Frammenti di un libro

 

Premessa

Ci siamo mai chiesti cos’è l’onestà intellettuale? Ci siamo mai chiesti se il nostro comportamento risponde ad un’Etica volta a migliorare questo mondo in agonia? Ci siamo mai chiesti quanto sia importante sapere se le notizie che ci vengono propinate giorno dopo giorno dai Mass-Media sono giuste o sbagliate? Ci siamo mai chiesti e preoccupati di sapere tutto su alcuni fatti di politica e di economia che stanno distruggendo questo mondo con delle grandi bugie?

Ecco, queste e altre domande dovrebbero essere gli elementi necessari per cercare di capirci qualcosa di più in questo mondo pieno di bugiardi…. Vorrei proporre in questa rubrica parte della premessa tratta dal libro di Marco Travaglio “La scomparsa dei fatti”, dove l’autore, con prove alla mano, cerca di farci capire quanto sia importante avere una visione chiarissima dei fatti, per non entrare in un sistema di informazione corrotto e ormai demolito da interessi politico-economico-sociale-ideologico.

                                                                                                                            Piero Calzona

 

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"LA SCOMPARSA DEI FATTI"

di

Marco Travaglio

 

(Parte della premessa)

 

C’è chi nasconde i fatti perché non li conosce, è ignorante, impreparato, sciatto e non ha voglia di studiare, di informarsi, di aggiornarsi.

C’è chi nasconde i fatti perché trovare le notizie costa fatica e si rischia persino di sudare.

C’è chi nasconde i fatti perché non vuole rogne e tira a campare galleggiando, barcamenandosi, slalomando.

C’è chi nasconde i fatti perché ha paura delle querele, delle cause civili, delle richieste di risarcimento miliardarie, che mettono a rischio lo stipendio e attirano i fulmini dell’editore stufo di pagare gli avvocati per qualche rompicoglioni in redazione.

C’è chi nasconde i fatti perché si sente “embedded”, fa il tifo per un partito o una coalizione, non vuole disturbare il manovratore.

C’è chi nasconde i fatti perché se no lo attaccano e lui vuole vivere in pace.

C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti non lo invitano più in certi salotti, dove s’incontrano sempre leader di destra e leader di sinistra, controllori e controllati, guardie e ladri, puttane e cardinali, prìncipi e rivoluzionari, fascisti ed ex lottatori continui, dove tutti sono amici di tutti ed è meglio non sostenere nessuno.

C’è chi nasconde i fatti perché confonde l’equidistanza con l’equivicinanza.

C’è chi nasconde i fatti perché contraddicono la linea del giornale.

C’è chi nasconde i fatti perché l’editore preferisce così. 

C’è chi nasconde i fatti perché aspetta la promozione.

C’è chi nasconde i fatti perché fra poco ci sono le elezioni.

C’è chi nasconde i fatti perché quelli che li raccontano se la passano male. 

C’è chi nasconde i fatti perché certe cose non si possono dire.

C’è chi nasconde i fatti perché “hai visto che fine hanno fatto Biagi e Santoro”.

C’è chi nasconde i fatti perché è politicamente scorretto affondare le mani nella melma, si rischia di spettinarsi e di guastarsi l’abbronzatura, molto meglio attenersi al “politically correct”. 

C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti diventa inaffidabile e incontrollabile e non lo invitano più in televisione. 

C’è chi nasconde i fatti perché fa più fine così: si passa per anticonformisti, si viene citati, si crea il “dibattito”. 

C’è chi nasconde i fatti anche a se stesso, perché ha paura di dover cambiare opinione.

C’è chi nasconde i fatti per solidarietà con Giuliano Ferrara, che è molto intelligente e magari poi si sente solo.

C’è chi nasconde i fatti perché i servizi segreti lo pagano apposta.

C’è chi nasconde i fatti anche se non lo pagano, ma magari un giorno pagheranno anche lui.

C’è chi nasconde i fatti perché il coraggio uno non se lo può dare.

C’è chi nasconde i fatti perché nessuno gliel’ha ancora chiesto, ma magari, prima o poi, qualcuno glielo chiede. 

C’è chi nasconde i fatti perché così poi qualcuno lo ringrazia. 

C’è chi nasconde i fatti perché spesso sono tristi, spiacevoli, urticanti, e non bisogna spaventare troppo la gente che vuole ridere e divertirsi.

C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi tolgono la pubblicità al giornale.

C’è chi nasconde i fatti perché se no poi non lo candida più nessuno.

C’è chi nasconde i fatti perché così, poi magari, ci scappa una consulenza col governo o con la Rai o con la Regione o con il Comune o con la Provincia o con la Camera di commercio o con l’Unione industriali o col sindacato o con la banca dietro l’angolo. 

C’è chi nasconde i fatti perché deve tutto a quella persona e non vuole deluderla.

C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti è più difficile voltare gabbana quando gira il vento.

C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi la gente capisce tutto.

C’è chi nasconde i fatti perché è nato servo e, come diceva Victor Hugo, “c’è gente che pagherebbe per vendersi.

Tratto dal libro di Marco Travaglio: “La scomparsa dei fatti”