Capitolo in fase di preparazione

Sintesi

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NEUROSCIENZE  E  INTELLIGENZA  ARTIFICIALE

La coscienza dell'uomo è inviolabile?

 

 

Alcuni studiosi dell’intelligenza artificiale ( I. A.) , sostengono che il pensiero umano è costituito da una serie di simboli cognitivi e dalla capacità di trasformarli e manipolarli – ed è proprio quello che fanno i calcolatori, elaborare simboli.

 

La differenza tra pensiero umano e quello artificiale e’ la consapevolezza. La potenza di calcolo di un computer è superiore a quella umana per velocità, ma non per comprensione autonoma. L’uomo capisce quello che sta facendo, ne conosce il significato e lo scopo. Per questo i processi umani non potranno mai essere riprodotti da una macchia per quanto potente o complessa possa essere. Roger Penrose uno degli autori più prestigiosi del momento, professore di matematica all’università di Oxford e che ha collaborato con Stephen Hawking alla elaborazione di un importante teorema sui buchi neri è pronto a dimostrare, con due bellissimi libri, ( Ombre della mente  e  La mente nuova dell’Imperatore ) che il pensiero umano –  coscienza – autocoscienza, non possono essere paragonati a un computer.

 

Penrose si basa sul teorema di Godel o dell’incompletezza. In altri termini, Godel dimostrò l’impossibilità di costruire un sistema logico matematico in grado di offrire una certezza globale, in esso vi sarà sempre qualcosa di non deducibile,di cui sarà impossibile trovare una dimostrazione.

 

Il TEOREMA di GODEL dimostra che nei sistemi matematici, vi sono enunciati veri che non sono dimostrabili come teoremi del sistema. Una versione particolare del Teorema di Godel, l’insolubilità del problema dell’arresto, può essere usata per dimostrare che il nostro comportamento cosciente non può nemmeno essere simulato con il computer. Il problema dell’arresto, come vedremo, è un problema matematico puramente astratto che riguarda la possibilità di ottenere una serie di procedimenti matematici capaci di determinare se un’operazione computazionale si fermerà.

( Ad esempio, se programmiamo il nostro computer per iniziare con la sequenza 1, 2, 3, ………….

E per trovare un numero maggiore di 8 , il computer si fermerà a 9 ; ma, se gli chiediamo di trovare un numero dispari che sia la somma di due numeri pari, non si fermerà mai perché tale numero non esiste. E possibile dimostrare che vi sono procedimenti computazionali che non si arrestano, che non possono essere dimostrati tali con metodi computazionali, ma che possiamo tuttavia cogliere come inarrestabili.

I neuroni sono computabili, ovvero le loro diverse caratteristiche possono essere simulate con il computer. Quindi essi non possono spiegare la coscienza poiché la coscienza presenta caratteristiche non computabili.

 

Per spiegare la coscienza abbiamo bisogno di qualcosa di autenticamente non computabile.

Penrose qui tenta di spiegare in maniera rivoluzionaria una sua teoria nel campo della fisica quantistica, e quindi conferma che ci vorrebbe una rivoluzione nel campo della fisica, questo dovrà appartenere ad un livello subneurale, probabilmente al livello dei microtubuli dei neuroni.

 

Sappiamo per definizione matematica e anche attraverso un processo intuitivo e deduttivo, che si può dare la definizione di Infinito, ma cos’è l’infinito? Possiamo solo concepirlo per logica, ma non arrivare alla sua completezza altrimenti non sarebbe più infinito. Il teorema di Godel consiste nel fare deduzioni logiche a partire da assunzioni date, non può dare in generale un sistema di cui siano dimostrabili sia la completezza sia la contraddittorietà. Ci sarà sempre una verità che sta più in là e non può essere raggiunta partendo da una collezione finita di assiomi. Quindi la logica dell’uomo riesce a dare una risposta all’incompletezza, anche se non dimostrata, una macchina ( computer ) no, perché è dotata di dispositivi privi di consapevolezza.

 

 

 

RETI  NEURALI

 

Un computer compie circa 10 milioni di calcoli al secondo, ma i calcoli vengono fatti in modo seriale cioè uno dopo l’altro, il cervello invece compie delle operazioni più lente ma basta pensare ai circa  1 milione di assoni che partono dalla retina e arrivano alla corteccia visiva e trasmettono i dati tutti in una volta ( dati paralleli ). Quindi se un computer sbaglia un solo dato di un programma può causare conflitti disastrosi, mentre il cervello su un milione di dati ( assoni in parallelo ) se ne perde qualcuno il fenomeno è quasi irrilevante.

 

Quando un computer riceve un dato input ci sarà un solo output, invece nel cervello quindi nei neuroni non è cosi, è più variabile, le cellule nervose sono infatti soggette a segnali che possono modulare il loro comportamento e alcune proprietà si modificano durante l’attività computazionale, che io chiamerei pensiero, e non ha niente a che fare con la computazione di un computer.

 

Un tipico neurone può ricevere da qualche centinaia a molte decine di migliaia di segnali in entrata, e il suo assone proietta in modo altrettanto molteplice. Un transistore o una porta logica, unità fondamentale di un computer, può ricevere solo pochi input ed emettere di conseguenza solo pochi output.

Ogni area del cervello ( MODULI ) è specializzata per quella determinata funzione, ma tutte le aree interagiscono tra loro in maniera olistica ( per approfondimenti sul funzionamento del cervello vedere bibliografia ).

Infine mentre un computer è stato progettato da ingegneri deliberatamente , il cervello si è evoluto per selezione naturale nell’arco di milioni di anni. Da qui lo stile progettuale dell’evoluzione è completamente diverso. Oggi tutti i tentativi che si fanno sull’I. A. quindi sulle reti neurali artificiali, sono costituiti da dispositivi elettronici, quindi con alto rischio di mal funzionamento, inoltre più i sistemi diventano complessi più aumenta la probabilità di malfunzionamento. Le problematiche possono essere tante, dall’alimentazione a falsi contatti o chip difettosi ecc.

oltre tutto questi componenti attivi e passivi non sono dotati di proprietà di auto immunizzazione  come invece questa caratteristica è presente nella materia vivente.

 

La differenza tra uomo e macchina , però non può essere limitata solo al puro e semplice calcolo, ci sono delle cose di straordinaria importanza che bisogna prendere in considerazione. Nell’uomo si verificano delle cose straordinarie: l’amore – l’intuizione – la creatività musicale – l’arte – l’allegria – la tristezza – l’umiltà – il dolore – l’odio – la gioia – la solidarietà – l’ansia – la carità – e tanti altri sentimenti che sono unici.  Non  può cadere tutto ciò nella sola differenza computazionale di un calcolatore anche se molto complesso, esso non fa altro che manipolare dei dati oltre tutto forniti da noi. Quindi credo che l’uomo sia unico nel suo genere, non può essere paragonato a nessuna macchina. L’unica cosa che possiamo capire con l’evoluzione della scienza e della tecnologia nel tempo sarà probabilmente il funzionamento più analitico del cervello al livello neuronico  ma non credo che si potrà dare una risposta razionale sulla coscienza o dare una risposta al perché della stessa vita. Il trascendente non si può sperimentare, la fede probabilmente è l’unica difesa che ci permette di valorizzare ancora l’uomo cosi com’è.