Facce tra rocce scivolose
messe all’incanto
e svendute per poco
in cambio di nuove fattezze
di plastica oscene
rigonfie
insane
malsane
false come conio di pessimo falsario
Labbra atteggiate a un turgore artefatto
teatrale
di maschera
Rughe sussistenti alla negazione
come infida trama spezzata
sotto il velluto
Quale sogghigno di strega
ha il tempo artatamente fermato!
La ripetizione infinita del fallimento di Dorian
leggo
su queste facce
che mi circondano assetate
di niente