Le Cappellette Votive

 

Restauro a cura di

 

Pierangela Fierro   e   Natale G. Trincheri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

Un nostro caro amico ha detto che le edicole, i piloni vuoti, abbandonati, sono come le orbite vuote di un cieco, senza vita. Ridare a loro un’immagine, un’icona, è proprio un poco ridare a loro la vista, perché ritornino così a fare parte della nostra vita di tutti i giorni, siano per noi conforto nei momenti difficili, siano presenza costante di ciò a cui l'uomo aspira .

 

Per noi è stata una gioia, una soddisfazione prenderci questo compito, ed è stato appagante vedere che l'immagine pian piano riprendeva forma sull'ardesia.

 

Ma sono state nostre solo quel breve tempo: ora sono di tutti, dobbiamo averne cura e rispetto, ripensando alla fatica che è stata fatta da altri e alla devozione che ha accomunato tanti uomini, donne e bambini che sono passati su questi percorsi e hanno saputo, meglio di noi, lasciare una memoria.

 

Ridare alle edicole, alle cappellette, gli occhi è un qualcosa di indefinibile, che ti da un'appartenenza più cosmica, così come accade quando volgiamo a loro il nostro sguardo e, indissolubilmente legato ad esso, il nostro cuore.

 

Sappiamo che loro ci guardano e sono contente di, per così dire, aver riacquistato la vista su tutti noi, sempre più confusi e con meno certezze dei nostri predecessori, ma ancora oggi armati di tanta fede .

 

                                                                                                        Pierangela Fierro

                                                                                                                    e

                                                                                                        Natale G. Trincheri