Gesù Cristo non è mai esistito, i fatti lo dimostrano

 

 
 

Gesù Cristo non è mai esistito, i fatti lo dimostrano

 



di John Kaminski

"Se si basa la propria vita appoggiandosi ad una menzogna disperata, e si cerca di mettere in pratica quella menzogna, ci si sta adoperando per la propria distruzione."
Ernest Becker - "Il Rifiuto della Morte"

E' come negare le merendine ad un bambino. Le merendine non gli fanno bene, ma gli ci vorranno molti anni e molta esperienza per comprendere che gli avete fatto un favore. Nel frattempo frignerà che siete cattivi e che avete commesso una bella ingiustizia. Ma quando si ritroverà adulto e in forma, proprio per quello che gli avete tolto di bocca, potrebbe sviluppare il giudizio e la saggezza sufficienti a dirvi grazie. E comunque vada, ci avrà guadagnato in salute.

Lo stesso succede con le credenze. Se credete nella magia, se credete che una qualche frase particolare vi proteggerà dai pericoli in ogni situazione, e che addirittura vi renderà immuni alla morte, allora è gioco-forza che non riusciate a percepire l'autentica realtà del mondo sotto i vostri occhi: che tutte le cose devono finire, anche se qualche nostro vago tratto potrà perpetuarsi nella nostra discendenza.

Se ci riflettete, è un sistema meraviglioso, ed è quello che regola tutte le cose viventi dell'universo conosciuto. E tutte le cose viventi ne sono più che soddisfatte - in effetti, fioriscono nella loro vitale letizia proprio a causa di esso - tutte tranne una. Noi.

Gli umani, di solito molto percettivi in ogni aspetto delle loro
complesse esistenze, si ritrovano privi di punti di riferimento quando si arriva ad un certo argomento - la morte. Si dice spesso che l'istinto sia più forte della ragione, e nel regno delle umane imprese nessuna spicca di più delle strategie buffamente creative che gli umani hanno sviluppato per fingere di non dover morire davvero.

La seconda più importante caratteristica degli umani, dopo l'istinto di sopravvivenza, è l'impulso alla prosperità e alla sicurezza, quindi non dovrebbe sorprenderci se, sin dall'inizio della nostra storia, persone intuitive e intraprendenti, avendo individuato il bisogno universale che abbiamo di
negare la nostra morte, ben presto svilupparono e diffusero prodotti che soddisfacessero la generale esigenza di mitigare quella paura. Tutte le culture note all'uomo hanno lasciato tracce significative di tale commercio spirituale.

La questione la conoscete. Possiamo vivere la vita accettando che dopo non c'è nulla? O dobbiamo
auto-ingannarci e inventarci, col potere della nostra infinita immaginazione, una via d'uscita attraverso il muro avvilente della nostra mortalità? Be', sapete la risposta: la specie umana ha chiaramente optato per la speranza indimostrabile. Ma qual è il prezzo di questo volontario auto-inganno?

Non sto cercando di sminuire i molti millenni di onesti tentativi, da parte di persone sincere, di elaborare insegnamenti necessari per una sana esistenza nella forma di norme pratiche di comportamento che contribuissero alla causa dell'armonia [sociale e spirituale] e fornissero percorsi utili alla serenità della mente. Ma data la natura del nostro disagio, del terrore della morte che tutti abbiamo e che bisogna reprimere per nostra tranquillità, è facile capire come coloro che controllano queste formule arcane di felicità possano essere tentati di sfruttarle per i loro fini egoistici. E' la tentazione del potere, e non c'è bisogno di spiegarvi cosa sia.

Per di più, dato che l'importanza di questo problema è la più rilevante nelle nostre esistenze, l'efficacia della soluzione è molto più importante della sua legittimazione materiale, e questo ci pone, come ci insegna la storia, in una situazione matura da sfruttare.

E infine, c'è la piccola questione della fattuale conoscenza dei segreti dell'universo. La affidiamo alla giurisdizione dei sacerdoti, e
li paghiamo perché ci rendano felici, perché s’inventino una storia che rimetta insieme tutti quei fili sospesi e oscuri cui preferiamo non pensare. Eppure, che succederebbe se queste credenze ci procurassero danni di cui non siamo consapevoli? Anche se ci rassicurano con ingenui racconti che spiegano il mondo magicamente, riusciamo veramente a comprendere cosa comportano le idee di comunione e resurrezione per il nostro modo di rapportarci col prossimo e col mondo? Se la logica viene fagocitata dalla credenza religiosa, qual è il pericolo?

Per prima cosa dobbiamo comprendere come pensano le persone.

Ci sono prove convincenti che in realtà le culture antiche praticassero religioni molto più pragmatiche di quanto faccia la società contemporanea. Si erano sviluppate attraverso l'osservazione del cielo. Per quel che riguarda il giorno, era ovvio che tutta la vita dipendesse dalle proprietà benefiche del Sole. E durante la notte, carica di angoscia, gli umani studiavano le stelle in cerca di indizi utili alla sopravvivenza, e proiettavano i loro pensieri su questi fenomeni naturali. Sono questi due i fondamenti di tutte le religioni esistenti, secondo Acharya S. (1)

Com’è che pensa la gente? Antropomorfizzando tutto. E' così che impariamo a comprendere le cose. Parliamo con le piante e gli animali di peluche. Diamo loro dei nomi. E' sempre stato così coi fenomeni che ci circondano. Da Amon Ra, che tanti secoli fa conduceva il suo vascello celeste attraverso il firmamento, all'Orsa Maggiore che guardiamo ogni notte.

Il Sole divenne Krishna. La luna Inanna. Il loro tramonto e il loro occultamento diede origine a nuovi dèi che rinascevano ogni giorno, o mese, o anno. Avevano molti nomi, a seconda del luogo. Osiride. Tammuz. Orfeo. Mithra. Milioni di nomi. Millenni che passano. E un giorno, trascorsi migliaia di anni di guerra e pace, percosse e carezze, di culture che sorgono e scompaiono, improvvisamente, in seguito ad un conclave romano di agitatori e tarantolati locali, il nome ufficialmente riconosciuto della divinità divenne Gesù.

Ed era ancora il Sole, e i suoi discepoli erano le stelle (in effetti i dodici segni dello Zodiaco).

O almeno è quello che afferma Acharya, e io le credo. Perché?
Perché è logico. Perché si tratta di vicende storiche concrete. Sebbene si tratti comunque di un mito, è empirico invece che affabulatorio, è una spiegazione causale, non il gioco di prestigio di un qualche uomo misterioso sbucato fuori un bel giorno proclamando di essere Dio, davanti a gente che trascrisse il tutto e lo stipò in un libro chiamato Bibbia.

Questa era la versione abbreviata. Quella integrale consiste
in duemila anni di sapere rimosso, occultato semplicemente perché non si accorda con la propaganda che le religioni organizzate producono per attirare i fedeli e renderli dipendenti dalla loro particolare interpretazione di eventi cosmici e fatti della vita. Ma quella spiegazione, maggiormente scientifica, è sempre stata presente, e le persone raziocinanti che non si fanno accecare dalla loro stessa paura, né intimorire dalle guide spirituali cui si sono sottomesse, ne sono state sempre a conoscenza.

E Acharya S. ha raccolto quella conoscenza e l'ha rilegata in modo limpido e logico in due volumi enciclopedici di straordinario spessore culturale. Sono intitolati "
The Christ Conspiracy: The Greatest Story Ever Sold" (1999) ["Il Complotto del Cristo: La Storia più Grande Mai Gabellata"] e "Suns of God: Krishna, Buddha and Christ Unveiled" (2004) ["I Soli di Dio: Krishna, Buddha e Cristo Svelati"] (2). Entrambi sono pubblicati dalla Adventure Unlimited Press: http://www.adventuresunlimitedpress.com/

Date un'occhiata al mondo di oggi. Guerre senza fine, l'odio che si diffonde come una peste, innumerevoli governi che ci mentono dicendoci che le cose stanno in un certo modo, mentre noi sospettiamo che non sia affatto vero. Dovremmo dare ascolto alla nostra stessa voce, piuttosto che alle compiaciute dichiarazioni di figure "autorevoli". Come possiamo riuscirci? Facciamo un'ipotesi azzardata.

Qui non si tratta di privarvi del vostro Dio. Solo un imbecille sosterrebbe che gli uomini hanno creato il sole, le orbite planetarie e i neonati che sbavano. Qui si tratta di analizzare la terminologia che usate per spiegare il vostro modo di vedere la vostra vita e l'universo. Ma soprattutto si tratta delle menzogne che ci sono state dette affinché accettassimo le nostre catene mentali, mentre coloro che ci controllano - i nostri predicatori, sacerdoti, rabbini, mullah, lama e altri "santi" uomini assortiti - rinfocolano la paura, istigano alla carneficina, e traggono lauti profitti dalle madornali menzogne che spacciano da santo vangelo.

Se sono stato brusco, è perché mi serve la vostra attenzione. Il futuro della società umana dipende dal fatto che capiate quello che leggete in questo momento, e questo è addirittura un eufemismo.

Per la nostra mente di occidentali cristianizzati la cosa più stupefacente che Acharya S. prova
oltre ogni dubbio nei suoi due studi ponderosi è che la riveritissima personalità di nome Gesù Cristo è in tutto e per tutto un personaggio di fantasia, e che il Cristianesimo non possiede fondamenti, se non quelli che ha rubato - prendendoli di sana pianta da miti e tradizioni pagane - a molte delle più antiche religioni del mondo.

Come lo prova?

• Parlandovi dei tanti "salvatori" esistiti
prima dell'invenzione di Gesù, molti dei quali erano nati agli ultimi di dicembre da madri vergini, ed erano di origine divina, molti dei quali operarono miracoli, furono chiamati "Salvatore" o "Redentore", e furono crocifissi; tutte le leggende che li riguardano contengono elementi che più tardi vennero plagiati da plutocrati romani senza scrupoli, quando si aggregarono per fabbricare il mito di Gesù, un mezzo per usurpare e fondere insieme le fedi preesistenti, e tenere così sotto controllo masse culturalmente disparate e potenzialmente sediziose.

• Analizzando le
testimonianze di autori conosciuti di quel tempo antico, con lo studio pluridecennale delle opere di storici scettici che hanno investigato su questa montatura per secoli, e constatando che praticamente nessuno di questi antichi storiografi menziona Cristo o i Cristiani, ad eccezione delle opere di un gruppetto particolare, e un'analisi più approfondita rivela che queste opere sono state manipolate, o create ex novo, a vantaggio dei politici scaltri che avevano creato lo strumento di controllo mentale più potente che la cultura umana abbia mai conosciuto.

• E
fornendo un profilo preciso e particolareggiato dell'effettiva evoluzione di questo mito religioso, spiegando chiaramente come tutti i messia siano semplici rappresentazioni antropomorfiche del Sole, e che tutti i personaggi mitologici di contorno, specialmente se descritti come gruppi di 12, sono solo figure proiettate sulle stelle.

E' questo, non la demitizzazione di Gesù, il torreggiante valore del libro, e fa di Acharya, secondo il mio onesto parere, il filosofo religioso più eminente del nostro tempo, semplicemente perché ella si sbarazza del ciarpame dei baciapile e si dedica direttamente ed empiricamente
ai fatti.

Di più, in quest'epoca di disinformazione deliberata e di
controllo mentale di massa, le opere di Acharya forniscono a chi cerca di inoltrarsi col pensiero nella natura della condizione umana un sunto sconvolgente delle malefatte e dei deliberati inganni clericali, perché è questo che la religione è in realtà: uno spettacolo di magia che sfrutta il bisogno che la gente ha di risposte a domande senza risposta.

La sua opera ci fornisce così
strumenti essenziali per aiutarci a capire come mai restiamo impotenti di fronte all'assalto di mass media grossolani che continuano a dirci cose che noi riconosciamo come false. La chiesa ha sin dall'inizio modellato questo stato di cose ricorrendo alle minacce e alla violenza, costringendoci a credere nel profondo del nostro cuore cose che non sono mai state vere. Ma è l'argomento Gesù ad avere la massima attenzione.

O, come la mette Acharya, "...
non esiste alcuna prova della storicità del fondatore del Cristianesimo, dato che i primi adepti cristiani erano o integralmente creduli o incredibilmente truffaldini, e che le incessanti accuse di frode costrinsero questi 'difensori della fede' a riconoscere che il Cristianesimo era una rimasticatura di religioni più antiche.

" Cominciamo con figure leggendarie molto più antiche i cui attributi ricordano in maniera inquietante la leggenda, molto più recente, nota come Gesù Cristo.

"La vicenda di Gesù incorporò elementi delle gesta di altre divinità esistenti in quest'ampia area del mondo antico, inclusi molti dei seguenti salvatori del mondo, molti dei quali, se non tutti,
plagiati nel mito cristiano," scrive Acharya.

La lista, che ho condensato data la sua notevole lunghezza, comprende:

• Adad e Marduk in Assiria.

• Adone, Asclepio, Apollo, Dioniso, Eracle e Zeus in Grecia.

• Alcide di Tebe, redentore divino nato da una vergine intorno al 1200 A.C.

• Attis in Frigia.

• Baal o Bel in Babilonia e Fenicia.

• Buddha e Krishna in India.

• Ermes in Egitto e Grecia.

• Hesus tra i druidi.

• Horus [o Horo], Osiride e Serapide in Egitto.

• Indra in Tibet e India.

• Yü in Cina

• Issa in Arabia, nato dalla Vergine Maria nel 400 A.C.

• Iuppiter/Giove a Roma.

• Mithra in Persia e India.

• Odino/Wodin/Woden/Wotan in Scandinavia.

• Prometeo nel Caucaso e in Grecia.

• Salivahana nell'India meridionale, "che era un bambino divino, nato da una vergine, e figlio di un falegname."

• Tammuz in Siria, il dio salvatore adorato a Gerusalemme.

• Thor tra i Galli.

• Zoroastro in Persia.

Attis di Frigia nacque il
25 dicembre dalla vergine Nana, e fu considerato il salvatore che viene ucciso per la salvezza dell'umanità. Il suo corpo, nella specie del pane, veniva consumato dai suoi adoratori. Venne crocifisso a un albero, discese nel mondo infero e resuscitava ogni anno il 25 marzo come "dio altissimo", molti secoli prima che il Cristianesimo venisse concepito.

Buddha nacque
il 25 dicembre dalla vergine Maya, e la sua nascita fu accompagnata da una stella, da sapienti e angeli. Fu battezzato nell'acqua in presenza dello spirito santo. Resuscitò e farà ritorno negli "ultimi giorni" per giudicare tutti gli uomini. Le sue leggende risalgono a più di mille anni prima di Cristo.

Il dio greco del vino era in effetti un salvatore (come vi confermerà ogni bevitore). Dioniso,
nato da una vergine, che procedeva in corteo trionfale in groppa a un asino, è considerato da alcuni studiosi come il prototipo di Cristo.

Il modello autentico di tutti i salvatori, secondo Acharya, fu il dio egizio
Osiride. Come dice Barbara Walker, nella sua "The Women's Encyclopedia of Myths and Secrets" (Harpers, 1983):

"Di tutti gli dèi salvifici adorati all'inizio dell'era cristiana, Osiride è quello che più di altri potrebbe aver fornito i dettagli per la figura in divenire di Cristo.
Già molto antico in Egitto, Osiride venne identificato con quasi tutti gli altri dèi egizi, e si era avviato a inglobarli tutti. Aveva come minimo 200 nomi divini. Era chiamato Signore dei Signori, Re dei Re, Dio degli Dèi. Egli era la Resurrezione e la Vita, il Buon Pastore, Eternità e Immortalità, "il dio che fece nascere di nuovo uomini e donne." (Sir Wallis) Budge (già massimo tra gli egittologi) dice: "Per tutti gli egizi, dal primo all'ultimo, Osiride era l'uomo-dio che soffriva, moriva e risorgeva, e regnava in cielo per l'eternità. Credevano che avrebbero ereditato la vita eterna, proprio come aveva fatto lui..."

Alcuni affermano che la vita di Osiride possa risalire fino a 22.000 anni fa. Scrive Acharya:

"Come esclama con candore il Col. James Churchward, '
Gli insegnamenti di Cristo e Osiride sono straordinariamente simili. Alcuni passaggi sono identici, parola per parola.'"

Acharya opera anche un esaustivo esame comparativo degli elementi relativi a Krishna e Mithra, così come a Prometeo, Quetzalcoatl e Serapide. Il lettore comincia a rendersi conto che tutte queste storie sono in realtà una sola. La conclusione?

E' evidente che Gesù Cristo è un personaggio mitologico originato da svariati e ubiquitari uomini-dèi e salvatori universali che erano parte del mondo antico migliaia di anni prima dell'era cristiana.

Una volta che avrete capito questo, dovrete prepararvi all'assalto da parte dei veri credenti, i quali, se accennerete a Gesù come ad un personaggio di fantasia, vi salteranno addosso con tutte le armi verbali che hanno mandato a memoria nel corso delle loro esistenze fuorviate e indottrinate.

La Bibbia non è un documento storico affidabile. E' un'opera di propaganda politica e filosofica, concepita per l'inganno e il controllo, per approfittare del bisogno che la gente ha di risposte a domande che in realtà di risposte non ne hanno, per quel che riguarda la percezione umana.

Spesso i cristiani fondamentalisti cercano di citare
fonti storiografiche classiche per sostenere la loro incrollabile certezza che Gesù sia risorto e che (secondo George Bush e i neocon) tornerà un giorno per spazzare via Gerusalemme e guidare i suoi adepti verso un'amena destinazione celeste.

Questo è probabilmente l'aspetto più notevole del lavoro di Acharya.
Ella prende in esame ogni storico conosciuto del periodo, e spiega come mai le affermazioni che i cristiani fanatici attribuiscono a questi storiografi non possano essere accurate.

Con l'ausilio di migliaia di note di autorevoli studiosi di tutti i secoli, Acharya
mostra con facilità tutte le revisioni, interpolazioni e falsificazioni che permettono a qualche fedele irriducibile di sostenere che ci siano davvero prove storiche dell'esistenza di Gesù - mentre di fatto non ce n'è nemmeno una.

Nessuno tra i maggiori storici del primo secolo - Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, Svetonio, Dione di Prusa, Livio, Petronio, Plutarco, Seneca e molti altri di cui ci sono rimaste le opere - fece mai menzione del fondatore del cristianesimo.

Sebbene sia vissuto a Gerusalemme nel periodo durante il quale si suppone sia esistito Gesù, il ben noto filosofo ebreo
Filone di Alessandria non menziona Cristo o il Cristianesimo nemmeno una volta. Acharya cita lo studioso di religioni John Remsburg, che a proposito di Filone dice:

"Egli era lì quando ebbero luogo la crocifissione, con terremoto a seguire, tenebre sovrannaturali, morti resuscitati e salita al cielo in presenza di molti testimoni oculari. Tutti questi prodigi che, se accaduti davvero, avranno di certo riempito il mondo di stupore, gli erano del tutto sconosciuti. Il Filone viaggiatore navigato, che aveva perorato la causa ebraica a Roma, a cui erano noti Pilato, gli Esseni e i Terapeuti, non menziona tuttavia Gesù o i cristiani nemmeno una volta.

" Come congettura Acharya, "Si penserebbe che se (...) Gesù fosse di colpo apparso nella patria di Filone, durante la vita dello storico, mentre questi era un adulto e in possesso delle sue facoltà, Filone non solo l'avrebbe notato ma avrebbe fatto salti di gioia, e scritto interi volumi sull'evento glorioso, potendo vedere avverate le profezie e le promesse fatte a Israele.
Niente di più ovvio del fatto che nulla di tutto ciò accadde durante la vita di Filone."

Ma la maggior parte degli apologisti cristiani non conoscono Filone. Lo storico che utilizzano più spesso per dare corpo alle loro affermazioni sulla reale esistenza storica di Gesù è Giuseppe Flavio. E Acharya dedica uno spazio considerevole alla demolizione di quelle affermazioni.

Giuseppe (37-95 d.C.) (3) è il più famoso storico ebreo del periodo. Scrive Acharya:

"(...) nell'intera opera di Giuseppe, costituita da molti volumi che coprono in dettaglio diversi secoli di storia,
non esiste menzione di Paolo o dei cristiani, e ci sono solo due brevi paragrafi che si sostiene siano relativi a Gesù. Malgrado l'intensa utilizzazione di questi 'riferimenti', essi sono stati rifiutati come probabili falsificazioni sia dagli studiosi sia dagli apologeti cristiani. (...) Molti degli studiosi che hanno esaminato la materia ritengono che tale menzione isolata di Gesù nell'intera opera di Giuseppe sia una falsificazione - un'interpolazione - operata secoli dopo da un cristiano senza scrupoli di nome Eusebio di Cesarea."(4)

Nel suo secondo libro, Acharya riferisce l'analisi dell'esperto biblico Dr. Nathaniel Lardner (1684-1768):

"Mattatia, il padre di Giuseppe, doveva essere stato testimone dei miracoli attribuiti a Gesù, e Giuseppe nacque nei due anni successivi alla crocifissione, eppure in tutte le sue opere non dice nulla di nulla su vita e morte di Gesù Cristo; e questo vale anche per il passaggio interpolato, oggi
universalmente riconosciuto come una falsificazione."

Ma forse l'episodio più curioso di cui Acharya si occupa riguarda lo storico latino Tacito, il cui stracitato passaggio su Nerone che perseguita i cristiani viene
dimostrato falso. Il che ci porta a una vicenda interessante, che caratterizza molto bene la discutibile fabbricazione del mito cristiano.

Sembra che questo particolare brano di Tacito, che visse nel primo secolo dell'era cristiana,
non sia noto in letteratura prima del XV secolo, dato che molti studiosi hanno osservato che fino ad allora non veniva citato nemmeno dai più ardenti degli apologeti cristiani. Ma il peggio non è questo.

Forse la quintessenza della
contraffazione di una fonte classica, per subdoli fini cristiani, consiste nel famoso passaggio degli "Annali" di Tacito che descrive Nerone che incolpa i cristiani per l'incendio di Roma. Sfortunatamente per la macchina propagandistica della chiesa di Roma, numerosi esperti hanno dedotto che se né Tertulliano né Eusebio né alcun altro padre della chiesa erano a conoscenza di questo passaggio - e l'avrebbero sicuramente menzionato, visto che era chiaramente congeniale alla loro causa - è verosimile che l'intero libro - gli Annali di Tacito, pezzo forte in certe biblioteche classiche - sia un falso del XV secolo, che tratta di un evento del primo secolo per rafforzare l'inesistente consistenza storica della chiesa cristiana. (5)

Ma la storia della vera religione, ah, è tutt'altra e più lieta storia. Acharya cita lo studioso indiano S. B. Roy, dalla sua "Prehistoric Lunar Astronomy":

"Per gli antichi (...) i cieli erano il luogo del mistero e degli dèi. Il cielo - il Dyaus dei Rig Veda - era esso stesso una cosa vivente. Le stelle erano le dimore degli dèi. Le stelle rilucenti in effetti erano esse stesse dèi risplendenti. L'astronomia non era la conoscenza dei corpi celesti, ma degli esseri celesti."

"La conoscenza astronomica e astroteologica risalgono all'alba dell'umanità, si diffondono rapidamente e raggiungono un grande sviluppo nel corso di millenni," scrive Acharya, e dopo un'estesa analisi dell'argomento, conclude:

"I padri della chiesa e altri autori cristiani riconoscevano questa astroteologia e la sua antichità, ma la denigrarono più che poterono. Perché? (...) La conoscenza dell'astroteologia mostrerebbe come la religione dei cristiani sia pagana praticamente in tutti i suoi aspetti più significativi. (...) Il recupero di tale conoscenza non deve essere guardato con angoscia, bensì con gioia."

In sintesi:


La religione cristiana - così come i suoi cugini monoteistici, Giudaismo e Islam - è completamente basata sulle primitive vestigia di un passato avvolto nell'oscurità che di certo molti dei suoi fedeli non comprende adeguatamente, così come senza dubbio non lo comprendono molti nelle sue più alte gerarchie. Queste vestigia sono il cannibalismo e il sacrificio di bambini.

Il collegamento col
cannibalismo si può vedere chiaramente nel rito della Santa Comunione, in cui il fedele viene esortato a ingoiare "il corpo di Cristo". Il richiamo al sacrificio di bambini si ha col mito di un "Dio" che si suppone mandi il suo unico figlio nel mondo materiale solo perché venga torturato e assassinato. La cosa mi è sempre sembrata una forma di occulto condizionamento per indottrinare i gonzi, e spingerli così a morire volontariamente, o a mandare i loro figli a morire, per il loro benedetto paese.

Non so se ci siano autori che analizzino sufficientemente le ramificazioni psicologiche di questi due atti simbolicamente barbarici. Quello che so è che
miliardi di persone hanno partecipato a questi rituali pazzeschi, e basato la loro esistenza sul loro adempimento. Ed è fin troppo chiaro che il risultato di questo paradigma di fede consiste nell'uccisione insensata di miliardi di persone nel corso dei secoli, uccisione generata dalla fede cieca e feroce in una causa che si suppone santa.

Sebbene gli esempi possibili siano innumerevoli, i due che vengono alla mente per primi sono i secoli di massacri perpetrati in tutto l'Emisfero Occidentale dai
conquistadores spagnoli e dai pionieri britannici, che guardavano agli esseri umani di aspetto diverso dal loro come fossero animali passibili di un noncurante sterminio. E adesso ci ritroviamo coi perversi stupri e omicidi di iracheni innocenti da parte di eroi americani, britannici e israeliani intontiti dalle droghe e intossicati dall'uranio impoverito. Diverso concerto, stessa canzone - ogni singola nota deriva direttamente da quella eredità giudaico-cristiana assetata di sangue.

E so anche un'altra cosa importante, al riguardo.
Se si vive la propria vita persuasi che la realtà stia in un certo modo, e su questo si basa la propria esistenza, allora la propria vita si conformerà a quello in cui si crede. Io credo che ci sia un rapporto diretto tra la grande menzogna cristiana che sopravviveremo alla morte se faremo quello che ci dicono di fare i preti, e l'onnipresente realtà della violenza nel mondo.

La chiesa vi insegna a credere nell'infallibilità di quello che dicono i suoi capi, e di eseguire i loro ordini senza se e senza ma, altrimenti arrostirete nelle fiamme dell'inferno. La storia dimostra chiaramente che i padri della chiesa, non importa di quale confessione,
hanno mentito ignobilmente e causato miliardi di morti inutili. Questa pratica menzognera, bigottamente imitata dai leader di governo - siano re o presidenti - ha trasferito questa autorità sovrannaturale sul piano secolare, e permette ai nostri governanti di condurre i loro popoli imbambolati a infiniti massacri, a causa di quello che quei governanti dicono sia giusto, cioè per quelle che in definitiva risultano ragioni ingannevoli, dato che sono basate su menzogne deliberate. Proprio come con la religione cristiana e i suoi cugini monoteistici.

La volontà della popolazione di credere in queste bugie è collegata direttamente a quello che i suoi sant'uomini le dicono - credi a questo, o soffrirai all'inferno per l'eternità. Si diventa ciò in cui si crede, e questo atteggiamento, generato dalla chiesa cristiana e dalle sue dementi controparti monoteistiche, con le sue clamorose menzogne ingoiate da milioni di ingenui, ha tenuto fede alle altrimenti impotenti minacce delle loro promesse insincere creando l'inferno sulla terra, in modo da convincervi che erano nel giusto.

Questo santo condizionamento mentale non è mai stato tanto scoperto - né più letale - quanto oggi, nell'anno 2005, in cui un presidente americano dispotico che sostiene di parlare con Dio ha ucciso e continua a uccidere centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, con motivazioni che chiunque abbia un minimo di raziocinio riconosce come false.

Le due voluminose e
solidamente documentate opere della donna conosciuta col solo nome di Acharya S. - "The Christ Conspiracy" e "The Suns of God" - offrono un primo prezioso passo per molti credenti confusi che sono giunti a più non credere nel linguaggio ipocrita dei loro leader religiosi, disintossicandosi dalla disinformazione e dall'autoinganno con cui la maggior parte di noi è stata bombardata per tutta una vita.

Questa conoscenza è sempre stata presente, ma è stata rimossa dalla macchina propagandistica con cui la religione organizzata, concedendo per secoli la sua corrotta benedizione ai tiranni, ha sempre censurato. L'immagine autentica del nostro fuorviato credente cristiano ha trovato forse la sua espressione migliore nello stesso S. Agostino, tanti e tremendi anni fa, come riporta Acharya S.:

"(...)
Uno dei più famosi e rispettati sapienti cristiani era S. Agostino, che 'scommise la salvezza eterna' sulla sua affermazione di aver predicato il vangelo a 'una intera nazione di uomini e donne privi di testa e con gli occhi sul petto’."(6)

***

Nota: Chi è Acharya S. e perché è così difficile da rintracciare?
Dipende dalla persecuzione che ha dovuto sopportare a causa della sua opera. Al momento nemmeno il suo editore sa dov'è. E' sparita dalla circolazione dopo numerosi spiacevoli incidenti verificatisi negli ultimi anni, uno dei quali fu il rapimento del figlio, un crimine che ebbe una conclusione positiva dopo un periodo di forte stress che potrebbe aver visto coinvolto un noto guru new age.

Un esempio di contraddizione, Acharya S. è ovviamente il nom de plume di un'archeologa, storica, mitologa e linguista che possiede le doti, il coraggio e l'integrità necessarie alla completa e professionale decostruzione della macchina propagandistica religiosa. Ma parlare con Acharya S. è notevolmente diverso dal leggere i suoi lavori, diverso quanto una metallara motociclista può esserlo da una docente universitaria, il che ha portato qualcuno a chiedersi se la ruvida estremista e la creatrice di tomi profondi e meticolosi che portano il suo nome siano effettivamente la stessa persona.

Nondimeno, i suoi libri accuratamente annotati sono un dono per il profano e lo storico professionista, ed inoltre rappresentano una cruda valutazione delle sfacciate menzogne che la chiesa cristiana ha diffuso riguardo il suo stesso nome. Potete ordinare i libri presso http://www.adventuresunlimitedpress.com/ e saperne di più su Acharya presso http://truthbeknown.com/

Se leggete questi libri, è estremamente difficile che andiate di nuovo in chiesa. E se lo farete, porterete con voi l'eco di questa domanda: cosa vi succede quando scoprite che quello in cui avete creduto nel più profondo del cuore è falso?


NOTE DEL TRADUTTORE

(1) Questo pseudonimo deriva dall'appellativo sanscrito attribuito a noti maestri e guru indiani. Sull'autrice (o autore) a nome Acharya S., Kaminski si diffonde in una nota finale.

(2) Questi titoli contengono giochi di parole intraducibili tra "The Greatest Story Ever Told" ("La Più Grande Storia Mai Raccontata" film hollywoodiano sulla vita di Cristo) e "The Greatest Story Ever Sold" (sold = venduta, spacciata); "Suns of God" gioca sull'omofonia di sun/son (son of God = figlio di Dio; sun of God=sole di Dio); inoltre il termine "unveiled", in questo contesto, può essere un riferimento (sarcastico?) alla celebre opera della fondatrice della teosofia, M.me Blavatskij, "Isis Unveiled" ("Iside Svelata")

(3) In realtà la morte di Giuseppe Flavio non è stata fissata con precisione: grosso modo si può situare tra il 98 e il 104 dopo Cristo.

(4) Per essere precisi, Eusebio di Cesarea (citato da Kaminski come Vescovo Eusebio [Bishop Eusebius]) è il primo a citare quei brani di Giuseppe Flavio: "Che Origene nel 250 circa non conosca queste interpolazioni, mentre parecchi decenni più tardi esse sono note a Eusebio di Cesarea (...) depone a favore dell'ipotesi secondo la quale l'interpolazione avviene forse nel periodo che intercorre fra Origene ed Eusebio." (cfr. http://www.deiricchi.it/index.php?id=467 )

(5) In realtà esistono forti dubbi sul passo attribuito a Tacito sulle persecuzioni neroniane, ma non mi risulta che venga messa in discussione l'autenticità dell'intero libro, dato anche che ne esistono copie manoscritte risalenti all'XI secolo (cfr. - in inglese - http://www.courses.drew.edu/sp2000/BIBST189.001/Tacitus.html ).

(6) Si tratta di blemmi gastrocefali.

Per chi fosse interessato al "debunking" religioso, sono consigliabili due siti italiani (dove si possono trovare anche ampie bibliografie al riguardo): http://www.deiricchi.it/index.php http://www.nogod.it/index.html

Fonte:www.rense.com/ LinK: http://www.rense.com/general67/detox.htm 3.08.05

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DOMENICO D'AMICO