Il Cristianesimo è un gigantesco plagio

 

 

Il Cristianesimo non è altro che un brutto “remake” di altre religioni, in particolare quelli della religione zoroastriana e del mitraismo. Quella cristiana è quella che ha assorbito maggiormente molti principi presenti già nella religione iraniana. Cominciamo a parlare dello Zoroastrismo e di come è nato.

Zarathustra, che sarebbe il nome iraniano per indicare Zoroastro, è il fondatore di una religione in Persia. Grazie a quest'uomo sono nati principi di questo tipo:

-Disgusto nei confronti delle cose indegne;

-I concetti di inferno e paradiso, che sarebbero le destinazioni per le anime dei morti;

-La battaglia tra Bene e Male, Luce vs Oscurità;

-Il concetto di risurrezione e di giudizio universale dei morti;

-Lavoro e carità;

-Pigrizia e lentezza sono malviste;

-La carità è vista come opera buona;

-Come nella maggior parte delle religioni, lo Zoroastrismo condanna l'omosessualità; 

Tutto questo lo abbiamo ritrovato nella religione cristiana; il Mitraismo, una antica religione ellenistica, deriva proprio dallo Zoroastrismo. In questa antica religione iraniana, Ahura Mazda era il signore della luce e della saggezza; allo stesso livello di Mithra, dio della luce e della giustizia nel Mitraismo, fu successivamente elevato essere supremo dal profeta Zoroastro e il suo nome fu accorciato in Ormazd. Forse i desolati contrasti che si trovano sull'altopiano iraniano montagne ripide e valli piatte, rigidi inverni e torride estati incoraggiarono questo singolare ripensamento del mito. Di certo questo cambiamento ha influenzato i popoli che hanno vissuto sotto la dominazione iraniana, e si può anche dire che questa visione continua a perdurare in certi cristiani e musulmani di oggi. Immaginatevi solo per un attimo se i persiani avessero vinto le famose “Guerre Persiane” contro i greci: non avrebbe significato solamente realizzare il sogno persiano di conquistare l'Europa, ma avrebbe anche cambiato l'aspetto religioso dell'intero continente, e sarebbe stato il dominio della religione zoroastriana. Ma il punto è questo: avrebbe in sostanza cambiato qualcosa se al posto della religione giudeo-cristiana ci fosse stata questa religione iraniana, sia dal punto di vista teologico che etico? Io credo proprio di no. Avremmo sempre e comunque creduto ad un Dio onnisciente, benevolo e che pensa al bene dei propri figli, al posto di Gesù avremmo avuto Zoroastro, che nonostante non fosse il figlio di Dio, era mandato sulla terra da parte di Dio, e avrebbe diffuso la dottrina come ogni buon profeta è solito fare, avremmo avuto l'impazienza di come raggiungere il “Regno di Dio”, dell'esistenza di un Paradiso per i buoni e di un Inferno per i cattivi, la vittoria del bene nei confronti del male, la risurrezione dei morti e così via. Altra analogia presente tra cristianesimo e zoroastrismo è la presenza di altre figure divine come angeli ed arcangeli (i quali, con l'affermazione del cristianesimo, hanno preso il posto degli dei greco-romani), contando che alcune di queste figure mitologiche del mondo pagano sono state etichettate come figure diaboliche,  e ovviamente Angra Mainyu, ovvero la figura maligna presente nella religione iraniana, che sarebbe poi preso dalla religione giudeo-cristiana con il nome di Satana. Probabilmente, per quanto riguarda la religione ebraica, in particolare le tribù semite provenienti dalla regione caucasica, assorbì alcuni dei concetti presenti della religione zoroastriana (senza dimenticarci che in precedenza, grazie alla rivoluzione religiosa da parte del faraone Akhenaton, le tribù semite provenienti dall'Egitto erano già passati ad una religione monoteista). Per notare certe analogie, similitudini tra queste religioni basta leggere la Bibbia. Un esempio sono i tre Magi che fanno visita a Gesù nella mangiatoia, ed erano tre sacerdoti zoroastriani, e inoltre la parola “paradiso” deriva da una parola iraniana pairidáeza, ovvero Regno dei Cieli. Quanto bene i cronisti dell'Antico Testamento giudaico conoscessero la corrente persiana dei viandanti indoeuropei è evidenziato dal continuo riferimento che fanno ai popoli medi e persiani. Dal punto di vista dell'etica e del comportamento sociale lo zoroastrismo ci fornisce un codice di condotta che, se seguito, produrrebbe uno stato di benessere difficilmente superabile. Le differenze principali tra le due religioni vanno ricercate nell'enfasi; anche se lo zoroastrismo e il cristianesimo affermano entrambi la necessità della fede e delle opere, il cristianesimo sottolinea il ruolo della fede, lo zoroastrismo delle opere. Per quanto riguarda il rapporto mitraismo-cristianesimo è interessante la figura di Mitra e dei suoi riti correlati e assorbiti poi dal cristianesimo (dal battesimo alla stretta di mano). A venerarlo furono intere legioni di soldati, ai quali prometteva la vita eterna. Qual è il dio che, nato in una grotta d'Oriente, muore a 33 anni, ascende al cielo per risorgere a vita eterna, creando un culto che si diffonderà nella Roma imperiale? Si tratta di Mitra. Secondo questo credo, Mitra era  nato in una grotta, da una vergine, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Parlando di Gesù Cristo, non ci sono prove della sua esistenza, ma soprattutto se prendiamo in considerazione tutti i Vangeli (più di 30) la figura che esce è quella di un mito, di un personaggio costruito con il preciso scopo di proselitismo religioso. Nessuno storico dell'epoca parlò mai di Gesù, le prime testimonianze arrivano quando il supposto personaggio era già morto da parecchi anni, e questo dovrebbe essere sufficiente a chiarire ogni dubbio; c'erano decine di storici anche in Palestina, ma nessuno parla di un personaggio che attirava folle numerose e che faceva miracoli di ogni tipo. In parole povere, il mito del Cristo è antichissimo come il mondo e completamente copiato (come del resto quello della Vergine Maria, che tra Mariaune, Regina del Cielo, Afrodite-Mari e Istar, hanno costruito un culto tutto dedicato ai cristiani). Altra figura completamente copiata è quella della Trinità, dove la possiamo trovare benissimo in moltissimi culti e riti religiosi:

-Nella mitologia egiziana tra le più importanti vi erano le seguenti: Osiride-Iside-Horus/ Ptah-Sekmet-Nefertem (chiamata la Triade di Memfi)/ Amon-Khonsu-Mut (la Triade di Tebe)/ Khnum-Satet-Anuket (la Triade di Elefantina);

-Nella mitologia greca: Elio-Selene-Eos/ Etere-Caos-Fanete, Fanete-Eros-Metide/ Caos-Gea-Eros;

-Nella mitologia romana: direttamente dalla Grecia Dionisio-Demetra-Core, chiamati con i rispettivi nomi romanizzati Liberio-Cesare-Libera/ Giove-Giunone-Minerva/ Giove-Marte-Quirino;

-Nella mitologia scandinava: Thor-Odino-Fery;

-Nella mitologia assira e babilonese: Anu-Enlil-Ea;

-Nel mitraismo: Mitra-Ormuzd-Anahita;

-Nell'induismo: Brahma-Visnù-Shiva; la dottrina dei “tre corpi” di Buddha;

-Nelle religioni precolombiane: Aponti-Churunti-Intiquaqui;

Tornando alla figura di Gesù, in un libro di John E. Remsburg (un critico americano che si è occupato in materia di Bibbia e cristianesimo) intitolato “Il Cristo-Revisione critica ed analisi delle prove della sua esistenza”, vengono elencati i seguenti autori che vissero durante il tempo (o entro un secolo da tale tempo) nel quale si suppone che sia vissuto Gesù:

Giuseppe Flavio; scrittore, storico, politico e militare romano;

Seneca; filosofo, politico e drammaturgo romano;

Plinio il Vecchio; scrittore romano;

Arriano; storico greco;

Petronio; scrittore romano;

Dione; storico e funzionario dell'impero romano;

Patercolo; storico romano;

Svetonio; scrittore romano;

Giovenale; poeta e retore romano;

Marziale; poeta romano;

Persio; poeta romano;

Plutarco; scrittore e filosofo greco;

Plinio il Giovane; scrittore e senatore romano;

Tacito; storico e senatore romano;

Tiberio; secondo imperatore di Roma;

Quintiliano; oratore romano;

Lucano; poeta romano;

Epitteto; filosofo greco;

Ermogene; funzionario dell'impero romano;

Silio Italico; avvocato, poeta e politico romano;

Stazio; poeta romano;

Tolomeo Claudio; astrologo, astronomo e geografo greco;

Fedro; scrittore romano;

Valerio Massimo; storico romano;

Luciano di Samosata; scrittore e retore greco;

Pausania; scrittore e geografo greco;

Floro; storico e poeta romano;

Quinto Curzio; storico romano;

Aulo Gellio; scrittore e giurista romano;

Valerio Flacco; poeta romano;

Favorino; filosofo greco;

Lisia; oratore greco;

Pomponio Mela; geografo e scrittore romano;

Appione Alessandrino; storico e filosofo greco;

Teone di Smirne; filosofo e matematico greco;

Secondo Remsburg, “Ci rimane una tale quantità di opere degli autori anzi citati, da farne una biblioteca. Eppure, in questa massa di letteratura ebraica e pagana, a parte due passaggi falsificati delle opere di un autore ebreo, e due passaggi discussi nelle opere di autori romani, non si trova alcuna menzione di Gesù Cristo”. 

E poi c'è il problema di Nazareth. Nazareth era un villaggio della Palestina che compare nelle cartine romane solo dopo una quarantina d'anni dopo la presunta morte di Gesù, prima non esisteva. Quindi mi sembra che anche dalla abitudine di essere nominato Gesù come il “Nazareno” e che ancora oggi si continui a parlare della storicità di Gesù stesso, dimostra come esso possa essere anche frutto di una favola prodotta dalla comunità essena di Roma guidata da Paolo di Tarso, ovvero San Paolo; ricordiamoci che pure questi esseni venivano nominati guarda caso “nazareni”. 

I cristiani convinti continueranno a credere a tutto ciò che vogliono perchè alla fine è solo una questione di fede, e la fede è solo un gioco della nostra mente di cui si può anche diventare prigionieri, ma io preferisco di gran lunga andare al di là dei miti e delle favole. Poi, un ultima cosa sulla religione in sè: insieme alle guerre, è il più antico business della storia, e i ciarlatani sono i suoi portavoce.