L’Italia è uno Stato laico, che
però ospita il Vaticano e questo ha sempre posto e pone di fatto
limiti alla laicità. L’articolo 7 della Costituzione recita: “Lo
Stato e la chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine,
indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti
Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti,
non richiedono procedimento di revisione costituzionale”.
L’articolo 8 recita: ”Tutte le confessioni religiose sono
egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose
diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i
propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento
giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per
legge sulla base di intese con le relative rappresentanze”.
L’articolo 33 recita fra l’altro: “…Enti e privati hanno il
diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri
per lo Stato…” norma ampiamente disattesa da comuni, province e
regioni.
In barba alla laicità dello Stato Italiano il Vaticano si intromette
quotidianamente su questioni e situazioni di grande importanza per
molti cittadini, facendo pesanti e ripetute pressioni sui politici
più legati alla chiesa per la loro fede religiosa e di fatto
limitando e ostacolando la libertà di azione del Governo.
Fra i problemi di maggiore importanza sono il riconoscimento delle
unioni di fatto, il testamento biologico e l’eutanasia, gli ostacoli
alla ricerca, come nel caso delle cellule staminali embrionali. Da
papa Benedetto XVI giungono solo risposte negative a quelle che sono
esigenze della società odierna: no ai PACS, no al testamento
biologico, no all’eutanasia, no alla ricerca sulle cellule staminali
embrionali, no alla pillola abortiva.
Sempre in conseguenza delle ingerenze della chiesa sono dovute le
difficoltà che si incontrano negli ospedali italiani di adottare
tecniche contro il dolore, lo scarso uso della morfina per pazienti
afflitti da dolori insopportabili, le tecniche di parto indolore,
come la epidurale, impiegata normalmente in quasi tutti i paesi
industrializzati - forse perché la Bibbia dice “partorirai con
dolore”, forse perché dolore e malattie ci sono mandate da dio? In
questi ultimi tempi Benedetto XVI ha dato un pessimo esempio di
mancanza di carità cristiana rifiutando un funerale religioso a
Piergiorgio Welby, colpevole di rifiutare come dono di dio una vita
non più vita: e penso ai tanti come lui, tenuti in vita
artificialmente contro la loro volontà e a quelli ridotti a puri
vegetali da anni o addirittura decenni.
Un problema che riguarda ormai qualche milione di cittadini è quello
delle unioni di fatto, sia eterosessuali che omosessuali. Non passa
giorno che il papa non scagli anatemi contro queste unioni che,
secondo lui, porterebbero alla distruzione della famiglia. Forse che
due persone che si vogliono bene, che si amano e si rispettano, che
vogliono affrontare insieme le gioie e le difficoltà della vita, che
siano un uomo e una donna, o due uomini o due donne non formano a
tutti gli effetti una famiglia? Perché non devono avere gli stessi
diritti e anche gli stessi doveri reciproci delle coppie benedette
dallo Stato o dalla chiesa? Mi sembra che persone che vivono insieme
liberamente, per il solo vincolo dell’affetto, costituiscano spesso
un’unione molto più solida di tante famiglie “regolari” che stanno
insieme per convenienza.
Perché la chiesa, e non solo la chiesa cattolica, colpevolizza gli
omosessuali? Non sa la chiesa che il nascere omosessuali o
eterosessuali dipende dal proprio DNA, non è una scelta, è come
nascere mancini, anch’essi una volta colpevolizzati e obbligati a
scuola a scrivere con la destra, che era la mano “buona” mentre la
sinistra era quella “cattiva”?
Un’altra grave intrusione sulla libertà personale dei cittadini,
credenti e non credenti, riguarda il testamento biologico e
l’eutanasia. Poiché per la chiesa la vita è un dono di dio, che uno
sia credente o non credente, deve per forza accettare questo dono.
Un vero credente, che ritiene la vita, qualunque essa sia, un dono
di dio, accetterà liberamente le sofferenze, ma con quale diritto si
pretende di imporle anche a un non credente, a un ateo che non crede
nell’esistenza di dio, o comunque a chi non ritiene la vita un dono
di dio e ritiene di dover rispondere non a dio, ma soltanto alle
persone che ama e che lo amano?
La chiesa sembra ritenere che solo chi crede ha un’etica, che non
possa esistere un’Etica Laica o ancora meno un’Etica
Atea... L’etica religiosa, cioè l’imposizione di credere e
accettare norme dettate dalla chiesa non può essere estesa a tutti i
cittadini, in uno Stato che si dice laico e non fondamentalista
cattolico. È questa etica fondamentalista che ha portato a quel
mostro che è la legge sulla fecondazione assistita. Una legge che mi
auguro venga rimessa in discussione al più presto perché è una legge
lesiva della libertà degli individui, è una legge classista, è una
legge che mette in pericolo la salute della donna, è una legge che
ostacola la ricerca. Infatti con questa legge è lo Stato che si
sostituisce al medico, entrando nel merito delle procedure
terapeutiche, come per esempio l’obbligo di non creare più di tre
embrioni, di proibire l’esame preventivo dell’embrione da
impiantare, l’obbligo di impiantare comunque gli embrioni anche
contro la volontà della donna, un punto chiaramente
anticostituzionale, perché non si può imporre un trattamento
sanitario a una persona contro la sua volontà; inoltre è una legge
che discrimina fra ricchi e poveri: chi può andrà all’estero a fare
quello che in Italia non può fare e chi non può dovrà soggiacere a
questa legge assurda.
L’etica laica e in particolare l’etica degli atei, che
non credono in nessuna entità superiore non meglio definita, ma solo
nel dato di fatto dell’esistenza della materia che origina le
strutture presenti nell’Universo, da cui si originano anche gli
esseri viventi dai più semplici ai più complessi, si basa sul
rispetto del prossimo, uomo o animale che sia e può essere riassunta
dai comandamenti di Cristo, che certo non era figlio di dio, ma una
delle più grandi figure dell’umanità, che ha preceduto i suoi tempi
di molti secoli: “Ama il prossimo tuo come te stesso" e
“Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.
Per attenersi a questi comandamenti non c’è bisogno di credere in
dio, non lo si fa per la speranza in un al-di-là in cui non si
crede, ma solo per un sentimento di fratellanza universale che
deriva dalla nostra comune origine da quella materia che costituisce
l’Universo.
Gli attacchi alla Scienza da parte della chiesa hanno una lunga
tradizione. Nel 1600 fu mandato al rogo Giordano Bruno, colpevole di
ritenere che fossero la Terra e gli altri pianeti a ruotare attorno
al Sole e non più la Terra centro dell’universo, creata da dio per
gli uomini, e che le stelle fossero altrettanti Soli, come il Sole
circondati da pianeti - cosa oggi verificata dalle osservazioni
astronomiche. Nel 1610 Galileo scopre i quattro maggiori satelliti
di Giove e lo considera un sistema solare in miniatura, una prova
indiretta del sistema copernicano. Per queste idee eretiche Galileo
è costretto ad abiurare (vedi nota 2) ed esiliato nella Villa Il
Gioiello dove morì in solitudine nel 1642. Ci sono voluti quasi
quattro secoli perché la chiesa lo riabilitasse. Addirittura
un’abissale ignoranza scientifica porta lo scrittore Messori a
riabilitare una superstizione come l’astrologia perché avrebbe
previsto con un fenomeno astronomico la venuta di Cristo. Oggi che
certe realtà astronomiche sono inoppugnabili, la chiesa attacca le
scienze legate all’origine della vita, come la teoria darwiniana
dell’evoluzione, e poiché è difficile ignorare le numerose evidenze
scientifiche di questa teoria, si introduce “il disegno
intelligente” che la guiderebbe. O, ancora più gravi perché
danneggiano milioni di persone, sono gli attacchi alle moderne
tecnologie biomediche, che non solo ostacolano la riproduzione
assistita, ma anche vietano la ricerca sulle cellule staminali
embrionali che potrebbero in futuro guarire malattie ancora oggi
inguaribili.
Mi auguro una maggior fermezza contro queste continue ingerenze, che
si eliminino le feroci assurdità della legge sulla fecondazione
assistita e che si mantenga la promessa di fare al più presto la
legge per togliere le discriminazioni a cui sono soggette le unioni
di fatto, che si eliminino i tanti privilegi anticostituzionali di
cui godono scuole e ostelli religiosi.
Margherita Hack
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NOTA 1: “Giovedì mattina in Campo di Fiore fu abbruggiato vivo
quello scelerato frate domenichino da Nola, di che si scrisse con le
passate: heretico ostinatissimo, et havendo di suo capriccio formati
diversi dogmi contro nostra fede, et in particolare contro la
Santissima Vergine et Santi, volse ostinatamente morir in quelli lo
scelerato; et diceva che moriva martire et volentieri, et che se ne
sarebbe la sua anima ascesa con quel fumo in paradiso. Ma hora egli
se ne avede se diceva la verità”.
Così, in un “Avviso” da Roma del 17 febbraio 1600, era data notizia
dell’assassinio sul rogo di Giordano Bruno da parte
dell’inquisizione cattolica. Il principale responsabile, il SANTO
Roberto Bellarmino, è ancora oggi agli “onori degli altari” della
chiesa cattolica insieme a moltissimi altri assassini accertati…
NOTA 2: Roma, 22 giugno 1633, l’umiliante abiura di Galileo
Galilei: “Con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e
detesto li suddetti errori et heresie, e generalmente ogni et
qualunque altro errore, heresia e setta contraria alla Santa Chiesa;
e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o
in scritto, cose tali per le quali si possa haver di me simil
sospitione; ma se conoscerò alcun heretico o che sia sospetto d’heresia,
lo denontiarò a questo Sant’Offizio ovvero all’Inquisitore o
Ordinario del luogo dove mi trovarò. Giuro anco e prometto
d’adempire et osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono
state o mi saranno da questo Sant’Offizio imposte; e contravvenendo
ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, che dio non voglia,
mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da’ sacri canoni
et altre costitutioni generali e particolari contro simili
delinquenti imposte e promulgate. Così dio m’aiuti e questi suoi
santi vangeli, che tocco con le proprie mani.”
Galileo Galilei, vecchio e quasi cieco, fu condannato dal Sant’Ufficio
“solo” all’ergastolo in isolamento agli arresti domiciliari in
Arcetri (Firenze). Ci son voluti quasi quattrocento anni e un papa
polacco per cominciare a sentire le parole “scusa e perdono” per
questa e altre infinite miserabili infamie ed atrocità commesse
dalla chiesa cristiana romana cattolica e apostolica.
"Compito della Scienza non è aprire una porta all'infinito
sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza."
Il Galileo Galilei di Bertolt Brecht |