA
(dal greco gaster=stomaco) Divinazione con la quale si prediva il futuro per mezzo dello stomaco, ovvero l'indovino per mezzo della ventriloquia faceva credere al consultante che a parlare fosse qualche spirito.

 

GEDUIMANZIA (o Jeduimanzia)
Mantica esclusiva degli Ebrei che, secondo la leggenda, si praticava con le ossa di un mitico animale, il Jedua, un mostro che si attacava alla terra con una sorta di cordone ombelicale e distruggeva i raccolti.

 

GEMMOMANZIA
Divinazione praticata facendo scivolare delle gemme in una bacinella piena d'acqua.

 

GENOMANZIA
(dal greco genos=discendente) Divinazione che consentiva di conoscere in anticipo il sesso del nascituro, semplicemente osservando il comportamento, la nutrizione, ecc. della futura madre.

 

GEOMANZIA
(dal greco gè=terra) Mantica antichissima, di origine orientale. Consisteva nel tracciare per terra delle figure ricavate, secondo precise regole, dal lancio, ripeturo per sedici volte, di dadi, o bastoncini.

 

GEOSCOPIA
Termine coniato dal medico tedesco Kaspar Peucer (1525-1602) e che indicava l'arte di conoscere il carattere degli abitanti di una regione dall'aspetto geografico di quella regione stessa.

 

GIROMANZIA
Mantica praticata tracciando per terra un cerchio, lungo il quale vanno scritte in ordine sparso le lettere dell'alfabeto. Girando vorticosamente in tondo, ad un certo punto l'indovino barcollerà verso una lettera. Ripetuta più volte l'operazion e, sarà possibile ottenere una parola o una frase a risposta della domanda fatta.

 

I

IDATOSCOPIA
(dal greco ydor,ydatos=acqua) Mantica per prevedere il cambiamento del tempo e avvenimenti futuri osservando degli specchi d'acqua.

 

IDROMANZIA
Così si chiamano tutte quelle divinazioni effettuate per mezzo dell'acqua. Si può guardare il futuro sulla superficie riflettente dell'acqua, così come avviene per la cristallomanzia o l'Idatoscopia, oppure si possono lanciare oggetti nell'acqua ed osservare le onde che essi provocano; si può ancora versare dell'olio nell'acqua ed analizzarne le forme che assume.

 

IPPOMANZIA
(dal greco ìppos=cavallo) Divinazione praticata per mezzo di cavalli. Si osservava l'andatura, con quale piede essi uscivano dalla stalla ed altre cose. E' una mantica alquanto antica, praticata sicuramente dai Greci, dai Celti e dai Germani.

 

L

LAMPADOMANZIA
Divinazione praticata per mezzo di lampade. In Grecia la torcia, simbolo dell'amore, se bruciava con fiamma chiara indicava felicità nell'amore, ed una amore non ricambiato se faceva fumo.

 

LECANIOMANZIA
Così si chiamano tutte le forme di divinazione che utilizzano ecipienti vuoti o pieni d'acqua. Esempi ne sono la idromanzia e la gemmomanzia.

 

LIBANOMANZIA
(dal greco libanos=incenso) Divinazione molto simile alla Capnomanzia, praticata per mezzo di fumo, a differenza di questa, però, ad ogni sostanza bruciata è collegato un pianeta.

 

LICOMANZIA
Divinazione praticata osservando il comportamento di un lupo, in alcuni popoli anche la sola presenza di un lupo era da considerare cattivo presagio.

 

LITOBOLIA
(dal greco lìthos=pietra e bolè=lancio) Divinazione praticata tramite il lancio di pietre. Ha origini molto antiche, era conosciuta dai Greci e dai Romani.

 

LITOMANZIA
Divinazione praticata osservando le pietre: il loro aspetto, le loro qualità; ad ogni pietra inoltre erano associate particolari virtù.

 

LOGARITMOMANZIA
Forma più articolata di Aritmomanzia, in cui ad ogni lettera dell'alfabeto viene associato un numero detto "triangolare" indicato da una tavola apposita.

 

M

MELANOMANZIA
(dal greco mèlan=nero) Divinazione recente che si pratica per mezzo di macchie di inchiostro. Si procede nel modo seguente: su di un foglio di carta bianco si lasciano cadere 13 macchie di inchiostro, si piega il foglio e si interpretano poi le figure che si sono formate in modo casuale. E' facile intravedere in questa mantica il successo e la risonanaza che ebbe la teoria psicologica delle macchie di Rorschach.

 

MELOMANZIA
Mantica utilizzata per scioglere quesiti di tipo amoroso. Per capire se la persona amata corrisponde il nostro amore si possono utilizzare due metodi differentiù: si può stringere tra le dita un seme di mela, se esso schizza via la risposta è affermativa, allo stesso modo il nostro sentimento e corrisposto se lanciamo una mela alla persona che amiamo e questa l'afferra e ce la rilancia.

 

MENOMANZIA
(dal greco mèn=mese) Divinazione alquanto recente che si basa sui cicli mestruali.

METEOROMANZIA
Antica divinazione che si basava sull'osservazione delle comete, delle meteore e delle stelle cadenti.

 

MOLIBDOMANZIA
(dal greco mòlybdos=piombo) Divinazione molto simile alla ceromanzia, unica differenza è che invece della cera nell'acqua si versa del piombo fuso, interpretando poi le figure che si vengono a formare.

 

N

NECHIOMANZIA
(dal greco nèkys) Divinazione praticata per mezzo dell'osservazione di un cadavere, o anche di un oggetto che abbia avuto una forte relazione con un cadavere.

 

NECROMANZIA
(dal greco nèkros) Divinazione praticata per mezzo dell'evocazione dei defunti.

 

NEFELIMANZIA
Divinazione he si basava sull'osservazione delle nuvole. E' di origine babilonese.

 

O

OCULOMANZIA
Divinazione molto simile alla catoptromanzia in cui l'indovino ha visioni chiaroveggenti o precognitrici guardando gli occhi del consultante.

 

OFIMANZIA
(dal greco òphis=serpente) Divinazione praticata per mezzo dei serpenti, era molto diffusa tra i Greci.

 

OICOMANZIA
Divinazione di origine antichissima che si basava sull'osservazione di una casa o di una città. Era praticata in Mesopotamia, in Cina ed anche in Grecia.

 

OMOMANZIA
Divinazione praticata esaminando la scapola di un montone esposta al fuoco. Era praticata dagli Arabi, dai Greci e in gran parte dell'Europa.

 

ONICOMANZIA
(dal greco ònyx=unghia) Divinazione praticata osservando le unghie della mano,. si teneva conto in particolare della loro forma, della lunghezza e le macchie.

 

ONIROMANZIA
(dal greco òneiros=sogno) Divinazione effettuata tramite dei sogni precognitori. Nell'Antica Grecia gli indovini erano soliti dormire nei templi dedicati ad Asclepio per favorire le visioni oniriche.

 

ONOMATOMANZIA
Così si chiamano tutte quelle mantiche che si basano sull'esame del nome, esempi sono la aritmomanzia e la anagrammatomanzia.

 

OOMANZIA
Divinazione praticata per mezzo di un uovo.

 

ORNITOMANZIA
Divinazione che si basava sul comportamento degli uccelli. Se ne osservava la specie, il volo, il grido, ecc. Era diffusissima tra gli Etruschi, i Greci, i Romani e gli Arabi.

 

P

PALAMOMANZIA
Divinazione praticata osservando il palmo della mano coperto da una vernice nera brillante, con effetti di catoptromanzia.

 

PALMOMANZIA
(dal greco pàlmos=scossa) Divinazione che si basava sull'osservazione dei movimenti involontari dei muscoli. Era originaria della Grecia.

 

PARTENOMANZIA
(dal greco parthèneia=verginità) Mantica che serve per scoprire se una fanciulla è ancora vergine o no.

 

PEGOMANZIA
(dal greco peghè=sorgente) Divinazione praticata per mezzo delle sorgenti. Si gettano nei fiumi delle pietre o altri oggetti e si interpretano le onde e le bolle che si formano.

 

PIROMANZIA
(dal greco pyr=fuoco) Divinazione basata sull'osservazione del fuoco.

 

R

RABDOMANZIA
(dal greco ràbdos=bastone) Divinazione pratiicata per mezzo di un bastone (di solito un ramo a forcella). Ha un origine antichissima ma le notizie in nostro possesso partono dal Cinquecento, quando, in Germania, essa veniva utilizzata nelle miniere per scoprire filoni di carbone. In seguito fu utilizzata soprattutto per scoprire le sorgenti di acqua.

 

S

SAUROMANZIA
Divinazione praticata per mezzo di una lucertola che in Grecia, patria d'origine di questa mantica, era simbolo del potere profetico di Apollo.

 

SIDEROMANZIA
(dal greco sìderos=ferro) Divinazione praticata per mezzo del ferro. Di solito si gettava della paglia su di un ferro rovente e si osservava il tempo che impiegava a bruciare, i suoi movimenti durante la combustione ed il fumo.

 

SPODOMANZIA
(dal greco spodòs=cenere) Antichissima forma di divinazione. Si tracciavano delle domande sulla cenere dei sacrifici e si lasciava la cenere esposta per una notte intera, il mattino successivo si ricavava la risposta dalle lettere che non si era cancellate.

 

SPONDILOMANZIA
(dal greco spòndilos) Mantica di origine greca, si faceva girare una vertebra su se stessa (tipo trottola) e si osservavano i movimenti.

 

T

TERATOMANZIA
(dal greco tèras-tèratos=portento) Divinazione che si pratica analizzando eventi straordinari o mostruosi, come ad esempio la nascita di animali con due teste, di gemelli siamesi, piogge di sangue,ecc.

 

TRAUMATOMANZIA
Divinazione di origine tartara, basata sull'osservazione delle ferite. Si sa che ancora agli inizi del '900 i soldati turchi la praticavano utilizzando per le interpretazioni un libro anonimo, Ikhtiladj Nameh (Il libro delle ferite).

 

TURIFUMANZIA
(dal latino tus, turis=incenso) Divinazione per mezzo dei fumi di incenso, utilizzata in particolar modo da alcune sette eretiche cristiane.

 

V

VITROMANZIA
Divinazione di origine moderna; si pratica spargendo della sabbia fine su di una lastra di vetro e poi passando un archetto sul bordo della lastra stessa. Le figure che si formano dalle vibrazioni vanno poi interpretate.

 

Z

ZOOMANZIA
Cosi sono chiamate tutte quelle forme di divinazione che si basano sull'osservazione del comportamento degli animali.

MAPPA 

 

GLOSSARIO DEL PARANORMALE

AGENTE (o trasmettitore): persona in grado di indurre consciamente o inconsciamente trasmissioni telepatiche.

 

ALLUCINAZIONE: impressione o percezione (ottica, acustica o altro), consciamente vissuta, ma non riportabile ad alcuna impressione sensibile normale.

 

ANIMISMO: in opposizione allo spiritismo, è la dottrina che spiega i parafenomeni con capacità naturali e innate nell'uomo, benchè sconosciute, o con leggi naturali ancora ignote. 

 

APPORTO: presenza improvvisa di oggetti che sembrano venire dal nulla; è tipico di medium fisici.

 

AURA: irradiazione (ipotizzata da molti parapsicologi ma invisibile in via normale) del corpo umano e di altri esseri viventi. 

 

AUTOMATICA (scrittura, pittura...): avviene in modo apparentemente inconscio, non controllato dalla coscienza. Esempi del cosiddetto automatismo psichico.

 

AUTOMATISMO PSICHICO: attività psichica subconscia, suscettibile di varia espressione (es; scrittura automatica, tavolino girante, visioni con la sfera di cristallo)

 

AUTOSCOPIA: capacità di vedere i propri organi interni e di descriverne lo stato.

 

BILOCAZIONE: apparizione contemporanea di una persona in due luoghi diversi. Vedi anche ESTERIORIZZAZIONE.

 

BIO-FEEDBACK: metodo inteso a rendere visibili certe funzioni fisiologiche del sistema vegetativo grazie a un apparecchio, per esempio un elettrocardiografo, al fine di riuscire a dirigerle.

 

CHIAROVEGGENZA: ESP di processi o situazioni reali, indipendentemente dalle categorie di spazio e tempo. La chiaroveggenza nel futuro è detta PROFEZIA.

 

CONTROLLO; personalità che si sostituirebbe alla coscienza normale del medium durante il trance. Secondo lo SPIRITISMO, un defunto che si annuncerebbe dall'aldilà (SPIRITO DI CONTROLLO).

 

CORPO ASTRALE: corpo "impalpabile" che esisterebbe accanto a quello fisico. Sarebbe responsabile, tra l'altro, del fenomeno del DOPPIO.

 

CRIPTOMNESIA: il riaffiorare, in stato di trance o di ipnosi, di contenuti obliati di coscienza.

 

ECTOPLASMA: formazione di materia ad opera del medium; vedi anche MATERIALIZZAZIONE.

 

ESP (Extra Sensory Perception): percezione extrasensibile di processi esterni o di influssi e razioni non percepibili dai cinque sensi. Comprende TELEPATIA, CHIAROVEGGENZA e PRECOGNIZIONE.

 

ESTERIORIZZAZIONE: apparizione contemporanea di una persona in due luoghi diversi.

 

FANTASMA: espressione popolare per psicocinesi spontanea e ripetuta, abbracciante una serie di fenomeni fisicamente inspiegabili: bussare, movimento di oggetti, apparizioni; vedi anche POLTERGEIST e PSICOCINESI.

 

INCONSCI (Processi); processi spirituali che si verificano al di là della coscienza desta.

 

IPERESTESIA: ultrasensibilità degli organi sensori.

 

IPERMNESIA: memoria ultrasensibile del medium.

 

IPNOSI, IPNOTISMO, IPNOTIZZATO: vedi SONNAMBULO e TRANCE.

 

LEVITAZIONE: la presunta e scientificamente inspiegabile capacità di una persona (storicamente, è attribuita in prevalenza ai santi) di sollevarsi da terra; si dice anche dell'autosollevazione di oggetti in presenza di fantasmi o di medium fisici.

 

MATERIALIZZAZIONE: presunte formazioni di parti del corpo (anche figure intere) o apparizioni di formazioni impalpabili (ectoplasmi), in presenza di fantasmi o medium.

 

MEDIUM (lett. "mediatore"): persona capace di indurre fenomeni paranormale. Si chiama anche SENSITIVO. Originariamente, secondo gli SPIRITISTI, mediatore (mediatrice) tra vivi e morti.

 

MEDIUM FISICO: colui o colei che induce fenomeni fisici.

 

MEDIUM DA TRANCE: colui o colei che opera in trance.

 

METAGNOMO: medium. Termine introdotto da Osty.

 

METAPSICHICO: termine introdotto da Richet; antinomo: PARAPSICHICO: termine introdotto da R.Tischener.

 

OCCULTISMO: a partire dal medioevo designa le forze arcane della natura e dello spirito. Termine ormai in disuso, sostituito da PARAPSICOLOGIA.

 

PARA (prefisso greco): "al di là" o "accanto".

 

PARAFENOMENI: apparizioni ed eventi apparentemente in disaccordo con le leggi a noi note. Comprendono ESP e PC.

 

PARAGNOSTICO: persona dotata in ESP; in senso stretto: chiaroveggente.

 

PARANORMALE: parapsichico.

 

PARAPSICOLOGIA: alla frontiera della psicologia, si occupa dello studio dei fenomeni psichici e psicofisici inspiegabili e inconcepibili secondo le leggi naturali note. Termine coniato nel 1889 da Dessoir.

 

PC: abbreviazione di PSICOCINESI.

 

PLETISMOGRAFO: apparecchio per misurare le variazioni della circolazione sanguigna periferica. Prova la presenza di reazioni emotive ESP, di contenuto affettivo, nel subconscio (basato sul principio della macchina della verità).

 

POLTERGEIST (dal tedesco "spirito rumoroso"): termine che copre una serie di fenomeni fisici (oggetti che fanno rumore, si muovono o si rompono). La parapsicologia parla di psicocinesi spontanea dipendente da persone e vincolata a luoghi; lo spiritismo parla di "spiriti".

 

PRECOGNIZIONE: preconoscenza di un evento futuro inconoscibile a chiunque per via normale.

 

PREMONIZIONE: previsione di un evento futuro imprevedibile.

 

PROFEZIA: chiaroveggenza nel futuro.

 

PSI (e FENOMENI PSI - dalla lettera greca "psi" nella parola "psyke" - psiche): termine usato a indicare tutti i fenomeni paranormali.

 

PSICOCINESI (abbreviazione PC): influsso psichico diretto di un essere umano, che muove oggetti, senza intervento meccanico, o causa mutamenti nella materia viva o morta (animali e piante). Detta anche TELECINESI.

 

PSICOGRAFIA: apparizione di scritte su lavagne, carta ecc, non prodotte apparentemente per via normale.

 

PSICOMETRIA: acquisizione paranormale di informazioni da parte del sensitivo sulla base di un oggetto. Le informazioni possono riguardare la storia dell'oggetto medesimo oppure riferirsi a circostanze della vita dei proprietari.

 

RADIESTESIA: presunta capacità di taluni sensitivi di scoprire, con l'ausilio di bacchette rabdomantiche o pendoli (o anche di una semplice mappa), corsi d'acqua sotterranei o risorse del suolo, ma anche "radiazioni terrestri" nocive, e altre "radiazioni" emanate da esseri viventi oppure da oggetti (fotografie, farmaci). La radiestesia nasce probabilmente dall'interazione tra impulsi fisici e ESP.

 

REGRESSIONE: ringiovanimento durante l'ipnosi; l'ipnotizzato ritorna agli anni dell'infanzia o dell'adolescenza.

 

REINCARNAZIONE: credenza, particolarmente diffusa nelle religioni orientali, nella rinascita di un defunto in un bambino o in un altro essere vivente.

 

RETROCOGNIZIONE: immediata conoscenza paranormale di eventi passati e ignoti al sensitivo.

 

SECONDA VISTA: espressione popolare per un asorta di esperienza paranormale frequente in certe regioni (in Scozia, Irlanda, Germania nordoccidentale) e che si manifesta in visioni (incontro con defunti, precognizioni, ecc.).

 

SEDUTA SPIRITICA: seduta nella quale il medium, secondo gli spiritisti, prenderebbe contatto con i defunti. Molto spesso vi avvengono fenomeni paranormali.

 

SENSITIVO: persona che possiede la facoltà di ricevere impressioni paranormali. Sinonimo di MEDIUM.

 

SIGNIFICANZA: in statistica si ha significanza di un risultato, quando esso non può essere stato ottenuto per intervento del caso.

 

SONNAMBULO: persona immersa in sonno magnetico mediante mesmerizzazione. Sinonimo di ipnotizzato. Percezioni e fenomeni extrasensibili sono frequenti in stato sonnambulico.

 

SPIRITISMO: teoria che afferma la sopravvivenza, dopo la morte fisica dell'uomo, di un'anima-spirito separata dal corpo e in grado di comunicare dall'aldilà con messaggi per il tramite di medium. Molti fenomeni, ormai dimostrati come parapsichici, vengono interpretati dagli spiritisti, da sempre, come "messaggi di spiriti".

 

SPONTANEO (Esperienza psi-spontanea): repentina comparsa di un evento o di un'esperienza riconducibile a doti parapsichiche.

 

SPR (abbrev. per Society for Psychical Research, fondata in Inghilterra nel 1882)

 

TELECINESI: vedi PSICOCINESI.

 

TELEPATIA: trasmissione di processi spirituali da una psiche all'altra al di fuori dei canali di senso riconosciuti. Termine coniato nel 1883 da F.W.H.Myers.

 

TEORIE ESOTERICHE: teorie segrete, riservate a discepoli iniziati e fidati (adepti).

 

TRANCE (termine francese): stato alterato di coscienza, che esclude una volontà propria, riconducibile per autosuggestione o ipnosi, oppure prodotto spontaneamente. In tale stato i fenomeni paranormali possono presentarsi con maggiore evidenza.

 

VISIONI CON LA SFERA DI CRISTALLO: visioni inducibili artificialmente mediante concentrazione su una sfera di cristallo o altri oggetti lucenti e trasparenti. Durante tali visioni possono verificarsi fenomeni ESP.

 

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CERCHIAMO ORA DI ESAMINARE DA VICINO IL FENOMENO

Arriviamo qui a un punto molto importante, quello dell’esistenza, oppure no dei fenomeni paranormali.  

Fino adesso abbiamo esposto le possibilità teoriche e la differenza tra la vera scienza e le pseudoscienze. Abbiamo visto quali sono le difficoltà concettuali, abbiamo fatto un lungo elenco delle principali pseudoscenze che oggi sono regolarmente praticate. Cercheremo ora invece di capire se effettivamente questi fenomeni descritti e di cui tanto si parla, sono davvero osservati oppure no, perché è ovvio che questo è il punto fondamentale.  

Se il fenomeno non c’è, non c’è neppure bisogno di cercare delle teorie. Tutto questo potrà sorprendere qualcuno, perché di solito si da per scontato che i fenomeni paranormali esistono, che siano ormai dimostrati, e che il problema sia piuttosto di capire perché avvengano.  

Invece la critica di fondo che viene fatta alla parapsicologia è che questi fenomeni in realtà, non sono osservabili, cioè non sono mai stati dimostrati, e perciò è inutile costruire nuove teorie ( che sono in contrasto con tutto ciò che abbiamo appreso nel corso dei secoli ) a partire da cose che, in definitiva, non esistono, infatti il problema essenziale che è emerso in tutti i libri e i vari articoli che ho letto, è che se esistesse anche un solo fenomeno convincente, chiaramente provato, gran parte degli scienziati si getterebbe a capofitto in quest’area di ricerca, poiché ciò significherebbe che tali fenomeni esistono, e che bisogna allora rivedere le basi non solo della fisica, ma di tutte le altre discipline scientifiche, ricercando nuove leggi.  

Invece, malgrado si facciano ricerche da quasi un secolo nessuno finora è riuscito a mostrare alla comunità scientifica l’esistenza dei fenomeni paranormali: nessun fenomeno è stato mai “ omologato dalla scienza “ non solo, ma nessuna grande università o istituto ha trovato, nei dati emersi, motivo per dedicare uno spazio modesto a questa ricerca.  

ESEMPI :

Se si cercasse di dimostrare che gli uomini hanno la capacità di volare, non sarebbe necessario trovare il 52 % : basterebbe il 48 % o anche il 10 %  o 1 %.

E cosi pure se si volesse dimostrare che i cavalli possono parlare, non ci sarebbe bisogno di ricorrere a una media statistica. Basterebbe trovare un solo cavallo parlante su un milione, non avrebbe importanza se gli altri 999.999 studi hanno dato esito negativo.

 

Alcuni dati statistici : la lottologia.

Già ai primi dell’ottocento, il matematico Pierre Simon De Laplace scrisse : “ Quando un numero non esce da molto tempo, i giocatori corrono a coprirlo di danaro, essi ritengono che quel numero reticente debba uscire al primo colpo, a preferenza di altri, ma il passato non può avere alcuna influenza sull’avvenire.  

Esempio :

90 numeri – 5 estrazioni per ruota e per concorso, si può prevedere la frequenza di un certo numero ? Il 33, ad esempio, sulla ruota di Roma ? – in un caso su 90 il numero esce alla prima estrazione, nei restanti 89 rimane nell’urna, e solo in uno di questi esce alla seconda estrazione – in totale su 5 estrazioni il 33 dovrà uscire in media ogni 18 concorsi. E se ora ci dicessero che il numero non esce da 100 turni cambieremo la previsione? Il ritardo modifica le probabilità? Prima di rispondere consideriamo che, le sfere dell’urna non hanno memoria dei concorsi precedenti e non cambiano comportamento. Il ritardo non contraddice le premesse del calcolo, ne tanto meno il risultato. Se il ragionamento era corretto prima lo rimane anche dopo l’informazione. Andando più a fondo si scopre anzi che il ritardo di 100 concorsi esistono sempre e sono circa 1 su ogni 3 ruote. Ciascun ritardatario ha una grande probabilità di essere estratto molto presto cioè come ogni altro numero entro i successivi 18 concorsi. Meglio quindi non puntare i risparmi su numeri ritardatari o sulle previsioni, la probabilità di fare una quaterna è la stessa e rimane bassissima per qualunque giocata.  

Il mondo del lotto e dei giochi a pronostico in genere vanta lo sviluppo fiorente di una nuova pseudoscienze, particolarmente in auge presso tutti i media in questi ultimi anni: la “lottologia scientifica”. E oggi in commercio, infatti, un’infinità di metodi pseudo statistici che, illudendo il pubblico d’essere scientifici, non si fanno remore a garantire vincite con certezza matematica. Tali metodi  “matematicamente certi” o “statisticamente certi” hanno talmente impensierito lo stato italiano da spingerlo ad aumentare le estrazioni del lotto e superenalotto da una a due volte alla settimana, rendendo il cittadino sprovvisto di una buona conoscenza scientifica schiavo di questi fenomeni assurdi che lo allontanano dalla vera realtà.

La diffusione di notizie tramite giornali e televisione, relativamente a questi temi, è quasi sempre acritica e non corretta. Viene dato per scontato che gli eventi associati alle uscite dei 90 numeri del lotto non siano del tutto equiprobabili, in quanto i numeri che non si presentano da molto tempo avrebbero maggiori probabilità di uscire nel prossimo futuro rispetto ad altri.  

A partire da questa credenza sono nati il concetto di “ numero ritardatario “ e la maggior parte degli approcci statistico-sistematici che promettono le cosiddette vincite sicure. Molte fra le persone che si dedicano al gioco del lotto e del superenalotto tengono allora in gran conto questa finta, convinte che possa servire per determinare in anticipo i numeri che saranno estratti. Non deve stupire, quindi, che ci sia gente disposta a spendere moltissimo pur di accaparrarsi qualcuno di questi metodi, i quali, in realtà, non hanno assolutamente alcun valore. La lottologia, infatti, si basa su un’errata interpretazione della legge dei grandi numeri o su altre grossolane travisazioni delle leggi del calcolo delle probabilità.  

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L’ASTROLOGIA  

Tra le pseudoscienze, l’astrologia è sicuramente quella che gode di maggiore diffusione e consensi. Alla base di tale disciplina c’è l’idea che gli astri influenzano la vita umana : un’affermazione che, se vera, sarebbe in netto contrasto con tutto ciò che la scienza ha scoperto finora. Secondo la fisica, infatti, le uniche influenze che i corpi celesti possono esercitare su di noi sono di tipo gravitazionale, oppure consistono in vari tipi di radiazioni, tra cui la luce visibile, che esse possono emanare: niente di paranormale dunque.

 

STORIA DELL’ASTROLOGIA  

E’ ormai consuetudine che durante i giorni di inizio anno, lo schermo televisivo e le pagine di molti periodici siano invasi dalla comparsa delle previsioni dei più noti astrologi contemporanei. E’ pur vero, però, che seppure l’avvento di un nuovo anno sembra rappresentare l’occasione propizia per un’intensificazione delle previsioni astrologiche, non trascorre giorno, settimana o mese che i mezzi di informazione, insieme alla cronaca, vorrebbero trasmetterci anche notizie circa il nostro destino così come gli astri lo rivelerebbero. Statistiche attendibili affermano che se la metà degli italiani consulta l’oroscopo, il 30% dichiara di crederci.  

L’astrologia, dunque, è una credenza diffusa, di cui - prima di dare una valutazione  occorre comprendere le origini e i presupposti.  

UN PO’ DI STORIA

L’astrologia è definibile come lo studio dell’influsso che gli astri (Sole, Luna, pianeti e stelle) dovrebbero esercitare sugli eventi che accadono sulla Terra. Gli astrologi ritengono che la posizione occupata dagli astri nel momento della nascita di una persona, così come i loro successivi movimenti, determinino sia il carattere che il destino di quella persona. Essa è una pratica che ha origini antichissime anche se non ben definite, probabilmente si sviluppò in modo indipendente in diverse civiltà. I Caldei, che abitavano in Babilonia (l’attuale Iraq), svilupparono una forma originale di astrologia già nel 3000 a.C., in seguito la propagarono in Egitto, Asia Minore, Grecia e Roma; i cinesi, invece, cominciarono a praticare l’astrologia prima del 2000 a.C., mentre altre forme si svilupparono nell’antica India e tra i Maya del Centro America. Probabilmente lo spunto comune che fece nascere l’astrologia - seppure in forme e contesti culturali e storici diversi - fu la constatazione che il moto di alcuni corpi celesti, e in particolare del Sole, determina il ciclo delle stagioni e il successo dei raccolti. Su questa base si può pensare che vennero sviluppati sistemi più ampi, nei quali si supponeva che la posizione o il movimento dei corpi celesti potesse condizionare ulteriori aspetti della vita. Già prima del 500 a.C. l’astrologia era diffusa in Grecia, dove filosofi come Pitagora e Platone la incorporarono nello studio della religione e dell’astronomia, fu in seguito ampiamente praticata in Europa nel corso del medioevo, nonostante le condanne pronunciate da molte autorevoli figure ecclesiastiche. Fino al XVI secolo l’astrologia e l’astronomia erano considerate scienze complementari, ma le scoperte di astronomi quali Niccolò Copernico (1473-1543) e Galileo Galilei (1564-1642) ne misero fortemente in crisi i fondamenti. Da allora la quasi totalità degli scienziati non è più disposta a considerare l’astrologia come "scienza", e questa viene nettamente distinta dall’astronomia, la quale invece è una scienza esatta che studia gli astri nella loro natura, massa , moto, movimento, costituzione e trasformazione.

 

L’astrologia si basa su un grosso errore: la costruzione di un qualsiasi oroscopo è fondata sul sistema tolemaico (elaborato da Claudius Tolomeo, 100?-170? d.C.), che vede la Terra al centro dell’universo, e tutti i cinque pianeti assieme al Sole e alla Luna che ruotano attorno ad essa. Al sistema tolemaico subentrò il sistema copernicano che pone non più la Terra ma il Sole al centro dell’universo e fu elaborato, appunto, da Copernico, le cui teorie furono convalidate nel corso dei secoli dal progredire dell’astronomia e dalla diretta osservazione dell’universo, prima tramite telescopi e poi anche attraverso i viaggi degli astronauti nello spazio. Dal punto di vista scientifico, perciò, il sistema tolemaico ha solo un valore puramente storico. Dunque, tutti i possibili movimenti che gli astrologi considerano nelle loro congetture sono solo apparenti, dal momento che si basano sull’ipotesi erronea che la terra sia ferma e tutto il resto si muova ruotando intorno ad essa.

Gli astrologi elaborano delle carte chiamate "oroscopi" (i più moderni si avvalgono per questo anche del computer), sulle quali sono riportate le posizioni che i corpi celesti occupavano all’istante della nascita di una persona. Molto importante è la posizione degli astri lungo l’"eclittica", il cammino del Sole nel suo moto apparente intorno alla Terra. Questa è suddivisa in 12 sezioni, cui corrispondono altrettante costellazioni, dette "segni" (Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci), a ciascuna delle quali gli astrologi assegnano un simbolo cui viene associato un particolare insieme di caratteristiche umane (questo sistema viene chiamato "zodiaco"). Ad ogni pianeta (tra i quali sono inclusi anche il Sole e la Luna) viene assegnato un particolare segno che dipende da dove il pianeta appare sull’eclittica nel momento della stesura dell’oroscopo. Ciascun pianeta rappresenta un aspetto di base della personalità ed ogni segno ne rappresenta l’insieme delle caratteristiche più salienti.  

Quando l’astrologo designa una persona come appartenente ad un certo segno, ad esempio al Leone piuttosto che all’Ariete, si riferisce al segno che il Sole occupa all’atto della nascita della persona, in rapporto allo zodiaco. L’oroscopo inoltre è diviso in dodici "case", le quali sono riferite al periodo delle 24 ore che la Terra impiega a compiere una rotazione attorno al proprio asse. Queste case influenzano l’andamento di certe aree della vita della persona, quali il matrimonio, la salute, il lavoro, i viaggi e la morte. Gli astrologi costruiscono le loro predizioni interpretando le posizioni degli astri rispetto ai segni e alle case dell’oroscopo.  

E’ accertato scientificamente che gli astri determinano alcuni fenomeni naturali, questo è il caso, ad esempio, della Luna che - data la sua particolare vicinanza alla terra - gioca un ruolo decisivo nella determinazione del flusso delle maree o dell’andamento delle coltivazioni. Ma l’astrologia ha ben altre pretese: essa è una forma di divinazione (predizione del futuro) e come tale comporta un insieme innumerevole di credenze più o meno superstiziose; su alcune di esse sarà opportuno soffermarsi per un’analisi.  

Innanzi tutto, bisogna notare che i segni prendono il loro nome dal disegno luminoso che le stelle sembrano tracciare nella volta celeste durante la notte. In realtà questo corrisponde semplicemente ad un’illusione ottica, in quanto la volta - a differenza di come si pensava anticamente - non è piana e le stelle che compongono i disegni a cui i segni si riferiscono sono disposte su diversi piani, addirittura a distanza di parecchi milioni di anni luce. Inoltre, attribuire ad un segno un determinato carattere, in base all’oggetto o all’animale che sembra essere raffigurato sulla volta celeste, è solo un’ipotesi fantastica, che non trova alcuna conferma scientifica. Occorre poi dire che i pianeti considerati nell’astrologia sono solo cinque, perché quando vennero formulati i fondamenti e le regole dell’astrologia, non se ne conoscevano di più. Stranamente, i pianeti che non erano visibili allora, cioè a occhio nudo, sembrano non essere influenti sugli eventi umani, lo stesso si può dire delle stelle che non erano ancora note.  

Gli oroscopi sono poi molto generici e contraddittori fra loro, per rendersi conto di questo basta leggerne diversi che si riferiscono però allo stesso segno su riviste del medesimo giorno. Determinante per l’attribuzione del segno è il momento della nascita, ma anche questo è uno dei tanti errori dell’astrologia, infatti il nascituro comincia il suo cammino di sviluppo fisico e psichico già dal concepimento e non dal momento della nascita, ed è dunque dal concepimento che egli può subire l’influenza di fattori che determinano la sua salute, la sua personalità e quindi la sua vita futura.  

Un’altra considerazione molto importante a sfavore degli astrologi è il terzo movimento della terra: Ipparco ( II secolo a.C. ) ; movimento di precessione dell’asse terrestre, in circa 26 mila anni.

L’oroscopo è legato alla data di nascita, quindi al calendario, che dipende esclusivamente dalle stagioni, quindi dall’angolo tra asse terrestre e la congiungente Terra-Sole. La quantità fondamentale è l’ “angolo”.

Il segno zodiacale è invece legato alla posizione della terra nella sua orbita attorno al sole. La quantità fondamentale è la “ posizione “. Il terzo movimento della Terra mette, giorno per giorno fuori fase angolo e posizione, smantellando il presunto legame tra queste due quantità, quindi tra oroscopo e segno zodiacale. In altre parole mentre l’oroscopo si basa da millenni su parametri sempre uguali come se la terra fosse al centro dell’universo e le stelle fossero fisse, la scienza invece ci ha insegnato che tutti i corpi celesti sono in movimento. Con la scoperta del terzo movimento della terra possiamo stabilire che la posizione dei segni zodiacali, oggi, è completamente errato rispetto a migliaia di anni fa, per effetto della rotazione dell’asse terrestre in circa ventisei mila anni.

 

Coloro che volessero continuare a credere nei segni zodiacali dovrebbero almeno pretendere di essere nel segno giusto nel senso che le elaborazioni che si fanno per gli oroscopi oggi corrispondono a circa duemila anni fa. Adesso, il segno giusto ha un anticipo di una unità. Per esempio, chi crede di essere nel segno dell’ariete deve sapere che, se alzasse gli occhi al cielo per fare ciò che ha fatto Ipparco, troverebbe che il sole sorge nel segno dell’Acquario. Un esempio emblematico per capire il fenomeno è quello della stella Polare, noi, nel tempo, cambieremo, come hanno cambiato i nostri predecessori di migliaia di anni fa, la stella polare, per effetto della rotazione dell’asse terrestre, la prima stella polare risale agli Egizi. Cinquemila anni fa la stella polare degli Egizi si trovava nel cerchio descritto dalle stelle polari delle diverse epoche. La nostra è la seconda. Fra circa 5.500 anni ce ne sarà un’altra. La quarta stella polare sarà vista dai nostri posteri nell’anno 13000.  

L’astrologia appare la decisa negazione della libertà dell’uomo. Per gli astrologi il destino sarebbe già scritto negli astri, quindi tutto sarebbe già predeterminato, ma questa visione esclude la possibilità di concepire l’uomo come autentico soggetto del suo agire e come costruttore della sua vita in funzione del suo libero arbitrio.

Per la verità c’è un altro tipo di oroscopo che può essere considerato attendibile: ed è quello che riguarda lo spazio, più che il tempo. In altre parole studiando non quando uno è nato, ma dove è nato. Se un individuo nasce in un ambiente povero oppure ricco, in un paese arretrato oppure evoluto, in una  famiglia colta oppure ignorante, ebbene in questo caso certamente questa posizione iniziale ha molta importanza, e influenzerà senza dubbio il destino individuale. Ciò però non ha niente a che fare con l’astrologia, bensì con i problemi dell’educazione, dello sviluppo ( o del sottosviluppo ) sociale ed economico.  

Molti personaggi importanti come gli autori di molti libri che ho letto, si stanno preoccupando dei danni educativi provocati da queste teorie ( che tra l’altro permettono ad alcune persone di arricchirsi a spese di chi ci crede).  

 L’astrologia, come tante altre pseudoscienze, infatti predispongono ad un atteggiamento mentale che è contrario al modo corretto di prendere delle decisioni. Cioè un individuo tende in questo modo a non sentirsi più responsabile, e finisce per delegare certe decisioni a qualcun altro che ha meno informazioni di lui per poterle prendere. Anche Hitler si rivolgeva agli astrologi: è un modo di sottrarsi alla responsabilità in caso di sbagli. Ci sono molti politici e altre personalità importanti che si rivolgono alle pseudoscienze  come rimedio alla loro incapacità decisionale, al loro libero arbitrio, alla incapacità culturale di capire il falso che è dentro il determinismo rispetto al razionale non solo scientifico, ma anche etico dell’indeterminismo, e questo è molto grave in una società dove necessita una comprensione molto più razionale che irrazionale.

Voglio a questo punto inserire una dichiarazione molto importante tratta da un noto libro di Piero Angela, “ viaggio nel mondo del paranormale “, in cui 186 scienziati di fama internazionale, tra cui 18 premi Nobel che rappresentano le più diverse discipline scientifiche, l’hanno resa pubblica ed è apparsa su “The Humanist”, ottobre 1975.  

“Coloro che vogliono credere nell’astrologia debbono sapere che essa non ha alcuna validità scientifica. Oggi possiamo rendere conto di quanto infinitesimali siano gli effetti di gravitazione o di altra natura prodotti su di noi dai pianeti e dalle stelle. È semplicemente un errore credere che le forze esercitate dalle stelle e pianeti al momento della nascita possano in qualche modo influenzare il nostro futuro, o possano favorire certe compatibilità o incompatibilità tra gli individui, o possano rendere certi giorni o periodi più favorevoli di altri. Dobbiamo renderci conto che il futuro è in noi stessi, e non negli astri. In un’epoca di diffusa educazione e conoscenza non dovrebbe neppure essere necessario parlare di queste magie e superstizioni. Ma dobbiamo constatare che attraverso giornali, settimanali e mezzi di comunicazione la credenza nell’astrologia viene oggi largamente disseminata nelle nostre società. Questo fatto può solo contribuire alla crescita dell’irrazionale e dell’oscurantismo. Pensiamo che sia giunto il momento di denunciare, con forza, le affermazioni pretenziose dei ciarlatani dell’astrologia. Bisogna che coloro che continuano a credere in queste cose sappiano che non vi è alcuna base scientifica per tali credenze, e che anzi c’è una forte prova del contrario.”  

Penso che sia una dichiarazione che lascia sicuramente da pensare anche ai più scettici, perché non lascia dubbi.  

Per chi ancora avesse dei dubbi su questi fenomeni paranormali, prendiamo in considerazione ancora una volta l’astrologia e suggeriamo un piccolo test che può essere eseguito da chiunque.  

Un modo molto semplice per verificare se le previsioni degli astrologi funzionano è quello di ritagliare, all’inizio dell’anno, le previsioni che compaiono su tutti i giornali e tenerle poi da parte in un cassetto. Alla fine dell’anno si riapre e si controlla quante delle previsioni si sono effettivamente verificate. Si scoprirà che il risultato si avvicina allo zero.

Un modo ancora più semplice e veloce è quello di mettere a confronto le previsioni per un dato segno, e relative alla stessa settimana, fatta da giornali diversi: si vedrà che, facilmente, le varie previsioni saranno l’una in contrasto con l’altra.  

L’astrologia come tutte le altre forme di veggenza ( e come tutti i racconti paranormali ), rafforza questo atteggiamento di credenza nei confronti di dimensioni diverse dalla nostra, e di credulità ( e soggezione ) verso qualunque Individuo o rituante che si presenti come detentore di collegamenti privilegiati con l’extrasensoriale.

Possiamo allora chiederci, di fronte alle dimensioni di questo fenomeno: esiste nella natura umana un bisogno di credere in qualcosa che trascenda la nostra realtà ? Cioè una specie di bisogno quasi fisiologico di nutrirsi di cibo extrasensoriale ? Oppure si tratta semplicemente di un condizionamento ambientale, dovuto a racconti, leggende, tradizioni e informazioni che avvolgono l’uomo sin da bambino in una dimensione, alla quale non riesce a sottrarsi, soprattutto in assenza di informazioni di altro tipo ?

( Tratto dal libro di Piero Angela: “ Viaggio nel mondo del paranormale “ )

 

“C’è un bisogno innato di credere ?

Ma se l’informazione è determinante nel creare tra il pubblico una disponibilità a credere nei fenomeni paranormali, esiste anche in ogni individuo un bisogno innato di credere in qualcosa di trascendente, in qualcosa che superi la dimensione fisica ? Esiste cioè una specie di irrefrenabile spinta interna che fa parte della stessa natura umana ?

Si potrebbe rispondere facilmente di no a questa domanda con una constatazione molto semplice: il mondo è pieno di gente che non ha assolutamente questo bisogno di credere nel trascendente. Se fosse una necessità connaturata all’uomo dovrebbe essere comune a tutti ( cosi come è comune a tutti gli uomini il bisogno di aria, cibo, sonno, ecc.), invece non lo è : e questo costituirebbe già la prova che non si tratta di una necessità interna, ma di un bisogno creato dall’ambiente, cioè dall’educazione ( e dall’informazione ). Quindi alla domanda : “ l’uomo ha bisogno di credere nel trascendente ? “ la risposta potrebbe essere : “ non l’uomo, ma certi uomini “. Cioè coloro che, per una serie di ragioni, hanno sviluppato questo bisogno personale. Altri uomini hanno invece espresso la loro fede in altri ambienti : per esempio in un credo di tipo filosofico, morale politico o scientifico. Probabilmente si potrebbe dire che ogni uomo ha soprattutto bisogno di avere un contesto nel quale riconoscersi e nel quale credere: e partendo da questo ecosistema mentale muoversi alla ricerca ( personale ) della libertà.”

Del resto ci sono domande ancora più semplici alle quali gli scienziati non sanno dare risposta, mentre invece i veggenti e i chiromanti sono in grado si farlo: per esempio sapere se un affare andrà bene, se un amore sarà fortunato, o se ci sarà una grave malattia in famiglia, o se un’eredità è in vista e tante altre cose che la scienza non è in grado di sapere, ma noi, come si diceva prima, non viviamo in un mondo deterministico dove tutto è scritto, viviamo in un mondo indeterministico dove siamo noi con la nostra volontà a cambiare le cose.

Ma evidentemente l’informazione non è sufficientemente efficace per cambiare questa società. Poco importa se le risposte sono giuste o sbagliate, vere o inventate: l’importante è che l’individuo abbia delle risposte. E che siano confortanti. Per questo molta gente vuole credere ai medium, ai veggenti, ai fenomeni paranormali: il loro obbiettivo non è di verificare se si tratta di cose vere oppure no, se sono fenomeni genuini o soltanto illusioni, ma piuttosto di avere una speranza per l’avvenire, di ascoltare storie meravigliose, tralasciando una realtà che invece avrebbe bisogno di un aiuto collettivo, razionale, etico, per risolvere alcuni dei problemi reali che assillano l’uomo dall’alba della nostra civiltà.

Voglio a questo punto raccontare un piccolo episodio che si è verificato durante la scelta dei libri per poter continuare questa ricerca: nelle molte librerie che sono stato la scelta non è stata cosi facile, il motivo è molto semplice, nella sezione relativa alle scienze del paranormale o pseudoscienze ho trovato montagne di libri che si occupano di queste discipline irrazionali, ma pochissimi libri che trattavano dello smascheramento e delle falsità di queste discipline. Lo stesso fenomeno lo vediamo ogni giorno nei mass media, ci sono decine e decine di trasmissioni televisive e articoli sui giornali che invogliano la gente a partecipare a questa cultura dell’irrazionale. Questo piccolo episodio non è cosi banale come può sembrare, ma penso sia l’essenza del problema che sta alla base di una falsa cultura. Sognare è molto bello, da all’uomo quella speranza che serve a superare grandi ostacoli che sono sempre presenti giorno dopo giorno, ma penso che ci siano anche altri modi per sognare nel nostro mondo reale. Queste speranze le possiamo ricercare nella vera cultura, nella conoscenza del nostro mondo reale attraverso la nostra sensibilità, attraverso un’analisi di un pianeta che ha bisogno di persone che hanno voglia di costruire una società unita, leale, basata su un’etica giusta per tutti. L’astrologia come tante altre discipline Pseudo scientifiche sono pura illusione, è la parte egoistica dell’uomo che viene soddisfatta, non c’è niente di costruttivo in questo modo di pensare, il vero scopo della nostra vita è quello di conoscere e di riconoscere le cose vere da quelle false. Dare un senso logico alla nostra vita non significa non sognare, ma sognare in maniera diversa. Considerare che vivere in pace ed avere rispetto e tolleranza per tutti i popoli del nostro mondo potrebbe essere un’autentica risoluzione, è forse questo il più grande sogno e la più grande speranza del nostro futuro.

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LA SUPERSTIZIONE

Se noi chiediamo agli studiosi delle tradizioni popolari e ad alcuni antropologi se le superstizioni sono utili, la loro risposta è sicuramente positiva, dal punto di vista delle discipline sociali, a cui interessa soprattutto il perché di certe credenze, la superstizione si configura come una presenza che giustifica molti dei nostri atteggiamenti irrazionali e, forse paradossalmente, offre l’opportunità per farci sentire meno fragili davanti ai numerosi misteri dell’esistenza.  

Il grande studioso di pratiche magico – religiose contemporanee, Alfonso Maria di Nola, ha osservato: “ se le superstizioni non esistessero bisognerebbe inventarle, per la loro utilità nelle crisi esistenziali “.  

È nota una famosa frase di Totò: “ non è vero, ma ci credo “. In questa frase, che apparentemente può sembrare banale, si nasconde un significato profondo di come gli uomini o almeno molti popoli non possono fare a meno delle pratiche superstiziose anche se consapevoli delle loro falsità.

MA COS’E’ LA SUPERSTIZIONE ?

In genere oggi si indica come superstizione un insieme di stravaganti pratiche magiche – simboliche, spesso in contrasto con le religioni; ma possono anche essere considerate superstiziose delle false idee sulle pratiche religiose, alle quali si dedica eccessiva attenzione con la consapevolezza che il loro corretto svolgimento - o di contro l’infrazione - possano influire pesantemente sulla realtà.

Se qualcuno volesse mettere in fila tutte le superstizioni presenti nelle differenti culture umane, l’elenco sarebbe lunghissimo. Ogni cosa, essere, o evento, per l’irrazionale della nostra mente, può portare fortuna, sfortuna oppure addirittura avere più specifici, positivi o negativi effetti. Il canto della civetta, il gatto nero che attraversa la strada, lo specchio rotto, passare sotto una scala, ecc., e si tratta fin qui di superstizioni tradizionali, semplici e circoscritte. La superstizione, però, può divenire addirittura uno stile di vita perché, per certe persone , può influenzare ogni scelta, ogni comportamento, inoltre può proliferare, ciascuno può spontaneamente crearne delle nuove e personali da aggiungere alle superstizioni antiche e tradizionali.  

La superstizione intende indagare la realtà, trasformandola all’interno della propria pratica simbolica, che si ritiene in grado di condizionare gli eventi naturali.  

“Perché l’uomo è condannato a patire ?” Si chiede l’uomo, in preda al dolore. La superstizione risponde: “ perché qualcuno o qualcosa malignamente ha gettato il malocchio sul sofferente. La risposta è certamente inadeguata, ma è pur sempre una risposta, quanti sono disposti ad accettare una risposta più razionale ?

Dal punto di vista razionale, si può considerare la superstizione come un’insieme di esperienze che si basano sull’effetto delle emozioni all’interno del sentire umano. In realtà, mentre le teorie della conoscenza sono dettate dalla logica, quelle della superstizione risentono esclusivamente di idee in contrasto tra loro.  

Generalizzando, appare evidente che i procedimenti connessi alla superstizione riescono ad affermarsi maggiormente in quelle realtà dove l’esistenza quotidiana è trafitta da incertezza e calamità non risolvibili con le ragioni della scienza e della religione. La superstizione rappresenta il tentativo di contrastare l’imprevisto  e giustificare gli ostacoli che impediscono all’uomo di raggiungere uno specifico risultato.  

Molte superstizioni esistono perché le nostre conoscenze su alcuni argomenti sono alquanto errate, o addirittura limitatissime. Di conseguenza non conoscendo le cause effettive di un certo fenomeno fa si che lo si collochi nella sfera del soprannaturale. Dal passato, naturalmente, molte cose sono cambiate, poiché l’acquisizione di nuove conoscenze scientifiche hanno sfatato credenze e antiche paure. Il problema, quindi è di natura informativa, culturale scientifica. Più l’uomo si accosta con razionalità alla nuova cultura scientifica più ne esce consapevole che alcune pratiche superstiziose sono state tramandate dal lontanissimo passato, quando regnava l’ignoranza e la paura, quindi modelli culturali falsi e obsoleti.

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L’UOMO E LA RAGIONE

Lo scontro tra credenza e ragione ebbe a partire dall’Illuminismo la prerogativa di porre in rilievo quanto fossero diffuse certe pratiche superstiziose e come in esse si vedessero tra le righe le ombre di irrazionalità considerata quasi patologica. Uno dei personaggi di maggior rilievo nella lotta a questa falsa cultura è stato Voltaire ( 1694 – 1778 ), è d’obbligo, quindi, descrivere brevemente il suo pensiero.

Voltaire fu il simbolo dell'illuminismo francese.

La lotta contro l'intolleranza

L'impegno filosofico di Voltaire è più che mai lotta contro il fanatismo e l'intolleranza, contro la superstizione che prende le sembianze della Chiesa cattolica, arrogante istituzione temporale che limita la libertà di pensiero dell'uomo.

Voltaire sa che nella storia è la discordia e l'intolleranza che hanno prevalso, ma afferma che la tolleranza è l'unico rimedio all'ingiustizia e ai fanatismi, all'errore del fanatismo religioso cristiano che non ammette opinioni che non siano concordi ai suoi precetti.

"Siamo tutti impastati di debolezze ed errori; perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze, ecco la prima legge della natura..." (dal Dizionario filosofico).

Voltaire si domanda perché è proprio la Chiesa cattolica, il cui precetto fondamentale è il perdono, sia stata storicamente dilaniata al suo stesso interno da divergenze che sfociarono persino nel sangue.

Perché la Chiesa aveva istituito il Santo Uffizio, l'Inquisizione, strumento tremendissimo in difesa dei suoi dogmi, per cui non esitò a bruciare coloro che si allontanarono dai suoi precetti con la morte sul rogo?

Perché un'istituzione che ha come insegnamento la carità e l'amore verso il prossimo ha commesso così gravi ingiustizie? Perché gli atti della Chiesa si discostano così enormemente dall'insegnamento originario di Gesù?
E' in questa mancanza di tolleranza, di un'etica guidata non dall'idea universale del bene ma dalla difesa a priori del dogma che Voltaire vede una contraddizione insanabile tra ragione e fanatismo.
 

Esiste un rimedio al fanatismo?

Il fanatismo non può essere combattuto con la ragione perché si alimenta nella passione irrazionale.

Inutile allora cercare di convincere un fanatico a desistere dai suoi errori con l'aiuto della sola razionalità, egli non starà ad ascoltare, anzi, la controversia lo ecciterà ancora di più.

Quale rimedio al fanatismo allora? Il fanatismo non può essere combattuto direttamente, esso potrà essere tutt'al più anticipato e prevenuto mediante un corretto insegnamento culturale, sempre che la controparte riesca a recepirla.

Deismo e nuova interpretazione storica

Voltaire nega la validità della Chiesa cattolica ma non l'esistenza di Dio.

Voltaire vede un Dio disinteressato ai destini del mondo, Dio si limita solamente a garantire il funzionamento del mondo fisico, la morale non è quindi derivazione divina ma ambito esclusivamente umano.

L'esistenza divina è spiegabile quindi attraverso l'esperienza del mondo e la ragione umana, non occorre quindi una rivelazione storica di Dio per esserne consapevoli, per ammettere l'esistenza di Dio è sufficiente la ragione, escludendo tutto ciò che vi è di irrazionale (i miracoli, i misteri dogmatici).
Per ciò che riguarda la storia essa diventa interpretazione dei fatti umani e non solo resoconto, la storia si dovrà occupare dello studio dell'evoluzione dello spirito umano nel suo tentativo di affrancarsi dai pregiudizi e dalla superstizione.
 

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LA SFORTUNA E IL DESTINO

Dal punto di vista scientifico il destino, e quindi la fortuna e la sfortuna, sono fatti che rientrano nel concetto di probabilità; in pratica tutto sarebbe riconducibile a un insieme casuale di coincidenze che determinano un certo effetto. Spesso non considerando che è l’uomo, con la sua razionalità o irrazionalità e la sua emotività, a essere l’evento esterno; in pratica a risultare l’artefice dalla modifica dell’ideale andamento causa – effetto.

Ma c’è di più

La superstizione sarebbe un rimedio necessario, una sorta di effetto placebo per portare sul piano della realtà un’angoscia che tormenta la nostra mente. Da alcuni dati statistici è emerso che il 78 % degli europei afferma che non ci sono metodi per combattere la sfortuna; il 19 % si avvale di amuleti, talismani, riti collettivi e personali e solo il 3 % ignora il problema. Non sono dello stesso parare i matematici e i fisici. Ci sarebbero fattori esterni ben precisi alla base di questi nostri drammi quali la sfortuna. Un complicato insieme di equazioni regola la nostra vita, ma in alcuni casi pare impazzito perché un piccolo, insignificante fatto può mutare drammaticamente un sistema a lungo termine. Un battito d’ali di una farfalla ( effetto farfalla ) a New York può provocare una tempesta a Pechino; è la teoria del caos o complessità che rientra negli studi della fisica della materia, elaborata dai matematici e considerata una delle grandi rivoluzioni scientifiche del XX secolo, pari alla fisica quantistica. I matematici la chiamano anche teoria delle catastrofi; noi la sperimentiamo ogni giorno e la chiamiamo sfortuna, ma nella sostanza le cose non cambiano.

Siamo giunti cosi nel mondo dell’indeterminazione, almeno per quanto riguarda soprattutto gli eventi naturali, pioggia, uragani, terremoti, ecc. mentre alcuni dei fattori della nostra vita quotidiana possono essere cambiati dalla nostra volontà, dal nostro libero arbitrio, indipendentemente da fattori puramente deterministici, che scaturiscono da una cultura arcaica erronea e non più supportata da leggi e discipline scientifiche nuove.  

Nella simbologia mondiale, per quanto riguarda il significato superstizioso verso un animale, un oggetto, una cosa, assistiamo ad un fenomeno da prendere seriamente in considerazione, infatti, non tutti i popoli del mondo danno lo stesso significato superstizioso allo stesso animale e alle stesse cose, ma ognuno, in funzione delle proprie credenze popolari da il suo. Quello che in Europa ha un certo credo superstizioso per l’oriente ed altri popoli ha un significato completamente diverso, da ciò si può desumere l’inconsistenza del fenomeno come mezzo per predire il futuro o avere degli effetti cosi potenti da influenzare la vita di una persona.

 

Un Dio cosi grande nella creazione dell’universo non può dettare delle cose cosi stupide come la superstizione. Gli studi antropologici, etnologici e i reperti archeologici ci dicono inequivocabilmente che tutta questa fantomatica costruzione culturale deriva dall’ignoranza, dalle paure, dall’angoscia che l’uomo ha sempre avuto. Oggi abbiamo gli elementi necessari per sconfiggere questi modelli culturali, queste vecchie credenze inutili, che si sono tramandate fino a noi attraverso una cultura oscurantista. Adesso c’è la scienza moderna con le sue dimostrazioni inequivocabili a farci aprire gli occhi su una realtà diversa, non quella basata sull’irrazionale, ma su quella razionale. Certo è molto difficile sconfiggere una cultura che dura da millenni, ma c’è sempre un inizio.

 

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IL MITO – IL RITO – IL SACRO

 

COS’E’ IL MITO ?

La parola deriva da un termine greco che significa “ racconto “, ma non si tratta di un racconto qualunque. Il mito infatti è una storia che ha come scopo quello di spiegare i misteri del mondo, le sue origini, i suoi valori, il suo senso, di definire le relazioni tra gli dei e gli uomini. In altre parole, è un tentativo di dare risposte ai quesiti fondamentali che l’uomo si è posto e si continua a porre.

 

Anche quando il racconto appare poco credibile, ha un significato profondo, perché

esprime la rappresentazione che una società fa di se stessa e della sua collocazione nell’universo.

Numerosi miti tracciano la storia della creazione dell’universo e dell’umanità :

quello di interrogarsi sulle proprie origini è infatti uno dei primi bisogni dell’uomo, che si trova in ogni epoca e in ogni luogo del nostro mondo.

 

La trasformazione dei miti

I grandi miti della mitologia greca ed anche di altri popoli del passato, oggi, si stanno trasformando in piccoli miti,  mentre nel mito classico il rapporto era più fra l’uomo e gli dei, oggi e fra l’uomo e l’uomo, cioè si ricerca un mito nell’altro uomo come ispirazione. Infatti nel mito classico c’era la presenza del divino, che era legata alla religione dove non c’erano dogmi, non esistevano libri sacri, mito e religione spesso coincidevano, nel senso che il mito era racconto di imprese, di dei o di eroi. Il più delle volte, però, oltre che rapporto tra l’uomo e uomo assistiamo ad un cambiamento del mito, quindi il rapporto nella nostra epoca è anche tra uomo e cose. La pubblicità è un grande sistema di creazioni di miti, nel senso che in un mondo, che se non consuma non produce, se non produce crea disastro, dal punto di vista economico, bisogna quindi creare dei miti.

I miti nel tempo si trasformano, ma l’uomo ha sempre bisogno dei miti, molti miti sono scomparsi o speriamo che siano scomparsi.

Pensiamo al mito della razza nel periodo nazista: c'era l'idea che questo era il mito del XX secolo contrapposto al mito della classe, che sarebbe stato il mito del XIX secolo. Prima è scomparso, in maniera tragica, il mito della razza con i campi di concentramento, con l'olocausto. E quindi questo grande mito, a cui milioni e milioni di uomini, hanno creduto - non si sa se con buona o con cattiva coscienza, ma molti sicuramente ne erano convinti -, questo mito è tramontato. Questo mito traeva il suo significato dal fatto che c'era una sorta di lotta fra i popoli, in cui il più adatto sarebbe sopravvissuto, e stillava questo odio perché era diverso. Poi è sopravissuto più a lungo il mito della società senza classi, che oggi ci sembra, per così dire, quasi strano che gli uomini abbiano pensato che alla fine la storia si sarebbe risolta con la fine dei conflitti, però miliardi, questa volta , di uomini, hanno in buona fede, pensato e con alcune buone ragioni, che se si eliminano i conflitti all'interno di una società, è poi possibile trovare delle forme di convivenza in cui l'ingiustizia possa finire.

 

I miti moderni

Il mito moderno – questa è la differenza con i miti antichi – è fabbricato, cioè non è spontaneo, è costruito a tavolino e la risposta più immediata l’abbiamo dai miti che sorgono e tramontano dalle grandi comunicazioni di massa, televisione, giornali e altro che costruiscono un mito e dopo pochi mesi se non funziona viene distrutto e se ne costruisce un altro, come asserisce Umberto Galimberti in uno dei suoi libri, “noi continuiamo a pensare la tecnica come uno strumento a nostra disposizione, mentre la tecnica è diventata l’ambiente che ci circonda “. Tutto si basa sul consumismo, se una cosa prodotta dalla tecnica fa guadagnare fior di soldi al produttore vuol dire che è una cosa che funziona, indipendentemente dal male che questa cosa produce alla società, l’importante è che funzioni.

 

Anche se l’uomo ha sempre avuto bisogno dei miti ci troviamo in una situazione paradossale,  questa forma di pensiero postmoderno è stato dettato con forza da un capitalismo esasperato, che ha a tutti i costi deve produrre per guadagnare, e se si produce bisogna consumare, anche se non se ne ha bisogno, perché la pubblicità esasperante te lo impone, con forme psicologiche a dir poco distruttive. Insomma oggi è finita l’epoca dei grandi miti. L’uomo continua a sognare con i propri miti, ma deve rendersi conto che c’è un’altra realtà da affrontare non quella dei sogni, ma quella in cui è molto importante discriminare i veri miti da quelli falsi. Un esempio emblematico è l’operato di Madre Teresa di Calcutta, è tra le figure più rappresentative dell’età postmoderna, una donna che è diventata il mito del XX secolo per il suo instancabile altruismo verso i popoli più deboli e più bisognosi.

Forse è il caso di dirlo, il mito per l’uomo è molto importante per il suo modo di essere, ma dobbiamo con forza e consapevolezza ricercare quei miti che ci possono far uscire da questa società logorata da tanti mali e tante falsità. Se si persegue solamente la filosofia edonistica non ci potrà mai dare quella speranza di costruire una società più sana.

 

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IL RITO  IL SACRO ( dibattito )

Voglio a questo punto inserire parte di un dibattito tra Marcello Massenzio, che è professore ordinario di storia delle religioni all’università di Roma e gli studenti del liceo Socrate di Roma, tratto da uno dei temi di Rai Educational, per evidenziare più chiaramente il concetto di sacro.

 

INTRODUZIONE: "Ogni cosa sacra deve essere al suo posto", ne parla con molta profondità un pensatore indigeno. Si potrebbe arrivare a dire che proprio questo la rende sacra, poiché se la sopprimesse, sia pure con il pensiero, tutto l'ordine dell'universo, crollerebbe. Essa contribuisce dunque a mantenerlo, occupando il posto che le spetta. In questi termini l'antropologo Claude Lévi-Strauss definisce il sacro: "E' sacro ciò che attiene all'ordine dei mondi, ciò che garantisce questo ordine. Ma il sacro concerne anche l'uomo e non solo il cosmo fisico. Il sacro è in tal senso un valore una produzione culturale". E' ciò che ha sottolineato con particolare forza l'antropologo Ernesto De Martino, che ha indagato la sfera del sacro a partire dalla esperienza di rischio e di angoscia dell'esistenza. Il dominio del sacro in tal senso è l'insieme dei valori, delle pratiche e delle convinzioni che l'uomo utilizza per conferire senso e valore all'esperienza. Il sacro è dunque ciò che garantisce un ordine: l'ordine del mondo e l'ordine dell'uomo. Sacro è ciò che difende dal rischio del caos, dall'angoscia del nulla e perpetua un ordine antico e inviolabile.

 

DOMANDA: Il concetto di sacro deve rimanere assoluto oppure può cambiare a seconda dei diversi contesti, storico-politici, in cui viene a trovarsi?

 

RISPOSTA: Il sacro è un prodotto culturale, e quindi, se è un prodotto culturale, varia da contesto a contesto. Ogni civiltà ha la sua idea di sacro, ha le sue cose sacre, per dirla con Lévi-Strauss. Quindi, noi abbiamo una categoria concettuale, che ci permette di avere una visione unitaria del sacro, ma in realtà esistono tanti prodotti sacri quante sono le culture. Ogni cultura cambia, ogni cultura ha una storia e quindi con il variare della storia, con il divenire storico muta anche la nozione di sacro all'interno di ogni cultura. Quindi il sacro è una variabile storica.

 

DOMANDA: La ricerca del sacro da parte dell'uomo si può considerare in un certo senso mediata dall'istituzionalizzazione stessa del sacro, come, ad esempio, è avvenuto per il Cristianesimo con la Chiesa.  

RISPOSTA: Ma non sempre. Si può impostare in questi termini una riflessione sul sacro. Partiamo proprio da quello che diceva Lévi-Strauss: "Le cose sacre devono stare al loro posto e ciò che le rende sacre è il fatto che stiano al loro posto". Quindi non c'è un sacro innato. Sacro è quel qualcosa che fa sì che l'ordine dell'universo possa essere garantito. Perché è importante questo tipo di riflessione? Perché si inquadra in un discorso più ampio. Ed è la contrapposizione cultura/ natura. L'uomo appartiene alla natura, ma si distacca dalla natura per creare cultura. Ecco, e quando crea cultura crea ordine. E, per significare il distacco dalla natura e la creazione di un ordine, appunto crea cose sacre, che stanno a dire:" Io mi sono staccato dal piano puramente animale e ho creato qualcosa di più, ho creato dei valori". In natura non esistono valori. Allora questi valori li faccio diventare sacri, cioè li pongo al riparo da ogni possibilità di cambiamento, perché senza quei valori l'ordine culturale non ha senso. Pensate al sacro come a un qualcosa che può essere immaginato come un deposito di valori, che danno senso alla esistenza collettiva.

DOMANDA: Il sesso può essere considerato sia sacro che profano, nel senso, cioè, diciamo l'accezione di sacro, ad esempio nella nostra cultura, gliel'ha data la chiesa, considerandolo soltanto, così, profano in fondo - no, dico: il senso di profano, volevo dire - però, ad esempio, in altre culture magari è considerato sacro. Non so, volevo chiedere: cosa ne pensa Lei?  

RISPOSTA: E' una bella domanda questa, che mi fa venire in mente ancora una volta Lévi-Strauss. Abbiamo detto il contrasto tra natura e cultura. L'uomo è un animale, però non si accontenta di essere animale, sporge oltre l'umanità. E che significa sporgere oltre l'umanità? Come fa a sporgere? Si dà delle regole. Anche per Lévi-Strauss la prima regola che l'uomo si dà è proprio nel campo della sessualità. E' il tabù dell'incesto, che appunto ci rimanda alla sfera del sacro. Che cos'è il tabù dell'incesto. E' quella norma, sacra, intangibile, che vieta matrimoni e rapporti sessuali tra consanguinei. Quindi, se c'è questa regola, la sessualità è culturalmente disciplinata. Se questa regola non c'è, appunto la sessualità non è disciplinata, è bestiale, è animale, è naturale. Quindi proprio nel campo della sessualità, c'è la formazione di una regola sacra, il tabù dell'incesto, che è sacra anche per noi. Il più grande peccato della nostra cultura è andare contro questa regola. E questa regola garantisce però il fatto che l'uomo appartiene al piano della cultura, quindi è quella famosa cosa sacra, che non può essere assolutamente cancellata, neppure col pensiero.  

DOMANDA: Lei parte dal presupposto che c'è quindi un sacro che è appunto natura, ordine, e quindi poi una specificazione di questo sacro, che è, diciamo nella cultura, nelle varie culture, da quanto mi sembra di aver capito.

RISPOSTA : No il sacro non è nella natura, il sacro è cultura.  

DOMANDA: Il mio problema era proprio questo. Lei quindi ha detto mito, rito e simbolo. Quindi, dietro a un mito, a un rito e a un simbolo c'è sempre una verità, dietro a questi, e questo significato profondo è un significato profondo comune a tutti, a tutte le manifestazioni del sacro, e come tale può essere conosciuto dall'uomo, oppure si differenzia proprio alla base in tutte le religioni e in tutte le manifestazioni?  

RISPOSTA: Io ho detto: il sacro è un prodotto storico. Allora, ogni civiltà ha la propria dimensione del sacro, perché ogni civiltà ha i propri valori, che sono valori solo per quella civiltà. Quindi c'è un piano generale, nel senso che ogni civiltà umana ha bisogno di valori. Questo è il piano universale, però i valori concreti, variano poi da cultura a cultura e variano anche nella storia di ogni cultura, per cui ciò che era sacro mille anni fa nella mia cultura non lo è oggi e viceversa.  

DOMANDA: Volevo sapere se il sacro e il progresso procedono insieme o se il progresso può annullare, in un certo senso, il sacro per l'uomo.  

RISPOSTA: E' sempre una domanda bella, è sempre una variazione sul tema della prima domanda. Il sacro è un prodotto storico e quindi il sacro non è contro il progresso. Il sacro è qualcosa che accompagna il progresso, perché progredire significa creare nuovi valori e quindi aver bisogno di nuove cose sacre, che devono stare al loro posto. Quindi non dovete immaginare il sacro come qualcosa che è sempre uguale a se stesso e quindi mobile e come tale è contrario al progresso. Dovete immaginare il sacro come un prodotto storico, che dà certezza, perché presenta quei valori come valori solidi, che ci stanno,

che sono assicurati. E quindi il divenire è anche divenire di valori, il divenire è anche nascita di nuovi valori, E questi nuovi valori devono essere sanciti, devono essere considerati validi per tutti e quindi resi sacri in questo senso.  

DOMANDA: E’ possibile per un uomo vivere bene senza avere qualcosa di sacro o comunque qualcosa in cui credere.

RISPOSTA : E'' impossibile, a mio avviso, vivere culturalmente senza avere dei valori, socialmente condivisi, che danno senso all'esistere. L'esistere di per sé non ha senso. L'esistere acquista senso in rapporto ai valori che vengono conferiti all'esistere. Ora questi valori, quando sono fissati in miti, in riti, in simboli di carattere religioso, appunto appartengono alla sfera del sacro, che, in questo modo, dà ai valori la possibilità non solo di durare, ma appunto di costituire un linguaggio valido per tutti. Il sacro è una dimensione collettiva. E quindi valori resi sacri non solo acquistano qualcosa che li mette al riparo dal potersi dileguare all'improvviso, ma diventano, in quanto sacri, un valore per tutti. E' la dimensione, collettiva, sociale del sacro, che è fondamentalmente importante. Comunque alla sua domanda: "Si può vivere senza valori?", rispondo in maniera categorica: "No".  

DOMANDA: Ma se il sacro è nato anche come un'esigenza dell'uomo, per rispondere all'ignoto, per cui è nato proprio come, come per dare sicurezza all'uomo, oggi, che la scienza dà sempre nuove risposte, che funzione può avere in questo senso, il sacro?  

RISPOSTA: Ci sono due livelli. La scienza certamente aiuta a vivere, è un contributo assolutamente imprescindibile nella nostra cultura, ma c'è un piano che non è della scienza, che è quello appunto al quale accennava De Martino: la presenza umana nel mondo, la possibilità di vivere secondo valori collettivi, la possibilità di assumere il prossimo come un altro con il quale mettersi in rapporto e con il quale, con il quale dialogare in modo costruttivo. Tutto questo non ha a che fare con il piano della scienza, sono due dimensioni diverse. E' utile, insopprimibile il piano della scienza, ma è utile, insopprimibile il piano dei valori, attraverso i quali l'altro da me diventa un valore appunto fondamentale al quale rapportarmi.  

DOMANDA: Quanto i valori collettivi hanno poi soddisfatto il bisogno dell'uomo verso il sacro, cioè l'esigenza dell'uomo nella ricerca di un sacro, quando l'uomo si è trovato davanti una collettività, che però ha sbagliato, proprio in risposta a un sacro. Faccio un esempio: i campi di sterminio.. Così, volevo chiedere questo.  

RISPOSTA: Anche questa è una domanda di grandissimo respiro e sono molto contento del fatto che questo tema susciti argomenti così complessi. Certo c'è una dimensione tutta interiore del sacro, per cui appunto più che verso valori collettivi il sacro rientra verso una ricerca all'interno di se stessi. E questa è la via mistica al sacro. Ora la sua domanda mi stimola ad ampliare un po' la mia, la mia parte introduttiva, chiamiamola così. C' è un sacro fatto di valori collettivi, che appunto fanno sì che una civiltà abbia certi pilastri sui quali essere edificata, poi c'è un'altra dimensione del sacro, che è la dimensione mistica, che non è tanto intesa quindi verso valori collettivi, ma verso valori appunto individuali, verso i valori che in qualche misura staccano l'individuo dalla collettività, perché il mistico non tende tanto al colloquio uomo-uomo, ma tende soprattutto al colloquio uomo e mondo, mondo sovrumano. Il mistico non riconosce valore al mondo, proprio perché nel mondo vede orrori, tipo il campo di sterminio, e allora vuole fuggire da un mondo che produce quello. E allora si stacca e vuole una salvezza dal mondo. Il sacro è sia sistema di valori, che ti fa esistere nel mondo, ma anche salvezza dal mondo, quando il mondo non ha niente di positivo, quando il mondo appunto è capace di produrre realtà assolutamente nefande, come quelle dei campi di sterminio. Allora si fugge dal mondo. Allora sacro significa via mistica, verso la salvezza dal mondo, e non più via che porta a vivere nel mondo. E quindi il sacro è anche via mistica, oltre che linguaggio collettivo. E' molo bello che lei mi abbia ricordato questo, questo elemento.  

DOMANDA: Abbiamo visto che il sacro è cultura. Ma, per esempio sappiamo, per esempio, che in altre culture il sacro si lega molto profondamente al concetto, alla natura, infatti c'è un rispetto inviolabile e sacrale per la natura. Allora, quando avviene un incontro tra la nostra sacralità e magari una sacralità che può essere quella degli indigni d'America o degli indios del Centro America, Lei pensa che ci possa essere un rapporto dialogico, quindi un incontro o deve essere uno scontro, che porterà poi a un predominio e a una sudditanza di uno dei due concetti di sacro?  

RISPOSTA: Anche questa è una domanda splendida. Veramente senza retorica:  e’ stato uno scontro, è stato un terribile scontro. L'Occidente, quando si è rapportato all'altro, è stato sempre mosso da intenti di sopraffazione. Basti ripensare ai secoli di colonizzazione, con tutto quello che ha comportato: schiavitù,. Sono pagine, così, ancora grondanti di orrore, che è inutile appunto soffermarsi molto. Basta il termine "colonialismo" per evocare tutto un percorso all'insegna della sopraffazione dell'altro. Oggi, soltanto oggi, è nato ed è appunto un modo per considerarci autori di un cultura diversa, soltanto oggi c'è una nuova sensibilità per l'altro. E' il tentativo di porci su un piano dialogico, un piano che è molto difficile, proprio perché i nostri valori non coincidono con i valori degli altri. E allora trovare la possibilità di essere noi stessi e rispettare contemporaneamente gli altri, è possibile, certo che è possibile, ma richiede una tensione etica e culturale enorme, veramente enorme.

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APPUNTI SUL SACRO 

La religione costituisce la sfida massima per la sociobiologia e tutte le discipline a carattere riduzionistico.

Senza dubbio la religione è apparsa come fenomeno nuovo nel corso dell’evoluzione. Gli scimpanzé, con tutta la loro vicinanza genetica all’uomo, non hanno né arte né religione.

Da qui si può avanzare quindi l’ipotesi, di cui ne abbiamo parlato nel capitolo “cos’è la vita”, che è la cultura a separare l’uomo dall’evoluzione biologica, e dall’evoluzionismo darwiniano, perché come giustamente diceva Marcello Massenzio, il sacro e il profano sono un prodotto culturale storico non biologico.

 

Un po’ di storia, il linguaggio

I riti, la concezione religiosa, quindi il sacro, sono apparsi con l’autocoscienza  nell’uomo, molto prima che potesse comunicare con il linguaggio. La comunicazione gestuale e rituale, come la sepoltura dei defunti, ne è una prova, ci sono dei reperti archeologici che risalgono a circa 90.000 anni fa, quando ancora l’uomo non aveva sviluppato una comunicazione verbale vera e propria. L’uomo di Neanderthal si estinse lasciando posto ad un’altra ramificazione, Homo Sapiens, ma per circa 50.000 coesiste con l’uomo moderno. Non si hanno comunque prove precise su l’uomo ed il suo evolversi del linguaggio. Si sa comunque che il rito e i processi del sacro sono apparsi prima del linguaggio.

Da questa ricostruzione si potrebbe intuire che l’uomo primitivo non ancora dotato di linguaggio avendo paura degli eventi naturali come: pioggia, tuoni, raccolti, buio, ecc. ha sentito il bisogno di credere in qualcosa di straordinario per placare queste insicurezze, dare quindi aiuto e speranza alla loro esistenza.

 

Il rito e il sacro nascono quindi con l’autocoscienza dell’uomo in ogni parte della nostra terra e indipendentemente dai propri credo religiosi, la credenza nel sacro è un fenomeno universale utile alla propria esistenza e con il linguaggio questo fenomeno si intensifica costruendo il mondo dello straordinario, quel mondo che attraverso la creazione degli Dei, specialmente nei popoli greci, e di entità trascendenti, da all’uomo quello che nel mondo dell’ordinario non ha.

 

I rituali si moltiplicano, la credenza nel sacro diventa motivo di vita senza il quale l’uomo cade nell’angoscia più profonda. Facendo un’attenta analisi dei popoli primitivi possiamo dire che il terrore non sviluppa capacità razionali, ma lascia i suoi segni, cosi l’uomo si accosta alla serietà della religione dall’esperienza della paura. Ma ansia, paura, terrore, non sono solo emozioni incontrollabili suscitate da fantasie psicologiche, hanno chiare funzioni biologiche nel proteggere la vita, ecco come la cultura domina l’aspetto naturale, biologico nell’uomo.

 

Nel contempo l’uomo creando il mondo dello straordinario, quindi il mondo degli Dei, crea una gerarchia, il divino, e solo il divino ha il grande potere di intervenire con i suoi aiuti o i suoi castighi sulla vita dell’uomo.

Nasce cosi la paura del divino con varie ritualizzazioni in ogni epoca e in ogni luogo.

 

 

I rituali.

Se dovessimo elencare i rituali di tutti i popoli nel tempo come: doni, sacrifici, invocazioni, preghiere, offerte, ecc. non basterebbe un libro intero. Basta pensare alla cultura mitologica degli antichi greci che ha segnato nel tempo

un’epoca indelebile per la storia dell’uomo, anche se oggi il tempo dei grandi miti si è trasformato dal punto di vista storico, fondamentalmente è rimasto quello che è l’essenza del fenomeno, e cioè il mondo dello straordinario, un mondo in cui non possiamo fare a meno, anche se la scienza ci ha regalato tante risposte essenziali per poter sfatare un tipo di cultura che era basata sull’ignoranza di fenomeni fisici, chimici, biologici, ecc. l’uomo ha ancora bisogno di risposte che la scienza non può dare, e che probabilmente non darà mai, ma questo non significa che tutto il mondo dello straordinario può essere accettato, adesso vediamo alcuni dei rituali antichi per circoscrivere il fenomeno.

 

Tratto dal libro di Walter Burkert, “ la creazione del sacro”

Seneca, nelle Naturales Quaestiones, scrive:

 

“ Non mi trattengo dal rivelare tutte le assurdità dei nostri pensatori. Dicono che certe persone, esperte nell’osservare le nuvole, sanno predire quando verrà la grandine… Cosa incredibile, a Kleonai c’erano, per avvistare la grandine, dei guardiani ufficiali ( chalazophylakes ). Quando costoro dicevano che sarebbe venuta la grandine, cosa pensi facesse la gente?… Ognuno sacrificava qualcosa: chi un agnello, chi un pollastro; e subito le nuvole, assaporato un po’ di sangue, si spostavano da qualche altra parte. Ridi? Ascolta e riderai più di gusto. Chi non aveva agnelli né polli, sacrificava quel che poteva: poneva mano a se stesso.

Ma non credere che le nubi siano ingorde o crudeli: costui si pungeva solo un dito con una penna aguzza, e con questo sangue compiva il sacrificio propizio. La grandine risparmiava il suo podere come i luoghi dove le nuvole erano state implorate con sacrifici maggiori”.

 

Una usanza che è stata praticata in quasi tutto il mondo, secondo indagini archeologiche, antropologiche e etnologiche, è stata quella del taglio del dito o di un arto, per scongiurare malattie, pericoli, o in previsione di un danno, la mutilazione veniva considerata il giusto prezzo per la salvezza, gli esempi provengono da civiltà diversissime, di America, India, Oceania ed anche nella tradizione greca. Tutto fa pensare che si tratti di una usanza non solo diffusa, ma antichissima. In alcune grotte paleolitiche si trovano le impronte delle mani di gente che probabilmente voleva entrare in contatto col sacro o lasciare un segno della propria presenza. Il sacrificio del dito sarebbe un rituale paleolitico sopravvissuto fino al XX secolo, per più di ventimila anni.

 

Uno degli esempi più rappresentativi nella storia dell’uomo è il sacrificio: la reciprocità del dare. Donare significava, e significa ancora adesso per molte persone, ricevere. Gli antichi usavano il dono non solo come omaggio, ma si aspettavano un corrispettivo. Tuttavia il principio della reciprocità, per quanto universale e primordiale, non è innato: deve essere imparato di nuovo da ciascun individuo, non ha cambiato i nostri geni grazie ad una evoluzione culturale.

E’ giusto dare doni agli dei? E’ una domanda che si posero già molti uomini in diverse ere. Se i doni contano, il ricco avrà possibilità assai migliori nei suoi rapporti con gli dei. Proteste contro questa sfacciata richiesta di reciprocità non mancano. In primo luogo da parte di Gesù: “ Dare è più benedetto che ricevere “. Ma questo è un problema puramente etico che fortunatamente con l’evoluzione della cultura morale si è giunti a capire che non è possibile commercializzare il sacro. Si è visto nel tempo una lenta presa di coscienza di questo fenomeno dei doni e del sacrificio. L’uomo incomincia a domandarsi se il dono è veramente efficace come reciprocità, anche perché molti uomini sono morti, molte catastrofi sono avvenute, anche se sono state offerti doni e fatti sacrifici. E’ dunque necessaria questa forma di ritualizzazione per l’incolumità dell’uomo?

 

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