Conosco il mio nome
.
Il vento colava lento dai susini
secchi e ormai tagli sul cielo
mentre nelle piazze vuote
mutevoli umori lasciati dai passanti
già passati come fantasmi
permanevano come orme senz’odore

Sull’obliquità di un tralcio di luna
affacciato da dietro la torre
nascostamente percorro il tuo nome
e lo respiro piano

Apriti notte e rompi quest’ansia sospesa
di sera che non cade
e intralcia i miei passi
dai un colpo di randello
sulla mancanza di ossigeno
che apre i miei polmoni sul niente

D’oltre quel tetto arriva
oscura a coprire questo fastidio
che ho dentro e mi spezza il fluire
del sangue, ignaro e incolpevole
Stendi pietosa il tuo velo
di madre amorevole

Come era colato tutto il vento
E come tutto ora era fermo
Piano i miei polmoni si aprirono
al respiro finalmente di te

Ora conosco il mio nome,
me lo disse un grido d’aquila
che passando accarezzò i miei ricordi