Lettera ad una amica

 DIO E L’UOMO

 

“Non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c'è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni.”                                                                                                                                                             Hans Kung

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Devo necessariamente fare un puzzle, devo cercare di ricomporre alcuni elementi di notevole importanza, gli argomenti sul tema di Dio sono tanti e poi tanti che in questi anni ho cercato di circoscrivere le cose più importanti per evidenziare alcune delle vicende che bisogna far conoscere e far capire in forma elementare e basilare. Ovviamente mi riferisco alle centinaia di religioni nel mondo, agli errori che la chiesa cattolica ha commesso nel tempo, ai complessi meccanismi etici delle varie religioni, alle guerre spietate che le religioni del mondo producono con i loro fondamentalismi e i loro integralismi, al Vangelo che è stato letteralmente travisato dall’uomo, alla drammatica differenza che c’è tra Bibbia e Vangelo, alle differenze profonde che ci sono nelle tre religioni monoteiste: Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo, alla guerra ideologica che da sempre esiste tra scienze e fede, ed infine, al problema centrale: perché è necessario credere in Dio?

Ho cercato di prendere dei riferimenti che ho già trattato nei vari capitoli della ricerca per poter rendere, almeno spero, il discorso più omogeneo, più specifico,quindi circoscrivere il tema in maniera più fluida.

Se noi partiamo dal presupposto che tutti gli uomini hanno pari dignità, devono avere gli stessi diritti in tutte le nazioni del mondo, quindi tutti gli uomini, che siano asiatici, americani, africani, europei, neri, bianchi, cristiani, musulmani, induisti, buddisti, ebrei,ecc. devono essere considerati cittadini del mondo; ci accostiamo alla famosa “ Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo “ formulata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, che attraverso 30 articoli sintetizzava in maniera inequivocabile le regole di base per una convivenza civile uguale per tutti. Ma questa dichiarazione dei diritti dell’uomo è veramente applicata? L’uomo di colore è oggi rispettato? C’è rispetto tra religioni diverse? C’è rispetto per i popoli che muoiono di fame? C’è oggi parità di diritti tra i popoli? Perché ci sono persone ricchissime e persone che invece muoiono di fame? Perché ancora oggi ci sono guerre spietate dovute a forti interessi economici e politici? Perché ci sono tante ideologie e forti discriminazioni razziali? Perché ci sono tantissime religioni e non un solo Dio? Non siamo tutti uguali?  

Le letture mi hanno condotto ad entrare in un mondo nuovo, senza pregiudizi, senza falsità, poiché esse sono basate su realtà oggettive e l’uomo razionale riesce a distinguere il vero dal falso. Con questo non nego assolutamente la possibilità dell’esistenza di un’Entità Suprema, tutt’altro, la mia convinzione è che "se esiste un Dio deve essere uguale per tutti", è semplicemente assurdo pensare che l’uomo sia figlio di tanti Dei, non ha nessun senso che il cristiano abbia un suo Dio, il buddista ne abbia un altro, e così via. L’essenza della ricerca di un’Entità tra gli uomini è vecchia come il mondo, ma la ricerca di questa Entità va al di là dei vari dogmi, perché altrimenti precluderebbe una evoluzione culturale senza la quale il mondo non potrebbe andare avanti, non potrebbe progredire, perché ostacolato da un’etica ormai modellata e plasmata dall’uomo, nel tempo, nelle varie Ere, quindi vecchia, non più capace di risolvere le varie problematiche che si sono venute a creare oggi. Non nego neanche una concezione della vita e dei suoi mille misteri ad una filosofia dell’irrazionale, perché questa filosofia può in qualche modo dare delle importanti risposte che la concezione razionale o scientifica non può dare. In definitiva penso che le due cose siano separate e distinte. L’immanente può essere spiegato dalle scoperte scientifiche, dalle nostre esperienze quotidiane. Il trascendente va oltre la nostra conoscenza, la nostra logica terrena, entriamo nel mondo dello straordinario dove solo con la vera fede possiamo avvicinarci al profondo significato di Verità Divina. Voglio a questo punto inserire delle affermazioni, che un noto scienziato italiano: " Antonino Zichichi "  nel suo bellissimo libro: “ io credo in colui che ha fatto il mondo “ fa, in relazione al rapporto  tra scienza e fede,  che ho tratto dalla sintesi del libro inserito nella bibliografia.

In questo libro di notevole spessore culturale e scientifico l’autore cerca di sviluppare il problema tra scienze e fede: è opinione comune che le leggi dell’universo scoperte dalla scienza siano in conflitto con quelle imperscrutabili di Dio.

La contrapposizione tra fede e scienza rappresenta uno dei dilemmi più laceranti del nostro tempo.

Antonino Zichichi smentisce tale contrapposizione e la ribalta: “ Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l’esistenza di Dio”.  

Ripercorrendo le grandi scoperte della scienza galileana moderna, illustrandone con estrema chiarezza l’impulso innovatore, Zichichi dimostra come fede e scienza non siano in alcun modo in contrasto l’una con l’altra, e come possano essere doni distinti di Dio, espressioni delle due componenti di cui tutti siamo fatti: il trascendente e l’immanente.

Le conquiste della scienza non oscurano le leggi divine, ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l’ammirazione per il meraviglioso spettacolo del cosmo, che va dal cuore del protone ai confini dell’universo.  

Si fa credere a tutti che Scienza e Fede siano nemiche. Che scienza e tecnica siano la stessa cosa. Che lo scientismo sia nato nel cuore della scienza. Che la logica matematica abbia scoperto tutto e se la matematica non scopre il Teorema di Dio è perché Dio non esiste. Che sull’evoluzione biologica della specie umana non ci siano problemi di alcun tipo, ma certezze scientifiche. Che siamo figli del caos, essendo questa l’ultima frontiera della scienza.

La verità secondo Zichichi è ben diversa.

Scienza e Fede sono in comunione, non in antitesi. Uso della Scienza ( è questo il significato di tecnica) non è più Scienza. Né la Matematica né la Scienza possono scoprire Dio per il semplice fatto che entrambe queste conquiste dell’intelletto umano operano nell’Immanente e non potrebbero mai scalfire il Trascendente. Né la Matematica né la Scienza hanno capito tutto. Non è vero che l’evoluzione biologica della specie umana sia basata su certezze scientifiche. Essa non è ancora nemmeno entrata nell’edificio  della scienza rigorosa dei fenomeni riproducibili. Non è vero che esiste il Caos, essendo il Caos deterministico la negazione del Caos.

Ragione e Fede sono in comunione non in antitesi.

Ragione e Fede non sono in antitesi, esse sono entrambe doni di Dio. Colui che ha fatto il  mondo ci ha dato un privilegio unico: quello della Ragione. Usando la Ragione nella sfera immanentistica, l’uomo scopre la Logica Matematica e la Scienza. Usandola nella sfera della nostra esistenza trascendentale, l’uomo scopre la Teologia.

Non c’è contrasto tra Fede e Ragione, ce lo dice – ed è incredibile – l’Immanente. La Logica Matematica non ha mai scoperto un teorema che negasse l’esistenza di Dio. E non c’è una sola scoperta scientifica che possa portare alla negazione di Dio. Se la ragione nell’Immanente avesse portato alla negazione di Dio, allora i suoi risultati sarebbero in antitesi con la Ragione nel Trascendente. Infatti la Ragione nel Trascendente porta alla Teologia che scopre la Fede. Fede e Ragione sono in alleanza e portano a Dio.

Nel capitolo: " Il riduzionismo scientifico " della mia ricerca, cerco di affermare con forza che i sentimenti umani non sono alla stregua di facili riduzionismi scientifici o biologici, perché né la scienza né la filosofia in diecimila anni di civiltà e di cultura hanno saputo dare una risposta a questo interrogativo. Ciò potrebbe essere la base di partenza per accostarsi alla Fede di un’Entità trascendente come unico Creatore dell’ Universo.

Nel lungo percorso che mi sono prefissato di affrontare mi sono accorto strada facendo che il mondo non può andare avanti, perché ci sono delle regole etiche ancora pre-medievali che impediscono la normale evoluzione culturale, specialmente nel campo della bioetica, mi sono accorto che tutti i dogmi che la chiesa cattolica, ed altre religioni, applicano alla lettera portano facilmente ad integralismi e fondamentalismi religiosi. Un esempio emblematico è quello che propone la religione cattolica: " se tu non crederai al nostro Dio sarai condannato per  l’eternità ". Ora dico! Tra tutte le religioni che ci sono al mondo, qual è quella giusta? Quale Dio è quello giusto? E perché si deve credere in un Dio anziché ad un altro? Il discorso non sta in piedi, perché partendo da quello che si diceva prima, se tutti gli uomini hanno pari dignità avranno anche il sacrosanto bisogno di essere figli della stessa natura, quindi dello stesso Dio.  

Il libero arbitrio ha una grande rilevanza in teologia. Uno dei dogmi fondamentali della teologia cristiana sostiene che Dio è Onnisciente e Onnipotente, e che ogni azione umana è preordinata da Dio. La dottrina della predestinazione, il corrispettivo teologico del determinismo, sembra escludere l’esistenza del libero arbitrio. Poiché moralità e astensione dal peccato sono elementi fondamentali dell’insegnamento cristiano, com’è possibile che gli individui siano moralmente responsabili se si accetta la predestinazione?

Che senso ha la vita se tutto è predeterminato ?

Dovremmo immaginare un Dio che fa da burattinaio, che muove i fili della nostra esistenza, portandoci dove egli vuole, farci fare quello che vuole, ma è troppo banale pensare che un disegno della natura cosi grande si riduca alla semplice determinazione delle nostre azioni.  

Il pensiero di Voltaire:

Voltaire vede un Dio disinteressato ai destini del mondo, Dio si limita solamente a garantire il funzionamento del mondo fisico, la morale non è quindi derivazione divina ma ambito esclusivamente umano.

 

Io credo che la Religione dovrebbe condurre l'uomo a Dio passando dalla conoscenza di se stessi.

Io credo che la Religione dovrebbe condurre l'uomo alla Conoscenza della propria Essenza Divina, fino a scoprire che la fragranza del proprio Essere è la Verità stessa.
Io credo che la società potrà  veramente cambiare solo a seguito dell'
elevazione delle coscienze
individuali, l'uomo deve innanzitutto conoscere se stesso e liberarsi dai limiti imposti dal condizionamento culturale, da erronee ideologie, siano esse religiose o nazionalistiche, legate a illusori miti o false morali.

Per contro, la religione che tutti conosciamo (la quale forse altro non è che volgare politica), tende a distaccarci da Dio e dalla nostra vera essenza, probabilmente perché ha una dannata paura: perdere il suo redditizio ruolo di mediatrice.

Dio non è Cattolico, né Buddista, né Islamico, né Ebreo, né Induista o appartenente all’una o all’altra religione. La concezione di Dio rientra in un concetto universale, un concetto profondo che ci aiuta a dare un senso alla nostra esistenza. Perciò, partendo da questo presupposto, si può credere in Dio anche non seguendo nessuna delle religioni perché è un’esigenza interiore che prescinde dalla moltitudine di dogmi che sono solo opera del pensiero dell’uomo nel tempo. Si può avere una morale anche senza seguire gli insegnamenti delle varie religioni?

Ecco quanto afferma Richard Holloway,  Vescovo di Edimburgo, nel suo libro : “Una morale senza Dio”.

“Dio deve essere tenuto fuori dal dibattito morale, che in una società come la nostra non sia più possibile costruire un’etica basata sulla religione e sull’autorità. La morale dei nostri tempi deve fondarsi sul consenso e trovare buone ragioni umane per sostenere il sistema o la posizione che abbracciamo, senza fare ricorso ad argomenti  "divinamente" decisivi. Una buona morale, valida per tutti in una società pluralistica come quella in cui viviamo, deve fondarsi sull’osservazione delle conseguenze del comportamento degli uomini: un atto sbagliato è un atto che danneggia gli altri o viola i loro diritti o è fonte di ingiustizia”.

 

Riflessioni sulle religioni monoteiste.

 

Non sopporto che l’Inquisizione Spagnola abbia prodotto delle atrocità che è necessario mettere in evidenza per capire la corruzione e gli interessi politici tra Stato e Chiesa.

 

Non sopporto che la "Santa Inquisizione" emanata dalla chiesa cattolica abbia potuto produrre massacri e torture di ogni genere, solo perché la gente incominciava a prendere coscienza di una nuova cultura, bruciando sul rogo uomini e soprattutto donne che venivano considerate streghe, oppure condannare per eresia personaggi come Galileo Galilei perché attraverso la scienza aveva sconvolto il pensiero antropocentrico del tempo con le sue straordinarie scoperte scientifiche.

 

Non sopporto che l’uomo abbia potuto travisare la vera essenza del Vangelo solo per interessi puramente politici tra lo Stato e la Chiesa e questo è un fenomeno che si è protratto nel tempo per millenni sotto il dominio di Papi corrotti e assetati di potere.

 

Non sopporto che il Concilio di Nicea abbia preso in considerazione solo quattro dei sessanta Vangeli cosiddetti “Apocrifi” solo per nascondere la vera storia di Gesù.

 

Non sopporto che un Papa come PIO XII durante il periodo nazista abbia appoggiato la politica di Hitler  solo per avere dei consensi politici e per nascondersi dalla minaccia di un fenomeno che ha segnato la storia dell’uomo con genocidi, massacri e atrocità di ogni genere. Dov’era la vera cristianità dei gerarchi della chiesa in quel periodo in cui era necessario combattere ideologicamente anziché essere consenzienti?

 

Non sopporto che un Papa come Giovanni Paolo II non abbia saputo capire il fenomeno della sovrappopolazione, vietando persino l’uso di profilattici.

 

Non sopporto che Giovanni Paolo II in tanti anni di pontificato abbia beatificato decine e decine di persone, quando la vera essenza della fede deve essere rivolta solo e unicamente a Dio? Qual è il vero significato di avere tanti santi nella religione cattolica?

 

Non sopporto che lo stesso Papa nell’ultima sua Enciclica abbia vietato a una persona divorziata o separata a farsi la comunione domenicale, impedendo cosi l’esigenza degli uomini ad avvicinarsi a Dio, quindi alla Fede. Perché la religione cattolica ha il potere di travisare il vero significato del Vangelo? Perché la religione cattolica ha il potere di interdire la volontà di tanti uomini e donne divorziate o separate, senza andare a fondo nei problemi che hanno condotto queste persone a prendere queste delicate decisioni? La religione di oggi dà una valenza etica a questi fenomeni?

 

Come non sopporto che quest’ultimo Papa ha avuto il coraggio e la irresponsabilità di proporre arbitrariamente di non andare a votare per i referendum sulla procreazione assistita in uno Stato che invece dovrebbe essere considerato uno STATO LAICO???

 

Vedi Lara, sul Papa Giovanni Paolo II, che adesso non c’è più, si sono scritte fiumi di parole, alcuni lo vogliono fare santo subito. E’ vero! E’ stato un Papa straordinario rispetto ad altri Papi, per la sua cultura, la sua disponibilità al dialogo, la sua apertura ai giovani, ha aperto le porte alla scienza con dibattiti e verifiche su quella che è la situazione sociale di adesso, ma non è assolutamente sceso a compromessi rilevanti, e questo è molto grave, perché dietro tutto questo si nascondeva un Papa fortemente conservatore, seguace di dogmi costruiti sapientemente dall’uomo nel tempo per ostacolare alcuni dei problemi urgenti che si sono venuti a creare nell’età postmoderna. Di esempi ce ne sono a diecine. Forse il più importante è quello della donna, nel contesto della religione cattolica, ma d’altro canto anche in altre religioni. La donna per le varie religioni è sempre stata considerata una “sotto specie del genere umano”, un essere che non può far parte della gerarchia ecclesiastica. Perché le donne non possono diventare preti? Perché le donne nel tempo hanno avuto sempre dei ruoli secondari rispetto all’uomo? Perché gli omosessuali sono ancora adesso perseguitati dalla Chiesa? Non sono anche loro persone con pari dignità? Non hanno bisogno anche loro di partecipare al mondo delle religioni? No!! Per la chiesa cattolica ed anche per altre religioni queste persone sono considerate anormali, non facenti parte del genere umano, rifiutati da tutti. Ma di chi è la colpa che sono cosi come sono? Non hanno anche loro bisogno di affetto come tutti gli altri? Vedi Lara, quando mi son messo a scrivere la ricerca c’era un bisogno interiore di evidenziare proprio questi aspetti che apparentemente per la cultura di oggi non hanno rilevanza, ma che invece fanno parte di una cultura ancora basata su concetti oscurantisti. La gente in Papa Giovanni Paolo II,  vedeva solo alcune cose, che sono state straordinariamente importanti, ma non ha visto la realtà di una religione che non avrà sbocchi perché si rifugia in dogmi ormai superati dall’evoluzione del pensiero umano. Ci vogliono alla guida spirituale delle varie religioni persone che sanno capire i problemi di oggi specialmente nel campo della bioetica, ci vogliono persone coraggiose che sanno affrontare tutte quelle riforme etiche di cui  il mondo ha bisogno urgente, ci vogliono persone che non facciano differenze e discriminazioni tra uomo e donna, tra esseri cosiddetti normali e omosessuali. La cosa può sembrare banale, ma Gesù nel suo vangelo non ha mai parlato di discriminazioni, tutt’altro, secondo il Vangelo di Gesù tutti gli uomini sono uguali, tutti hanno pari dignità: bambini, vecchi, donne, uomini, persone di colore, credenti, non credenti, ma la realtà di oggi e ben diversa perché deriva da una cultura che è stata nel tempo cambiata dall’uomo, per soddisfare i propri interessi di potere. Un esempio di quello che oggi sono le religioni è evidenziato nelle guerre ideologiche o meglio guerre di potere, che trasformano la vera essenza delle religioni in gruppi di persone che a tutti i costi vogliono avere la supremazia ideologica, teocratica e non DEMOCRATICA.

 

Che senso ha combattere per una ideologia teologica quando invece le religioni dovrebbero essere di esempio alla gente come portatrici di pace e amore. Dov’è la pace in tutto questo? Dov’è l’amore?

 

Se noi facciamo un’attenta analisi nella storia del mondo ci accorgiamo che parte delle guerre sono state,  e lo sono ancora,  di natura teocratica, un esempio emblematico lo abbiamo dalla drammatica situazione che c’è nel Medio Oriente.

 

Se Dio ha voluto queste cose nei popoli che difendono le proprie religioni con la guerra io non lo accetterò mai, perché sarebbe un Dio egoista, un Dio che vuole a tutti i costi imporre il proprio dominio senza lasciare la possibilità del libero arbitrio, elemento necessario per capire con la propria consapevolezza le cattiverie di questo mondo. Ma purtroppo anche le religioni sono intrise di politica e politica significa potere, tutto questo mi fa capire che quello che succede nel mondo non è opera di Dio, ma dell’Uomo.

 

Tutto ciò per farti capire come le persone sono miopi ai veri problemi che affliggono la società. Non basta dire che un Papa è buono, bisogna capire a fondo tutti i vari meccanismi che ci sono dietro. Un altro esempio potrebbe essere la sfarzosità che regna nello Stato Vaticano, con ori, marmi e lussi di ogni genere, pensa che proprio Giovanni Paolo II,  aveva regalato a Madre Teresa di Calcutta una lussuosa macchina per la sua comunità, credo che il valore sia stato di circa duecento milioni di vecchie lire, bene! Madre Teresa di Calcutta ha venduto questa auto ed il ricavato l’ha devoluto alla sua comunità. Ecco!!! Questo è un grande esempio di altruismo, forse questo gesto potrebbe essere l’essenza di quello che tutte le religioni mondiali dovrebbero proporre come modello etico per tutti gli uomini.

 

Quindi non sopporto che ancora oggi le religioni abbiano il predominio assoluto su una cultura cosiddetta dominante, quando ci sono invece alcuni aspetti della società che andrebbero radicalmente cambiate.

 

Come non sopporto che ci sia una drammatica differenza tra Bibbia e Vangelo, quindi tra Antico e Nuovo testamento: il Dio dell'Antico Testamento è "capriccioso", "vendicativo", "inesorabile" e obblighi il credente a vivere sotto il "timore di Dio" . Al contrario, il Dio del Nuovo testamento è amore, è un padre affettuoso che invita il credente alla comunione. Perché questa drammatica differenza tra la Bibbia e il Vangelo?

 

La risposta a questa domanda la possiamo trovare nella storia, nei documenti, in una realtà diversa da quella che ci hanno propinato per centinaia di anni i libri di teologia di ogni religione monoteista, difatti la Bibbia ebraica è completamente diversa dalla Bibbia cristiana e tutto questo è ben spiegato in un bellissimo libro di Hans Kung : “EBRAISMO” dove ci fa capire che la verità di Dio è stata letteralmente travisata dall’uomo che ha saputo ridisegnare gli insegnamenti di Dio e di Gesù in funzione delle epoche in cui  viveva, per i propri interessi di potere.

 

L’elenco potrebbe ancora continuare, sono state tante e poi tante le ingiustizie e le corruzioni della religione cattolica che non basterebbe un libro, ma io voglio prendere in considerazione  non solo la religione cattolica, sarebbe troppo semplice affrontare il problema di Dio attraverso questa ed unica religione.

 

La domanda a cui faccio riferimento, come dicevo prima è: su quasi sette miliardi di persone sulla nostra terra, perché ci sono centinaia di religioni diverse? Non siamo tutti figli della stessa natura? Non abbiamo il diritto di essere tutti figli dello stesso Dio?

 

In questi anni su questa domanda mi sono soffermato molto perché con la lettura di vari libri ho cercato di capire il problema non solo dal punto di vista trascendentale, ma soprattutto etico. Ecco perché ho dedicato un intero capitolo all’etica e alla bioetica.

Tutto questo perché? Per poter capire le norme comportamentali dei vari popoli e la loro evoluzione culturale in maniera più razionale che irrazionale, mi sono accorto che se l’uomo di oggi non risolve i propri problemi in maniera razionale non ne verrà mai a capo.

Un esempio emblematico è quello che succede nel Medio Oriente, le religioni, i fondamentalismi e gli integralismi religiosi portano ad estremismi esasperati, quindi a guerre ingiuste, sanguinarie, le cosiddette  "Guerre Sante". Questa è l’unica ragione per cui credo in un processo razionale. Se vogliamo bonificare una cultura che è ormai lacerata da ideologie false, dovute appunto a questi fenomeni,  solo con un processo etico, con una rivoluzione culturale lenta e graduale si potrà uscire da questa complessa situazione politico-sociale-religiosa.

 

Ho avuto la fortuna qualche tempo fa di partecipare ad una conferenza di un noto teologo controcorrente, che all’Università di Genova, presso la facoltà di giurisprudenza ha presentato un progetto straordinario, il tema era: “ Religioni universali – pace mondiale – etica mondiale “.

Il teologo si chiama Hans Kung, insegna all’Università di Tubinga in Svizzera, dove dirige l’istituto per la ricerca ecumenica. Ha occupato un posto di primo piano nella stesura del Concilio Vaticano II, che tra il 1962 e il 1965, modernizzò radicalmente aree chiave dell’insegnamento e della pratica cattolici.

E’ forse il teologo più scomodo del nostro tempo, solamente perché ha il coraggio di raccontare attraverso i suoi numerosi libri la vera storia del cristianesimo con tutte le sue falsità, e questo gli è costata la censura vaticana.

 

Sta lottando incessantemente da anni, con la sua divulgazione spassionata, su temi importanti e scottanti, quali la riforma della chiesa, ed ultimamente sta lavorando ad un progetto che agli occhi di molte persone può sembrare utopia: “ un’Etica Mondiale “.

Nel settembre del 1993 si è riunita a Chicago una delegazione di tutte le religioni mondiali per sottoscrivere una dichiarazione per un’etica mondiale. A questo incontro hanno partecipato esponenti delle religioni: Bahai – Brama Kumaris – Buddhismo – Cristianesimo – Ebraismo – Giainismo – Induismo – Musulmani – Neo Pagani – Religioni Indigene – Sikh – Taoisti – Zoroastriani – Organizzazioni interreligiose, di cui faceva parte anche il professore Hans Kung.

 

Questo incontro non voleva essere un doppione della dichiarazione dei diritti dell’uomo, se le religioni si limitassero, in sostanza, a ripetere le enunciazioni della dichiarazione dei diritti dell’uomo delle nazioni unite, si potrebbe rinunciare ad un simile progetto, ma l’etica è più del diritto , in realtà una dichiarazione sull’etica mondiale dovrebbe dare un fondamento etico alla dichiarazione delle nazioni unite, che così spesso viene ignorata, lesa e violata.

 

Secondo Hans Kung è necessario la partecipazione di tutti gli stati e delle autorità delle organizzazioni internazionali per giungere ad un accordo giusto.

Nessuno oggi potrebbe ancora contestare seriamente il fatto che un’epoca del mondo, caratterizzata rispetto a ogni altra epoca precedente da una politica, da una tecnologia, da una economia e da una civiltà di dimensioni mondiali, abbia bisogno di un’etica mondiale, cioè di un consenso di fondo per quanto riguarda i valori morali di base.

Oggi non basta aiutare i popoli del terzo mondo solo inviando ingenti quantità di generi per il loro fabbisogno nutrizionale, c’è anche, e soprattutto, bisogno di un valido aiuto culturale, per far uscire loro da una cultura molto rallentata rispetto alla nostra, acculturare queste persone significa dare loro la possibilità di costruire le strutture portanti dell’economia, della politica, dare loro, quindi, la possibilità di auto gestirsi e non dipendere sempre dagli altri popoli, insegnare, infine, i valori etici di base che sono il cibo più importante di cui loro hanno bisogno.

 

Per un’etica mondiale non si intende un’ideologia mondiale, né una religione mondiale unitaria al di là di tutte le religioni esistenti e neppure un miscuglio di tutte le religioni.

L’umanità è stanca di ideologie unitarie, e le religioni del mondo sono in ogni caso così diverse di fede e dogmi nei loro simboli e riti che una unificazione sarebbe assurda.

 

Un’etica mondiale si propone di dare risalto a quello che già ora, nonostante tutte le divergenze, è comune alle religioni del mondo, e precisamente per quanto riguarda il comportamento umano, i valori e le convinzioni morali fondamentali.

In altre parole ad un minimo di ciò che già ora è comune alle religioni del mondo per quanto riguarda l’etica, tutto questo è rivolto a credenti e non credenti.

Un esempio emblematico di come alcune regole di base sono comuni a tutte le religioni ci viene dato dalla  "Regola Aurea":

 

Confucio: " Quello che tu stesso non desideri, non farlo neppure agli altri uomini " .

 

Rabbi Hillel: " ( 60 a.C. – 10 d.C. ) Non fare agli altri quello che non vuoi che essi facciano a te ". 

 

Gesù di Nazaret: "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro ". 

 

Islam: " Nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per il suo fratello                 

quello che desidera per te stesso ".

 

Giainismo: " L’uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza nei confronti di tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorreste essere trattato ".

 

Buddismo: " Uno stato che non è gradevole o piacevole per me, non deve esserlo neppure per lui; e uno stato che non è gradevole o piacevole per me, come posso io prenderlo per un altro? "

 

Induismo: " Non ci si dovrebbe comportare con gli altri in modo che sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l’essenza della morale ".

 

Questo ci conferma che in effetti esiste già nell’uomo una morale di base in tutte le religioni, tra credenti e non credenti. Questa morale di base può essere verificata ed evidenziata attraverso la vita quotidiana dei cittadini del mondo.

 

Quali potrebbero essere queste regole di base?

 

Indipendentemente dalle religioni del mondo, la nostra coscienza morale sa e deve differenziare il bene dal male, si prova repulsione a vedere uccidere dei bambini, a lasciar morire di fame molte persone che non hanno da mangiare, ad abbandonare i deboli, gli ammalati, gli handicappati.

Queste poche, ma importanti, regole di base ci possono aiutare a risolvere regole più complesse, certo! Come emerge nel fenomeno del " darwinismo sociale ", che ho cercato di sviluppare nella mia ricerca, non tutti rispondono a queste regole di base, altrimenti il problema sarebbe risolto, ci sono al mondo uomini che preferiscono il potere alla morale, ma il punto è proprio questo, la stragrande maggioranza delle persone del mondo risponde a una morale di base, i despoti sono una minoranza, solo che la loro ideologia politica ha il sopravvento, con la forza, sulla maggioranza delle persone, che un famoso autore, Umberto Eco, nel suo ultimo libro “A passo di gambero”, chiama: “La retorica della prevaricazione”.

 

Da questo emerge che si deve, quindi, combattere verso quelle persone che negano aprioristicamente queste regole di base, una lotta che deve essere rivolta contro il potere capitalistico e ideologico, che nell’età postmoderna è quello che legalmente sta producendo più danni che benefici; i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Solo attraverso una sensibilizzazione capillare sarà possibile un giorno uscire da questa situazione, ma io, cara Lara, sono stato sempre ottimista, credo profondamente nell’uguaglianza dei popoli e il motivo per cui ti descrivo il mio pensiero spero sia una valida prova. Credo profondamente nell’uomo, so anche che i tempi delle trasformazioni culturali sono molto lunghi, ma questo non significa che sia impossibile raggiungere dei risultati più accettabili di quelli di adesso, quindi lotterò su questi temi con forza, cercherò di documentarmi sempre di più per poter trasferire la mia esperienza e dare un piccolo ma importante contributo, divulgando un messaggio di pace e di speranza.
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Religioni importanti del mondo

Generalità

Religione                         Dell'America del Nord            Del Mondo

Cristiani                                 241.147.000                  1.869.751.000

-- Cattolici Romani                  97.892.000                   1.042.501.000

-- Protestante                          97.176.000                  382.374.000

-- Ortodossi                            6.062.000                     173.560.000

-- Anglican                              7.404.000                     75.847.000

-- Altri Cristiani                       32.614.000                   195.470.000

Musulmani                               3.332.000                     1.014.372.000

Nonreligious                            24.718.000                    912.874.000

Hindus                                    1.285.000                      751.360.000

Buddisti                                  565.000                        334.002.000

Atheists                                  1.336.000                      241.852.000

Religionists Piega Cinese          123.000                         140.956.000

Nuovi-Religionists                    1.439.000                      123.765.000

Tribali-Religionists                   41.000                           99.736.000

Sikhs                                      257.000                         19.853.000

Ebrei                                      6.850.000                      18.153.000

Shamanists                              1.000                             10.854.000

Confucians                               26.000                            6.230.000

Baha'is                                     370.000                          5.742.000

Jains                                       4.000                              3.927.000

Shintoists                                1.000                               3.336.000

L'Altra Di Religioni                    491.000                           19.183.000

Popolazione Totale                 281.986.000                    5.575.954.000

 

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 Le principali religioni del mondo 

 

religioni > a-z

 

 

Storia Geografia Aborigeni (AU) Adidam
Africa

Africa (chiesa)
Africa (Metodista Episcopale)
Africa (Tradizionale)

Afro-American Spiritist
Aglipayan
Agnostici

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Vedi, il motivo per cui ho inserito questo lungo elenco non è provocatorio, ma è una realtà vera, noi viviamo in un mondo dove ogni popolo ha il suo Dio, ogni popolo ha il suo credo, e bisogna rispettare questo stato di cose perché deriva da una storia millenaria costruita da ogni popolo e cambiarla non è cosi facile. E' importante capire che tutti gli uomini hanno un innato desiderio del trascendente, una ricerca che è iniziata dall'alba della civiltà. L'uomo ha sempre sentito il bisogno di chiedersi il perché della sua esistenza, e questa è forse la ragione unica e comune a tutti i popoli: credere in una Entità Divina. ma quello che oggi conta non è tanto la ricerca di questa Entità Divina, ma l'unione etica di base che dovrebbe essere comune a tutti i popoli, come dice il noto teologo Hans Kung: " Non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c'è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni ".

 

Solo se saranno soddisfatte queste premesse il mondo potrà cambiare, è poco importante che il Dio in cui si crede sia Induista, Buddista, Cristiano, o di altre religioni. La pace nel mondo si costruisce soprattutto con la nostra volontà razionale, indipendentemente dal Dio in cui si crede.

 

Un altro libro a cui ho fatto riferimento nelle mie ricerche è “ Dio esiste?” Sempre del professor Hans Kung. Sono dei libri molto impegnativi, diciamo che è il mio autore preferito, anche perché affronta il problema teologico in maniera esauriente.

Ho già letto una diecina di suoi libri tra cui " Cristianesimo " " Ebraismo " di circa mille pagine, è una trilogia, è uscito da poco il terzo libro: " Islam ", ti assicuro che è un uomo straordinario, ha una cultura aperta e profonda, affronta questi temi con passione e determinazione ed ha la capacità di saper trasferire un messaggio di pace e non di parte, quindi obbiettivo, criticando dove c’è da criticare, ma più che una critica è il resoconto di alcune realtà tangibili su alcune situazioni estremamente delicate sulle religioni monoteiste.

Dio esiste? E se esiste chi è? Molti sono i perplessi e i disorientati, gli indecisi e gli scettici. Dubitano della loro fede, ma anche del loro dubbio. E comunque rimane in tutti il desiderio della certezza. Perciò il dibattito è ancora oggi vivo, nell'ambito delle confessioni tradizionali e delle nuove ideologie, tra cattolici, protestanti, ortodossi, cristiani ed ebrei, credenti, atei o nichilisti.

 

Nell'affrontare il difficile, ma anche affascinante, problema di indicare un fondamento della fede, Hans Kung risale all'inizio dell'era moderna, ma più che delineare una storia della filosofia e delle idee, fa piuttosto rivivere i dubbi e gli interrogativi in materia di fede di uomini concreti.

 

La risposta di Hans Kung è: sì! Dio esiste. " E anche noi, uomini del XXI secolo, possiamo credere a Dio in modo razionale. Anzi, si può realizzare la vera libertà, uguaglianza e fratellanza, l'umanità, la giustizia sociale e il progresso scientifico, proprio se e perché crediamo in Dio ".

 

Per metà del libro, di quasi mille pagine, Hans Kung illustra in maniera molto chiara il pensiero filosofico e teologico, quindi le varie fasi, attraverso personaggi come: Renè Descartes, Blaise Pascal, Georg Friedrich, Hegel, Ludwig Feuerbach, Auguste Comte, Pierre Teilhard de Cardin, Alfred N. Whitehead, Kark Marx, Sigmund Freud, Friedrich Nietzsche, Schopenhauer, Karl Barth, Immanuel Kant.

 

Nella seconda metà del libro spiega le ragioni per cui è necessario credere in Dio.

Nessuno può dimostrare razionalmente la fede, come nessuno può spiegare le emozioni, i sentimenti, l'amore, la bontà, la carità, tutto questo è già motivo di fede, di fiducia verso il prossimo. E' così che Hans Kung inizia il processo o il tentativo di spiegare la fede.

 

La fede è qualcosa che è dentro ognuno di noi, e che si manifesta con la fiducia negli altri, che Hans Kung chiama: "fiducia di fondo".

Dopo un lungo e tortuoso viaggio tra i vari filosofi e teologi nel quale è emerso il fenomeno dell'ateismo e del nichilismo dove l'uomo non ha mai preso dei frutti positivi si arriva all'unica forma di capire il mondo e la natura dell'uomo attraverso la fiducia che è razionalmente impossibile spiegare: " La fede ".

 

Per credere in Dio bisogna avere questa fiducia, e la fiducia è nell'uomo, come l'amore per il prossimo, anche la fiducia dà quella sicurezza di capire e credere in un Dio come colui che ci ha dato la vita e attraverso la vita la consapevolezza di noi stessi e degli altri, quindi distinguere quello che è bene e quello che è male. Noi siamo liberi nel pensare, nell'agire, ed è proprio questo che ci da la possibilità di valutare e di arrivare inequivocabilmente al desiderio di un'Entità necessaria alla nostra esistenza.

 

La legge di Dio è stata cambiata dall’uomo.

Ebraismo

E’ una frase su cui è basato questo libro, riporterò alcuni dei cambiamenti che nell’ebraismo e non solo, l’uomo attraverso il tempo ha cambiato arbitrariamente.

Dalle tavole di Mosè (TORA’) i famosi dieci comandamenti che Dio ha dato a Mosè,gli ebrei hanno elaborato prima la MISHNA’, scritta in ebraico (2000 a.c.), comprende, senza distinzioni tra diritto sacro (religioso) e diritto civile (profano) . 63 trattati raggruppati in 6 sezioni principali (ordini) per lo più tematiche: “ festività “  “ origini “  “ donne “  “ danni “ “cose sacre “ (sacrifici, giuramenti, prescrizioni alimentari, purificazioni cultuali). Solo un trattato (padri) è di contenuto non legale, edificante.

 

Seconda fase TALMUD

Nei tre secoli seguenti – si tratta dell’enorme lavoro di molte generazioni – anche la MISHNA’ viene a sua volta commentata – e precisamente in due centri di studi: in Palestina, ma soprattutto in Babilonia.

Ciò avvenne mediante la GHEMARA’ (ebraico “complemento”) composta in numerosi dialetti aramaici. GHEMARA’ e MISHNA’ poi formano insieme il TALMUD ( studio, dottrina) .

Il TALMUD è dunque , al di là di tutti gli ampliamenti edificanti, semplicemente un gigantesco commento alla MISHNA’, nella misura in cui i trattati di questa sono ancora rilevanti dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme. Esso si è imposto universalmente nell’ebraismo .

 

Nel TALMUD si contano 613 precetti, di cui 365 divieti.

Dio ha dato solo i DIECI COMANDAMENTI , come può un popolo convivere nell’età postmoderna con 365 divieti?

Ma questo non succede solo nella religione ebraica , se si pensa al divieto cristiano cattolico sulla contraccezione appoggiato da Giovanni Paolo II vuol dire che anche questo Papa ha ignorato la gravità delle numerose nascite, soprattutto nel terzo mondo dove non esiste il controllo sulle nascite.

 

Da alcune indagini si evidenzia che al tempo di Cristo vivevano sul nostro pianeta circa 200 milioni di persone – al tempo della scoperta dell’America 500 milioni – verso la metà del secolo XVIII, 700 milioni – con la rivoluzione industriale 1830, circa 1 miliardo  - raddoppia nel 1925 ed un nuovo raddoppio nel 1975 con 4 miliardi – alla fine del 2000 circa 6,4 miliardi – si prevede che nel 2025 saremo 8,5 miliardi. Da tutto questo anche Giovanni Paolo II non ha imparato niente. Si è limitato a tacere su questo problema fondamentale dell’umanità. 

Una distinzione molto evidente tra la religione ebraica e quella cristiana è che gli ebrei non accettano Gesù Cristo come figlio di Dio, non ammettono la Trinità. Qui abbiamo a che fare con la questione  più difficile che divide i cristiani e gli ebrei, perché gravata da pregiudizi e fraintendimenti quasi insuperabili. E quanto sia difficile esprimersi qui senza che si generino equivoci è dimostrato ancora una volta chiaramente proprio dalla chiarificazione , fondamentalmente positiva, della conferenza episcopale tedesca sul rapporto " tra chiesa " ed ebraismo. Oggi anche autori ebraici scoprono l’appartenenza ad Israele di Gesù . e chi incontra Gesù Cristo , incontra l’ebraismo. Ma ancora è ben lungi per una unificazione ed un riconoscimento in Cristo come figlio di Dio sono ancora troppe le cause che tengono divise le due religioni .

Tolleranza tra i popoli. Nel trattato di Camp David  formulato dall’ONU per la pace in Medio Oriente, Israele chiede terra in cambio di pace. Non bisognerebbe cedere all’aggressività e all’ostinazione, ma si dovrebbe impiegare il denaro in ricostruzioni di case, industrie, strutture sociali, scuole pubbliche rinunciando ad  investire ingenti quantità di soldi in armamenti.

 

Si e vero! E’ molto facile teorizzare, tutto ciò può essere considerata una utopia , ma è l’unico modo per avvicinare tutti i popoli ad una vita più semplice e meno complessa di quella di oggi, attraverso la tolleranza e il perdono. Saper perdonare potrebbe essere la chiave per una pace duratura  per tutti i popoli.

Possiamo trarre insegnamento dagli episodi degli ultimi decenni – crollo del fascismo – crollo del muro di Berlino – crollo del comunismo – nascita di associazioni umanitarie –unificazione dell’Europa che scongiura guerre – costituzione dell’ONU – primi tentativi di coalizione mondiale.

Si và quindi verso una globalizzazione della cultura che non deve essere pura utopia, ma realtà concreta. Ed è quello che Hans kung con questi messaggi forti porge all’umanità come speranza per un mondo migliore.

Come vedi cara Lara, ho cercato di ritagliare alcuni piccoli frammenti di un lungo tema, su cui l’uomo nel tempo ha scritto fiumi di parole, senza mai arrivare a decifrare questi codici che rimangono ancora come mistero principale dell’uomo nell’età post moderna, ma giustamente tu mi dirai!!! Come si fa a decifrare l’irrazionale in quanto tale?

Vedi, ho cercato di raccogliere più elementi possibili per poter rispondere a qualche domanda che durante la nostra esistenza è inevitabile porci, ho cercato in qualche modo di spiegare quali sono i motivi per credere in un intervento di tipo razionale per combattere tutte queste guerre disumane che affliggono intere popolazioni e persone innocenti. Sono solo questi i miei veri motivi di pura razionalità, quella consapevolezza che abbiamo della realtà che ci consente di capire dove si celano i mali sociali, specialmente in alcuni paesi del Medio Oriente, in cui c'è bisogno urgente di uscire da una cultura basata sulla teocrazia, con questo non voglio dire di far abbandonare la loro religione, mi pare di aver già detto che è molto difficile abbandonare le proprie tradizioni, ma non è impossibile modificare il processo etico, un processo che avrebbe la facoltà di promuovere, anche se con tempi lunghissimi, una pace duratura, basata sulla tolleranza, sul rispetto e non "sullo scontro tra religioni".

Io credo profondamente in Dio, ma il mio Dio è diverso da quello che propongono le religioni, la ragione per cui credo è legata al mondo che mi circonda, ai miei sentimenti, al rispetto che nutro per le persone che mi stanno vicino ad un qualcosa che è dentro di me che non si può assolutamente spiegare con la nostra logica. Ciò si potrebbe chiamare “FEDE” e questo è il motivo per cui ho un forte desiderio di trasmetterlo ad altre persone. La Fede non si può spiegare scientificamente, ma basta pensare alla grandezza del nostro universo per capire quanto noi siamo piccoli, e tutto questo ci fa pensare che un progetto così grande non può essere dovuto al puro e semplice caso, c’è dietro questo straordinario scenario una grande verità che tutti chiamano Dio. Il Dio in cui credo non fa parte delle moltitudini di religioni che ci sono al mondo, ma il mio Dio è unico per tutti i popoli, è il Dio creatore dell’Universo e non il Dio inventato dall’uomo per soddisfare solo scopi utilitaristici. Il mio Dio è anche in noi stessi, nelle nostre azioni, nella nostra morale.

Vedi Lara, in tutto quello che hai letto emerge un componente che a mio avviso è molto importante: " L’etica e l’uomo " . non è Dio ad aver dato delle leggi errate, ma è stato l’uomo, nel tempo a travisarle, a cambiarle per forti interessi di potere, l’uomo è accecato da questa componente e non si rende conto che la vita è solo una piccola parte nella nostra esistenza, una sorta di transizione. Solo se l’uomo risolverà i suoi problemi etici darà più spazio al trascendente, darà più spazio all’altruismo, come darà più spazio ad una riflessione sul mondo che ci circonda, prendendo coscienza di una realtà che non è fatta solo di guerre, di ingiustizie, di soprusi. Solo così arriverà da solo, con le proprie capacità, a riconoscere che abbiamo bisogno di conoscere la Verità della nostra esistenza.

Sento che il tema di Dio, forse, è più grande delle mie possibilità di trasmettere quello che sento veramente, ma ho tentato almeno di far emergere le mie principali ragioni che non risiedono nel vero Dio come Creatore del mondo, ma in noi stessi, come persone consapevoli delle nostre azioni e razionalmente capaci di discriminare quello che è bene fare per poter uscire da situazioni complesse come quelle che si verificano nella società di oggi. Io sono laico, potrei definirmi anche anarchico, ma è una parola troppo grossa, in effetti vorrei crederci nelle istituzioni, ma ultimamente mi viene impedito da situazioni politiche e sociali molto complesse. Come laico ho sempre sentito il bisogno di risolvere tutti questi problemi con la razionalità, con la nostra consapevolezza, ecco perché do molta valenza alle realtà oggettive. Con questo non nego la possibilità, come ho detto da qualche parte, dell’esistenza di qualche Entità necessaria alla nostra esistenza. Il bisogno di credere è molto forte, ma nello stesso tempo è urgente risolvere i nostri problemi terreni con le nostre capacità e non con l’aiuto di Dio come vogliono far credere i credenti. Fino adesso non c’è stato nessun Dio che si è curato dei nostri problemi terreni, se non fosse per le nostre capacità razionali il mondo sarebbe in una situazione ancora peggiore di quella di adesso e questo ce lo dimostra inequivocabilmente la drammatica situazione dei paesi del Medio oriente, che ancora sperano nell’aiuto di Dio per risolvere i loro problemi con le guerre sante, ma se sono “Sante”, perché producono migliaia di morti di persone innocenti???

Ecco Lara, questo è il mio pensiero, che deriva da straordinarie letture fatte da quando ero ancora bambino. E’ solo una sintesi, ci sono tante altre cose importanti che potrei aggiungere, l’argomento è molto complesso, ma spero di averti comunicato l’essenza, senz’altro soggettiva, del rapporto tra uomo e Dio, un rapporto che non avrà mai fine perché non c’è nessun mezzo culturale per poterlo spiegare razionalmente, ma che rimane sempre aperto perché è l’unico modo per poter sperare che tutte le cose che ci circondano abbiano un significato per la nostra esistenza e non siano solo pura illusione, questo unico significato si potrebbe chiamare Fede.  

Con tanto affetto,

Piero