L'offerta nel sangue del chiodo | ||
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Strappata al fango laverò la mano tua Lo lessi nelle icone anonime affisse nelle chiese di campagna fra tralci di ragnatele e piccoli ragni fra odori di muffe estinte ai soli estivi al canto di cicale Me lo ripetevo saltellando su una gamba sola su immaginate disegnate campane costruendomi una nenia tutta mia Lo dissi con gli occhi all’ubriaco senza più fegato e al folle di sempre che mi aspettava sullo scalino col suo sorriso solo per me Lo coltivai in seno materna ne feci fiori dal profumo leggero e lo misi ad essiccare tra le pagine arcigne dei miei libri saccenti E
ancora con lo stupore di adulta distratta |
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