PREFAZIONE Se noi partiamo
dal presupposto che tutti gli uomini hanno pari dignità, devono avere gli
stessi diritti in tutte le nazioni del mondo, Quindi tutti gli uomini, che
siano asiatici, americani, africani, europei, neri, bianchi, cristiani,
musulmani, induisti, buddisti, ebrei,ecc. devono
essere considerati cittadini del mondo; ci accostiamo
alla famosa “ Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo “ formulata
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, che
attraverso 30 articoli sintetizzava in maniera inequivocabile le regole di
base per una convivenza civile uguale per tutti. Ma questa dichiarazione
dei diritti dell’uomo è veramente applicata? L’uomo di colore è oggi
rispettato? C’è rispetto per le diverse religioni? C’è rispetto per
i popoli che muoiono di fame? C’è oggi parità di diritti tra i popoli?
Perché ci sono persone ricchissime e persone che invece muoiono di fame?
Perché ancora oggi ci sono guerre spietate dovute a forti interessi
economici e politici? Perché ci sono tante ideologie e forti
discriminazioni razziali? Perché ci sono tantissime religioni e non un
solo Dio? Non siamo tutti uguali? La risposta a
tutte queste domande non è cosi semplice come si crede, noi ci muoviamo
dentro ad una cultura
"inzuppata" ancora da schemi culturali che dovrebbero ormai essere
superati perché abbiamo la possibilità di farlo, oggi si crede ancora
nell’astrologia, nella stregoneria, ci sono forti influssi religiosi che
allontanano l’uomo dalla sua razionalità e che sfociano molte volte in
sanguinose guerre teocratiche. Ma perché tutto questo? Sono le domande
che mi sono posto circa 25 anni fa, quando ho iniziato un percorso
obbligato che mi ha portato ad analizzare le varie problematiche di una
struttura culturale legata ancora ad
alcuni schemi oscurantistici che travisano la vera
razionalità dell’uomo, quella razionalità che invece dovrebbe essere
il rimedio ad una società in forte declino. La scienza ci ha
dato questa possibilità, ma la cultura arcaica ancora prevale, e
se l’uomo di oggi non affronterà i problemi che lo affliggono in
maniera più razionale non ne verrà mai a capo. Iniziare a
scrivere questa ricerca non è stato così facile, dare un volto a
qualcosa in cui si crede è molto difficile perché sono tante le cose da
verificare e sinceramente in questi lunghi anni ho dovuto lottare contro
la mia stessa cultura, una cultura che era intrisa di pregiudizi, di
inganni, di falsità, e uscirne fuori non è stato così facile. Intanto dirò
subito che non sono uno scrittore, quindi mi assumo tutte le responsabilità
per quanto riguarda la forma e l’eleganza nella scrittura, sono un
semplice lettore che attraverso un’esigenza interiore ha cercato di
condensare la lettura di quasi 200 libri di varie discipline in una
ricerca che vuole essere un messaggio di speranza, e nello stesso tempo
rendere partecipi anche altre persone delle proprie esperienze, inoltre
queste letture mi hanno condotto ad entrare in un mondo nuovo, senza
pregiudizi, senza falsità, perché sono basate su realtà oggettive e
l’uomo razionale riesce a distinguere il vero dal falso. Con questo non
nego assolutamente la possibilità dell’esistenza di un’Entità
Suprema, tutt’altro, la
mia convinzione è che “ se esiste un Dio deve
essere uguale per tutti “,
è semplicemente assurdo pensare che l’uomo sia figlio di tanti Dei, non
ha nessun senso che il cristiano abbia un suo Dio, il buddista ne abbia un
altro, e cosi via. L’essenza della ricerca di un’Entità tra gli
uomini è vecchia come il mondo, ma la ricerca di questa Entità va al di là
dei vari dogmi, perchè altrimenti precluderebbe una evoluzione culturale
senza la quale il mondo non può andare avanti, non può progredire, perché
è ostacolato da un’etica ormai modellata e plasmata dall’uomo, nel
tempo, nelle varie ere, quindi vecchia, non più capace di risolvere le
varie problematiche che si sono venute a creare oggi, un esempio oggettivo
sarà sviluppato nel capitolo ETICA
E BIOETICA.
Il titolo di
questa ricerca è: “
alle radici di una falsa cultura “, ma perché questo
titolo? Molto tempo fa io
ero un cattolico, mi sono accorto durante il percorso che ci sono tante
altre persone che professano tante altre religioni, e mi sono chiesto:
come mai su quasi sette miliardi di persone ogni popolo ha il suo Dio? Non
siamo tutti uguali? Il mio Dio non è uguale a quello degli altri? Non
abbiamo il diritto di credere in un unico Dio come unico creatore
dell’universo? Da qui è nata
l’idea di indagare la questione non solo dal punto di vista teologico
religioso, ma di individuare le ragioni di queste differenziazioni nella
moltitudine di discipline che fanno parte di una cultura più completa, più
vasta, e che danno la possibilità di indagare non solo nel trascendente,
ma anche e soprattutto sulle scoperte scientifiche, sulle norme
comportamentali ed etiche, quindi sono andato alla ricerca di altre
soluzioni per colmare il vuoto culturale che era volto solo ed
esclusivamente al monopolio delle religioni e della teologia. Le
discipline di cui mi sono servito vanno: dalla biologia alla filosofia,
dalla sociologia all’antropologia, dalla fisica all’astrofisica, dalle
neuroscienze alla medicina, dall’etica alla bioetica, dall’etologia
alla genetica, ecc. Tutto questo per
cercare di capire l’evoluzione del pensiero scientifico nei confronti
dell’evoluzione culturale dell’uomo. Mi sono accorto strada facendo
che il mondo non può andare avanti, perché ci sono delle regole etiche
ancora premedievali che impediscono la normale evoluzione culturale,
specialmente nel campo della bioetica, mi sono accorto che tutti i dogmi
che la chiesa cattolica, ed altre religioni, applicano alla lettera
portano facilmente ad integralismi e fondamentalismi religiosi. Un esempio
emblematico è quello che propone la religione cattolica: " se tu non
crederai al nostro Dio sarai condannato per
l’eternità ". Ora dico! Tra tutte le religioni che ci sono al
mondo, qual è quella giusta? Quale Dio è quello giusto? E perché si
deve credere in un Dio anziché ad un altro? Il discorso non
sta in piedi, perché partendo da quello che si diceva prima, se
tutti gli uomini hanno pari dignità avranno anche il sacrosanto bisogno
di essere figli della stessa natura, quindi dello stesso Dio. Inoltre ancora
oggi ci sono delle credenze nell’irrazionale che allontanano l’uomo da
concetti straordinariamente importati che ci ha regalato la scienza negli
ultimi 400 anni, e che hanno letteralmente sconvolto il pensiero
filosofico – teologico con la dimostrazione oggettiva di alcuni fenomeni
che fino a poco tempo fa erano predominio unico delle religioni. La dimostrazione
di alcuni fenomeni fisici non basta a far capire che si è nell’errore
quando si parla ad esempio di astrologia? O quando molte persone venivano
condannate per eresia ( come Galileo Galilei ) solo perché attraverso le
loro scoperte scientifiche andavano contro i dogmi della chiesa cattolica?
Ci sono voluti 400 anni per capire che la scienza è l’unica via per
capire i veri meccanismi del funzionamento dell’universo. Ecco questi sono
alcuni dei motivi per cui il titolo di questa ricerca è: “ alle
radici di una falsa cultura “. Noi abbiamo
ereditato, da quando l’uomo ha incominciato ad essere consapevole di se
stesso, una cultura che ci ha obbligato a vivere in un certo modo, una
cultura il più delle volte miope, perché nelle varie ere ci sono state
delle forti lacune culturali dovute all’ignoranza di alcuni fenomeni
determinanti che la nuova scienza ha messo in evidenza con forza, ma c’è
ancora l’ostinazione di una cultura basata su vecchi dogmi che preclude
questa unica possibilità. Ecco perché con
questa ricerca cercherò di mettere in evidenza tutte quelle falsità che,
secondo me, derivano dallo scientismo, dalle religioni, e da paradigmi
culturali ormai superati. La documentazione
dei libri, esposta nella bibliografia, mi è stata solo di grande aiuto,
per poter completare questa ricerca, dunque, non voglio coinvolgere
nessuno degli autori che citerò nei vari capitoli, in quanto tutto quello
che c’è scritto non fa parte necessariamente del loro personale
pensiero, lo sviluppo di questa ricerca si basa su una visione puramente
personale delle varie discipline e tematiche trattate. Analizzando le
varie correnti di pensiero, mi è stato possibile ricostruire le mie
impressioni, puramente soggettive, su argomentazioni assai complesse come:
etica, bioetica, religioni, neuro scienze, ecc. Il mio unico scopo è
quello di trasferire questa mia esperienza di lettore anche ad altre
persone, quindi avere dei riscontri per poter verificare più
approfonditamente queste tematiche cosi importanti. Vorrei ringraziare
tutte le persone che mi sono state vicino in questi lunghi anni, in
particolare mia moglie, che ha avuto la pazienza di sopportarmi nelle
lunghe ore di lettura per preparare questo lavoro. La sua compagnia è
stata determinante per sviluppare alcuni temi di questa ricerca, le lunghe
passeggiate e lo scambio di opinioni su queste tematiche mi hanno permesso
di consolidare le mie idee, la sua generosità nel guardare con me le
bozze di questo lavoro, mi ha incentivato a dedicarmi a questa mia ricerca
con maggiore piacere.
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